Sul windsurf è stata a lungo imbattibile, ma per arrivare all’Olimpo ne ha fatta davvero tanta di strada questa bella ragazza di Grosseto. Nella sua spettacolare carriera ha vinto 10 titoli mondiali, 5 titoli europei, 2 titoli ai Giochi del Mediterraneo, una World Cup del Circuito professionistico Windsurf e 23 titoli italiani. Con quattro medaglie olimpiche è stata la prima velista della storia a raggiungere questo traguardo. Dagli esordi all’oro di Sidney, Alessandra Sensini si racconta per la Voce di New York in un’intervista dove ripercorre i momenti più eclatanti della sua lunga e straordinaria carriera sportiva. Sono seduta al tavolino di un bar in compagnia della mia solita tazza di tè mentre aspetto con ansia l’arrivo della leggenda del windsurf. Capelli ricci un po’ sbarazzini, occhi celesti, si presenta all’intervista in jeans e camicetta bianca ed un sorriso solare accompagnato dalla semplicità che l’ha sempre contraddistinta nonostante abbia toccato il cielo con un dito vincendo la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Sidney nel 2000.Ma cosa fa oggi la ex numero uno al mondo? Chiediamolo a lei.
Raccontami di come e quando è iniziata questa tua passione per il windsurf.
“Per quanto riguarda il come sicuramente contagiata dalle mie sorelle che già prima di me lo praticavano,in più essendo mio padre un appassionato di mare mi ci ha abituata sin da piccola. Facevo già tanti sport ma il mio sodalizio con la tavola da windsurf e’iniziato più o meno quando avevo tredici anni.”
Quale è stato l’anno della svolta? Quello che ti ha cambiato la vita?
“I momenti sono stati tanti, ma di certo il momento chiave che mi ha fatta appassionare davvero è stato quando nel 1985 la FIV(Federazione Italiana Vela)mi convocò per il mondiale in Francia. Da lì ho capito che fare sport non e’solo allenamento ma è sentirsi liberi a 360 gradi perché ti porta a viaggiare,a conoscere e ad apprezzare tante piccole cose che spesso si danno per scontate. Questo è stato il primo mondiale che ho vinto e da lì ho preso consapevolezza del valore che avevo, da quel momento in poi le vittorie e le sconfitte hanno segnato il mio percorso di vita.”
Toglimi una curiosità: quando ad un atleta arriva la convocazione ufficiale per partecipare alle Olimpiadi che effetto fa?
“E’ bellissimo (le brillano gli occhi come a rivivere quei momenti – ndr), è un sogno che si avvera,diventi protagonista dell’olimpiade che hai sempre visto in TV, c’è la voglia di scoprire e di vedere,sei finalmente nel tuo mondo ma subentra anche la paura perché pensi di non esserti allenato abbastanza. La mia prima partecipazioni è stata nel 1992 alle olimpiadi di Barcellona, allora il mio idolo era Carl Lewis e solo l’idea che lo avrei potuto incontrare aumentava la mia adrenalina a questa partecipazione”.
Curiosità: le olimpiadi per il windsurfer classe femminile sono state inserite nel 1992 mentre per la classe maschile la prima volta risale al 1984.
Cosa ha significato vincere le Olimpiadi? Quale è stato il tuo primo pensiero?
“Tagli quel traguardo che sei sfinita, prendi fiato e pensi: ‘Oh mio Dio ce l’ho fatta!’. Sei talmente stanca da non riuscire quasi ad esultare ma poi realizzi che è finita e che hai vinto. Quella di Sidney è stata una finale tosta, combattuta metro dopo metro con la mia rivale, la tedesca Amelie Lux, un impresa tra le onde che non dimenticherò mai”.
Sidney non è stata la tua unica olimpiade, ci sono state anche Atlanta, Atene e Pechino,cosa ricordi con piacere di queste ultime?
