Portiamoci a casa questo risultato e teniamocelo stretto. Partita decisa dai singoli e dagli episodi. Senza il rientrante Rebic ad insaccare un assist di Leao (sorprendente la sua giocata, direttamente su fallo laterale, un misto di furbizia e classe) non l’avremmo mai sbloccata, senza Tătărușanu, non esente da colpe su una punizione non imparabile, forse non ci sarebbe stato il pareggio, senza l’inserimento di Ballo (e chi l’avrebbe mai detto) non l’avremmo vinta e senza Rafa, non avremmo messo la ciliegina sulla torta.
Bella la ciliegina, un po’ meno la torta, a mio parere.
Non abbiamo giocato una bella partita. Avevamo cominciato bene, in sicurezza, con ritmi e pressing alti e fraseggi precisi e di qualità (tre palle gol con Giroud, Leao e Alexis). Primo quarto d’ora che faceva presagire un dominio nostro e una partita “tranquilla”.
Invece no. Con l’andare dei minuti rallentiamo il ritmo e ci spegnamo un po’, sembriamo un po’ imprecisi in costruzione e insicuri in difesa. Cresce invece l’Empoli e prende fiducia. Al 16mo Tata smanaccia malamente e si salva – un po’ impacciato – sul successivo diagonale basso.
Arrivano anche gli infortuni a complicarci ulteriormente la vita, Alexis, Calabria, Kjaer, uno dopo l’altro.
Il secondo tempo comincia come è finito il primo, con l’Empoli in fiducia che ci attacca e va vicino al gol in un paio di occasioni. Rischiamo, non giochiamo bene, ma comunque ci proviamo. Colpiamo la traversa con Giroud su punizione ed ancora con Tonali sempre su punizione, complice una deviazione.
Nonostante tutto sembra che la partita sia segnata e destinata a finire mestamente in un pari a reti inviolate. Fino a quando….ma questo l’ho già raccontato..
Forza, sono tre punti pesanti per come sono arrivati, abbiamo eliminato la ruggine della pausa e adesso siamo pronti a soffrire e divertirci.
Next stop: Stamford Bridge.