Innanzitutto complimenti al Napoli, che ha vinto uno scudetto meritatissimo.
Ma oggi siamo qui a parlare di Milan. Cosa diranno adesso di noi? Diranno che la Lazio è arrivata appagata, in fase calante, o che si è risparmiata per la coppa (scusate loro di coppe non ne hanno, siamo noi quelli che si giocano la semifinale mercoledì)? Diranno che il goal di Theo è viziato da una deviazione del difensore o, ancora meglio, che in effetti è la conseguenza di un “errore” dei difensori della Lazio che dovevano fargli fallo a centrocampo (ve la ricordate questa, vero)?
Fatto sta che questo Milan imprevedibile, dagli alti e bassi inspiegabili ed imperdonabili, dopo aver messo in riga la prima, ha messo in riga anche la seconda della classe. L’ha fatto appoggiandosi a Leao ed alle sua gesta individuali e senza di lui, con l’organizzazione lo spirito e l’orgoglio di squadra.
Ottimo inizio del Milan che oggi sembra subito in palla. Al 10° la doccia fredda, si infortuna Rafa. E come reagisce questa squadra Leao dipendente? Comincia a giocare ancora meglio, domina e controlla la partita senza una pausa, una sbavatura, un calo di ritmo.
Al 18° Isma ci porta in vantaggio, ed al 29° è Theo che raddoppia con una azione travolgente coast to coast. Prima e dopo i gol c’e’ solo il Milan che crea, sbaglia, diverte e soprattutto domina.
Il secondo tempo comincia con Kalulu per Calabria (ammonito) e Thiaw per Kjaer. Il copione rimane lo stesso: dominio totale di un Milan determinato, lucido e tranquillo, e una Lazio che depone progressivamente le armi davanti a tale manifesta superiorità. Ci godiamo belle geometrie e verticalizzazioni, un paio di slalom di Junior, alcune coperture ed aperture impeccabili del progetto di campione che è Thiaw, in attesa del terzo gol che non arriva. Va bene cosi. Basta e avanza.
Non c’è proprio niente da fare, la nostra stagione è come un interminabile giro sulle montagne russe. Un continuo su e giù; alterniamo inaspettate sconfitte a rinfrancanti vittorie, entusiasmiamo in Champions e deludiamo in campionato, siamo grandissimi contro le “grandi”, piccoli con le “piccole”. Mercoledi, dopo il pari a Cremona, c’era sconforto e preoccupazione. Oggi è tornato l’ottimismo.
Manca un mese alla fine della stagione: la semifinale fra tre giorni e quattro partite di campionato. È adesso o mai piu’! L’anno scorso si è concluso con una cavalcata trionfale che ci ha regalato uno dei più belli scudetti della nostra storia, vi rendete conto cosa ci regalerebbe quest’anno?
Non pensiamoci, ci penseranno i nostri ragazzi. Siamo in buone mani.