I doriani avevano condotto un campionato regolare, conquistandosi il ruolo di primo outsider dietro le cinque grandi (Juventus, Napoli, Lazio, Roma e Inter), spesso davanti a Milan e Atalanta. Un occasione che stava segnando anche il riscatto per Marco Giampaolo, un tecnico tra i più sottovalutati, che sulla stampa si stava riaccreditando dopo essere passato in brevissimo tempo da allenatore promettente molto vicino alla Juventus a bollito depresso come fu descritto cinque anni fa quando fu addirittura segnalato a Chi l’ha visto per una sua presunta scomparsa dopo le dimissioni dal Brescia. In questa stagione Giampaolo e i suoi ragazzi si erano segnalati per ottime prestazioni (come la vittoria sulla Juve) intervallate da qualche passaggio a vuoto non particolarmente preoccupante. Ora non più. Una pesantissima sconfitta contro l’Inter per 5-0 in casa che segue ad un’altra sonora – e, per certi versi, ancora più clamorosa – debacle contro il Crotone per 4-1 (che all’andata aveva battuto per 5-0). “Era la partita giusta per riscattare la gara di Crotone, invece abbiamo dimostrato di avere carenze sul piano della maturità e della responsabilità. Dovevamo capire che queste sfide possono determinare un cammino diverso: evidentemente non siamo all’altezza” l’amara analisi di Giampaolo.
Aria di contestazione anche in casa Toro dove sembra già finita la positiva novità dell’arrivo di Walter Mazzarri. L’ex tecnico di Napoli e Inter è alla quarta sconfitta consecutiva (Juventus, Verona, Roma e Fiorentina) e i tifosi granata non la mandano a dire al tecnico di San Vincenzo e, soprattutto, al presidente Urbano Cairo. “Voi pensate solo ai soldi e in campo non lottate più! Noi nostalgici di un Toro che non esiste più” c’era scritto su uno striscione in curva. A conti fatti l’andamento di Sinisa Mihajlovic, ad oggi, era migliore per media punti di quello di Mazzarri (1,3 punti a partita rispetto all’1,2 del nuovo corso).
Situazione complessa anche per l’Udinese, dopo l’incredibile partenza di Massimo Oddo, che aveva infilato nove risultati positivi consecutivi, con un passo da Champions league, dopo essere subentrato a Luigi Delneri. Nessuna vittoria però negli ultimi due mesi, un pareggio (Milan) e un filotto di ben cinque ko (Torino, Roma, Sampdoria, Juventus, Sassuolo). Troppa euforia nell’ambiente friulano non ha giovato, come ha sottolineato lo stesso ex campione del mondo 2006. “Dobbiamo tornare con i piedi per terra. Mi sono impaurito quando tutti parlavano di Europa. Questo gruppo non è maturo per ambire ad altre cose, questo ci ha fatto fare dei passi indietro; siamo migliorati nel gioco e nelle prestazioni ma ci sono mancati cattiveria e voglia che ci consentivano di fare i risultati”.
Intanto in vetta il Napoli riaccende l’interesse per l’esito del campionato accorciando su una Juventus, sorprendentemente fermata a Ferrara contro la Spal in una scialba partita senza reti.
Mentre il Milan e la Roma continuano a vincere, la Lazio non sa più come si fa.