Va ringraziato il dio del calcio di aver riservato all’Italia l’unico vero campionato avvincente europeo. Sì, perché mentre Napoli e Juventus proseguono la loro pazzesca corsa a tutta velocità, con un solo punto di distanza, altrove i titoli si sono già (virtualmente) assegnati. Nessuno si interroga più su chi vincerà la Premier League, dove il Manchester City di Pep Guardiola ha già messo in cascina 16 punti di vantaggio sui cugini dello United allenati da José Mourinho. Anche in Germania non si nutrono dubbi sulla conquista del titolo da parte dei ragazzi di Jupp Heynckes (subentrato al nostro Carlo Ancelotti), avendo il Bayern seppellito il Dortmund già con 19 lunghezze. La Francia della Ligue 1 difficilmente riserva sorprese e anche quest’anno il Paris Saint-Germain degli acquisti stellari di Neymar e Mbappe è 12 punti avanti al Monaco. Un paio di pareggi a febbraio hanno ridato flebili speranze ai rivali del Barcellona in Spagna, dove i blaugrana sono avanti “solo” di 7 punti sull’Atletico Madrid, ma ben 14 su un certo Real Madrid.
Non lamentiamoci troppo, quindi, se Napoli e Juventus qui da noi stanno giocando un campionato a parte. Almeno, la nostra è una dittatura duale che rende incerto il risultato finale. Ultimamente le squadre di Maurizio Sarri e Massimiliano Allegri non stanno brillando per spettacolarità, soprattutto se il discorso si allarga alle competizioni europee, ma entrambe sono sempre più consapevoli della loro supremazia. Il Napoli con il minimo sforzo supera la Spal 1-0 in casa. Dopo il vantaggio di Allan Sarri ha giocato con il freno tirato. La Juventus, invece, vince, senza attaccanti di ruolo, il derby contro un Torino in gran salute. Costretto a rinunciare, dopo pochi minuti, a Gonzalo Higuain, Allegri ha sistemato Douglas Costa come “falso nueve” e inserito un Bernardeschi sempre più determinante in bianconero.
Nella A2, se così vogliamo chiamare il campionato delle altre squadre, curioso il destino incrociato delle squadre di Roma e Milano. Nella capitale, con il nuovo anno momenti di difficoltà sulle due sponde del Tevere: prima la Roma, poi la Lazio. Entrambe però sono ancora fortemente candidate all’accesso diretto in Champions League. A Milano invece gli umori si sono rincorsi. In estate euforia rossonera per un mercato molto dispendioso e musi lunghi nerazzurri, poi si parte e l’Inter le vince tutte mentre il Milan ingrippa tanto da esonerare Montella, ora situazione nuovamente rovesciata con i rossoneri di Gattuso che scalano posizioni su posizioni – 5 vittorie e un pareggio nelle ultime sei partite, con l’ultima vittoria sulla Samp – mentre l’Inter rotola mestamente a Marassi contro il Genoa con un autogol di Ranocchia, spegnendo i facili entusiasmi di chi credeva di aver rimesso le cose a posto dopo la vittoria della settimana prima con il Bologna.