Un cambiamento radicale si prospetta nel mondo del calcio. La finale della UEFA Champions League, a partire dal 2024, potrebbe essere giocata a New York.
Sembra un paradosso che la più importante e prestigiosa competizione europea possa concludersi sotto la bandiera a stelle e strisce degli States, eppure ormai è il mondo del business a regolare le carte in tavola.
Non è certo la prima volta che l’argomento USA viene tirato fuori quando si parla di Champions League, ma mai come oggi l’ipotesi è apparsa convincente. Lo stadio sembra essere già stato battezzato, ed è il Metlife ad aver vinto la corsa. Inaugurato nel 2010 dopo un investimento di 1.6 miliardi di dollari, ha una capienza di oltre 82.000 posti a sedere e normalmente ospita i New York Giants e i New York Jets, due prestigiose squadre di football americano.

Il punto forte di questa scelta sarebbe senza dubbio quello commerciale. Un insider di US Soccer ha ricordato come negli Stati Uniti, in passato, si siano viste folle oceaniche di oltre 100.000 persone accorse per assistere ai pre-stagione di grandi squadre europee. Ed è vero, gli USA sono famosi per avere accolto l’arrivo del calcio con enorme entusiasmo, convincendo molti dei campioni europei a sceglierli come meta dove concludere la propria carriera.

Un problema potrebbe essere, per i tifosi del “vecchio continente”, quello degli spostamenti, ma è lo stesso Aleksander Čeferin, Presidente della UEFA dal 2016, ad aver sostenuto che, in fondo, gli amanti del calcio non si facciano spaventare da qualche chilometro in più da percorrere.
Insomma, le basi per un approdo della Champions nei grandi stati degli USA sembrano esserci. Sarebbe un grande colpo per lo sport americano che, oltre ai classici sport in cui è leader incontrastato, assumerebbe un ruolo da protagonista anche nella disciplina dove è da sempre l’Europa a ricoprire il ruolo di egemone.
New York è, da definizione, la città che non dorme mai. Se nel 2024 dovesse essere invasa da tifosi di tutto il mondo pronti ad assistere alla più importante partita dell’anno, la sua fama non farebbe altro che essere confermata.