Iniziano gli Us Open, l’ultimo Slam dell’anno. Da oggi al 12 settembre, 256 atleti, divisi a metà tra uomini e donne, si contenderanno i due titoli del singolare che porteranno, oltre che 2000 punti nel ranking, anche 2.600.000 dollari di montepremi.
A fare da presentatore e da padrone di casa a New York ci ha pensato John McEnroe, quattro volte vincitore a New York e storico opinionista di Eurosport. L’ex numero del mondo ha rilasciato una lunga intervista, in cui ha parlato anche di Jannik Sinner, di cui tempo fa correva voce potesse diventare il coach.
L’ex numero uno del mondo è convinto che l’italiano, classe 2001 e attualmente numero 13 della classifica, possa vincere più uno Slam. “A Wimbledon ha dato la sensazione di potersela giocare con Djokovic, ma poi Djokovic ha alzato il suo livello e le cose sono andate come al solito. È un processo di crescita quello di Sinner però è già iniziato da tempo. Credo che dovremo guardare ai prossimi 6 mesi o un anno e capire dove sarà arrivato, vedere se sarà capace di rimanere costantemente in Top10 e diventare una minaccia per tutti negli Slam. Perché credo assolutamente che Sinner possa vincere più di uno Slam”.

McEnroe parla poi degli italiani nel tennis, definiti “un popolo passionale”. “Mi è sempre piaciuto giocare in Italia – racconta – perché ho avuto la sensazione che provassero ciò che io provavo in campo. Detto questo, non so cosa succeda al tennis italiano. Quello che ho capito è che hanno investito molto in eventi minori, in tornei satellite, nei Challenger; sono riusciti a lavorare bene a livello minore che credo sia una cosa importante per tutti i paesi. Non so a livello struttuale cosa abbiano cambiato, ma di certo c’è grande fermento. Berrettini ha fatto finale a Wimbledon, adesso è sceso un po’ in classifica ma è stato sfortunato: prima per la questione dei punti e poi perché effettivamente non è riuscito a giocare. Adesso sta cercando di ritrovare un po’ di fiducia. Musetti invece deve ancora provare di poter giocare ad alto livello sui campi veloci, ma è uno che impara in fretta e soprattutto è ancora giovane. Come già detto per me è Sinner il giocatore con più probabilità di vincere uno slam, è sicuramente quello più vicino”.
Infine un pensiero a Roger Federer, arrivato ormai al termine della carriera. McEnroe parla del suo ritiro e si interroga su quale sia il momento migliore per dire “basta”, ma non se la sente di dare una risposta assoluta. “Per quanto mi riguarda, non volevo il tour d’addio, ma lui è ovviamente in una posizione molto diversa da quella in cui mi trovavo io. Dipende dalla persona, ad alcune persone piace, sono sommerse di regali e amore – chi non lo farebbe? Ma allo stesso tempo, io non credo che Roger voglia scendere in campo e perdere al primo o al secondo turno e ha 41 anni”.
“Lui ha detto che vuole giocare l’anno prossimo – ha concluso – e chi sono io per dire che non dovrebbe farlo? Dovrebbe assolutamente fare quello che vuole. Quindi, non lo so, ma se vuole giocare l’anno prossimo e sta pensando di giocare l’Australia Open, o di giocare questi eventi, sa cosa serve per farlo – e non andrà lì per perdere al primo turno”.