“Beh innanzitutto se dovessi fare un paragone ti potrei dire che Barcellona essendo stata la prima ha avuto tutto un altro sapore, per non parlare del villaggio olimpico….una cosa meravigliosa! Atlanta eravamo distaccati dal resto del villaggio perché la nostra base era a Savannah. E’ stata l’olimpiade dove ho affrontato la paura di vincere, all’ultima prova mi sono aggiudicata un bronzo, è andata bene così. Per quanto riguarda Atene (medaglia di bronzo), mi ha lasciato un po’ di amaro in bocca e a dirla tutta mi fa ancora un po’ male perché ho perso un oro che avevo praticamente in mano. Sono partita con il piede sbagliato, il villaggio non mi piaceva mi metteva tristezza, c’era sempre vento quando avevo il giorno di riposo e non c’era mai (purtroppo) quando mi dovevo allenare. Per quanto riguarda Pechino invece ho un bellissimo ricordo, avevo appena cambiato il mio staff ed e’ stata un’olimpiade che ho voluto fortemente per riscattarmi dalla delusione di Atene, è finita con una meritata medaglia d’argento. Poi è arrivata Londra, la mia ultima olimpiade, ho avuto un infortunio un mese prima e non sono riuscita a terminare la preparazione, questo mi ha certamente penalizzata,per di più ho avuto problemi con il materiale tecnico”.
Che sapore ha una sconfitta? E una vittoria?
“La vittoria è bella! E’ un momento dove finalmente arrivi ad ottenere l’obbiettivo per cui hai lavorato tanto,e’ entusiasmante ma dura troppo poco (ride). La sconfitta rimane dentro più a lungo,come per tutte le cose che si fa fatica ad accettare è più difficile da buttare giù.Ma al di là del fatto che alcune le accetti e altre no sono comunque un momento di crescita.”
Quando è stata l’ultima volta che sei salita su una tavola da windsurf ? Ti mancano le gare?
“Ci sono salita più o meno tre mesi fa, ho molti impegni lavorativi. Sì, mi mancano le gare, iniziano a mancarmi. Ho avuto una carriera lunga, non ho smesso per infortunio,ho smesso per scelta,vivi una vita sotto pressione e quando finisce ti senti sollevata, ma oggi a distanza di cinque anni qualche regata la rifarei volentieri.”
Oggi a cosa ti dedichi prevalentemente? In cosa stai canalizzando le tue energie?
“Il mio lavoro principale ora è alla Federazione Italiana Vela (FIV), il mio ruolo è vicedirettore tecnico del settore giovanile. Seguo i giovani e la cosa che mi piace di più e’ fare le programmazioni per gli atleti ( allenamenti,identificazione obbiettivi ,percorso per arrivarci ecc.) Poi dal 2017 sono vicepresidente del Coni.”
Nella tua carriera sportiva hai dato il massimo, sei stata una ragazza a cento all’ora,ci hai messo grinta, passione ed amore, penso che tu sia una persona che può trasmettere dei valori anche a chi ti sta leggendo, mi piacerebbe conoscere un tuo moto.
“Abbiate il senso del vostro valore sempre, piacetevi perché chi si piace è una persona libera”
Che sport segui? (a parte il windsurf ovviamente), quale atleta ti appassiona più di tutti?
“Seguo il nuoto e anche lo sci (quello femminile sta ritornando alla grande) ma il tennis mi piace tantissimo. Federer è un atleta pazzesco!!!”
A parte te stessa chi pensi di dover ringraziare per la tua lodevole carriera sportiva?
“La mia famiglia tutta, ovviamente, mio padre che mi ha dato carattere e grinta e la mia cara Mamma che purtroppo è venuta a mancare troppo presto. E poi ci sono le mie adorate sorelle che mi supportano e mi sopportano in tutto.”
Non ho dubbi di aver intervistato uno degli sportivi più influenti della storia, con un’insuperabile tenacia ed una grande personalità che fa onore all’intero mondo femminile e un po’ di sana invidia a quello maschile.