È camminando per le strade di New York che scopro che il 22 luglio 2018 diventava la data da segnare sul calendario per qualsiasi amante del golf: Francesco Molinari, torinese classe 1982, è il primo italiano nella storia a vincere un torneo major, uno dei quattro più importanti al mondo.
A 35 anni, il piemontese dimostra classe e tenacia, e la sua bravura gli permette di ricevere in terra yankee il rispetto che merita.
Sono molti gli italiani che oggi si godono un po’ di questa ammirazione di riflesso, beandosi dei complimenti ricevuti per strada o al bar dai tanti americani appassionati di golf , che riconoscono l’impresa compiuta ieri.
L’emozione nel vedere un connazionale diventare famoso nella terra dei grandi campioni del golf non si può spiegare, soprattutto dopo una stagione particolarmente positiva, che solo il 2 luglio scorso lo vedeva uscire trionfante dal Quicken Loans National, primo italiano a vincere nel circuito PGA Tour, americano, uno dei più tosti.
La vera consacrazione avviene, però, con la vittoria del British Open, uno dei più antichi tornei di golf, istituito nel 1860, quando ancora l’Italia non era che un Regno.
Quest’anno si giocava al Carnoustie Golf Links, un campo tecnico sferrato da un vento particolarmente insidioso.
I risultati della giornata precedente determinavano le coppie e l’ordine di presenza sul campo. Molinari deve attendere giocatori del calibro di Chappell,Kisner, Schauffele, rivelazione del torneo, e Spieth. L’azzurro ha giocato con Tiger Woods (sesto con 279, -5), ma non si è fatto intimorire dalla ritrovata star americana e ha giocato divinamente.
Tra i vari complimenti, spiccano anche quelli del presidente del CONI Giovanni Malagò , che in tweet definisce Molinari “stratosferico” “A lui e al golf italiano, in grandissima crescita, i complimenti per questo primato storico in un torneo dello Slam!”
Una giornata che sicuramente non verrà dimenticata, di quelle che solo lo sport può regalarci e che rende i colori del tricolore un po’ più brillanti.