Niente da dire e poco da scrivere.
L’ha detto chiaramente il nostro direttore tecnico nelle sue dichiarazioni post partita. Paolo è stato chiaro, non siamo all’altezza dell’Inter e non siamo una squadra strutturata per competere su due fronti. L’andamento barcollante in campionato e l’epilogo del nostro sogno Champions hanno messo in luce tutte le carenze di questo Milan. Maldini ha lanciato un chiaro messaggio alla proprietà senza mezzi termini: dobbiamo investire per lottare alla pari con le grandi squadre.
Oggi almeno ci siamo battuti e soprattutto nel primo tempo siamo stati aggressivi ed abbiamo provato ad affondare in un paio di occasioni. Nel secondo abbiamo sbattuto contro la corazzata Inter senza riuscire mai a scalfirla. Pessima prestazione di Brahim, involuto sul piu’ bello quest’anno, impotente Messias sulla fascia, soffocato e troppo solo Olivier, mentre Leao e’ riuscito a liberarsi dalle marcature una sola volta nel primo tempo.
Intorno al 60mo, insieme a tutti i confratelli del Milan Club NY ho invocato le sostituzioni, per poi rendermi conto che non ce ne sono, che niente e nessuno avrebbe potuto dare la scossa a questa partita. Ci siamo difesi meglio di come abbiamo attaccato; Maignan è stato provvidenziale in più di un’occasione, mi sono piaciuti Tomori e Thiaw e Tonali e Krunic si sono battuti fino all’ultimo.
Prendere quel gol sul primo palo è stata una punizione eccessiva, a mio parere. L’Inter è più forte ed ha meritato, ma la doppia sconfitta ci ha punito oltre misura.
Non ci resta che leccarci in fretta le ferite e riversare il nostro orgoglio nelle ultime tre partite di campionato. Non ho ancora capito bene quali combinazioni ci permetterebbero di qualificarci per la Champions, ma chissenefrega.
C’è solo una combinazione: incrociare le dita e vincerle tutte e tre.