Confesso che ho atteso del tempo per mettere giù questo articolo. È una riflessione sullo sport maturata dopo la pubblicazione di un volumetto dal titolo: Mettersi in gioco. Pensieri sullo Sport (Libreria Editrice Vaticana, 2020). L’autore? Papa Francesco. Sportivo praticante, tifoso del San Lorenzo – squadra di prima divisione del campionato argentino. Papa Francesco, è stato sempre a contatto con lo sport: lo ha praticato, lo segue, ha incoraggiato i giovani ad impegnarsi nello sport. Da Pontefice ha sollecitato i dirigenti sportivi a seguire i giovani nella sana crescita sportiva. Lo sport fenomeno mondiale. Nelle sfide sportive si consumano rivalità politiche, rivalse sociali, sfide personali. Lo sport è pratica mistica che accende i cuori, illumina i praticanti giovani e meno giovani. Negli sport, nel modo di intenderli, viverli, praticarli si annida il carattere di una Nazione, la sua genialità, il suo estro, se vogliamo anche una spiritualità. Senza trascurare interessi miliardari. Attraverso lo sport si rincorre una meta, visibile o invisibile che dà gioia, speranza ed allena la mente ed il cuore. Permettendo all’atleta di mettersi in gioco: di diventare altruista e di scoprire la sua finitudine. Lo sport esalta e misura.

Ho atteso prima di stendere una riflessione sul volume, perché cercavo di cogliere attraverso le parole dal tono magico, mistico, spirituale, da sogno che lo sport emana e trasmette agli esseri umani. Il decesso di un campione. Unico, tragico che si è sempre messo in gioco. Maradona. Non compare nel volume di Papa Francesco, ma aleggia lo spirito, l’umanità, l’altruismo del campione. Lo sport praticato è gioia. È un canale speciale per promuovere la pace come scrive Papa Francesco nell’incipit iniziale.
Mettersi in gioco. Pensieri sullo sport. Si apre con le prefazioni di tre grandi sportivi: Francesco Totti, Tegla Loroupe (kenyana, e’ stata una delle più forti maratonete di tutti i tempi) e di Alex Zanardi (atleta paraolimpico tra i più forti al mondo nelle gare di distanza. Ex pilota di Formula 1. Perse l’uso delle gambe proprio in un incidente automobilistico). Prefazioni di campioni che hanno combinato il loro impegno professionistico con il ruolo educativo verso i giovani. Esempi sani di virtu’ sportive. I testi inseriti sono stati selezionati da Lucio Coco. Novantadue frammenti di interventi a sportivi e dirigenti ed atleti, nazionali ed internazionali, pronunciati da Papa Francesco. Una raccolta di autentica pratica valoriale dello sport. Lo spirito ecumenico, olimpico, attraversa il volume.
Lo sport è considerato come pratica per strutturare l’esistenza umana. Attraverso lo sport i giovani, i praticanti, si mettono in gioco partecipano alla costruzione della comunità umana nel rispetto delle regole: Uno sportivo, pur essendo professionista, quando coltiva questa dimensione di dilettante, fa bene alla società, costruisce il bene comune a partire dai valori della gratuità, del cameratismo, della bellezza –Frammento di un discorso alle delegazioni delle Squadre Nazionali di Calcio di Argentina e Italia. Senza tralasciare la valenza educativa della pratica sportiva: Lo sport contiene in sé una forte valenza educativa, per la crescita della persona: crescita personale, e crescita sociale, nella solidarietà, nella lealtà, nel rispetto – alle squadre di calcio della Fiorentina e del Napoli.

Perché, ci si chiede, un Pontefice parla di sport, promuove un Gruppo podistico Athletica Vaticana, incoraggia i giovani alla pratica dello sport? Chi ha frequentato parrocchie ed oratori sa bene che lo sport, spesso il calcio, era un veicolo potentissimo per tenere impegnati i ragazzini nelle ore post-scolastiche, per insegnare lo spirito di squadra, la solidarietà sportiva e per un sano e sempre utile confronto con la fatica. Lo sport è un argine alla società liquida: “Lo sport è anche festa. Una festa non priva di contenuti, perché trasmette valori sempre più necessari in una società come la nostra, che viene definite liquida, priva di punti di riferimento saldi. E nel volume nel frammento dedicato a Sport e Fede: La Chiesa, proprio perché lo sport testimonia qualità importanti della persona, non può non tenere conto del dato umano strettamente connesso all’attività sportiva. Ma forse la più chiara esplicitazione del legame tra Ecclesia e Sport è proprio nella Dichiarazione di Papa Francesco ai Comitati Olimpici Europei: “Il legame tra la Chiesa e lo sport è una bella realtà che si è consolidata nel tempo, perché la Comunità ecclesiale vede nello sport un valido strumento per la crescita integrale della persona umana”. Un concetto chiaro, nitido che si offre allo Sport mondiale. Forse l’ultima frontiera per costruzione di una società, senza paura, con coraggio ed entusiasmo e con la volontà di mettersi in gioco. Non poteva mancare l’apprezzamento alla regina delle gare olimpiche: la maratona. Maratoneta speranzoso: il cristiano non è fermo, ma in cammino. Ma il Cristiano non è un velocista che corre all’impazzata o un conquistatore che deve arrivare prima degli altri. È un Pellegrino, un missionario, un “maratoneta speranzoso” … mite laborioso e solidale. Con questo stile percorriamo le strade del mondo!”. E per un Papa che viene dalla fine del mondo, le strade del mondo non solo portano a Roma ma vanno percorse con fiducia, intraprendenza e laboriosità. Virtu’ dei maratoneti.