El Cañito e la Joya non smettono di segnare. Cinque gol a testa per Mauro Icardi e Paulo Dybala, a segno in tutte e tre le partite fin qui disputate del campionato di Serie A. I due argentini guidano ora la classifica dei marcatori e rappresentano gli attaccanti più determinanti del torneo. Da segnalare però anche l’ottimo avvio di Ciro Immobile – una tripletta ieri contro il Milan – che con 4 gol insegue i due sudamericani. In attesa poi di Fabio Quagliarella, questo turno a riposo per il rinvio di Sampdoria-Roma, che nelle prime due giornate aveva realizzato tre reti.
I due attaccanti argentini però non vivono le stesse emozioni in Patria, dove sono stati protagonisti, insieme con tutta la squadra, di prestazioni opache nella scorsa settimana, negli incontri di qualificazione per i mondiali di Russia 2018. Due noiosi pareggi contro Uruguay e Venezuela per la nazione di Sampaoli, contraddistinti proprio dalla scarsa pericolosità di Icardi e Dybala che pur giocavano in un tridente che comprendeva anche un certo Leo Messi.
EL CANITO – Mauro Icardi, dopo il periodo di frizione con la Curva Nord di San Siro per alcuni discutibili passaggi della sua autobiografia, ha recuperato il rapporto con i tifosi ed è ora nel suo periodo migliore. Capitano, leader della squadra, unico terminale offensivo, considerato che la formazione nerazzurra non ha una vera alternativa come centravanti, se non Eder, in realtà più una seconda punta, e il giovane Pinamonti.
All’inizio della stagione il nuovo allenatore Luciano Spalletti, con un discorso garbato e colmo di elogi, gli ha fatto capire che deve migliorare nel gioco di sponda con i compagni, quando non si trova nella sua arena. “Mauro è un calciatore forte, bravo soprattutto dentro all’area di rigore. Tutti lo vorrebbero avere un giocatore forte lì. Sono squadre che tenteranno di farti star fuori dall’area di rigore. Lui deve essere bravo ad attaccare lo spazio nel momento giusto, a me non sembra che sappia solo giocare lì ma che sappia dialogare anche con i compagni, anche se è bravo a fare rotazioni sul secondo palo o i tagli verso il primo palo per ricevere le imbucate. Per il momento di lui sono curioso di scoprire cosa sa fare in giro per il campo. Quello che sa fare in area di rigore è tanta roba”. Insomma, traducendo dal formalismo, Spalletti ama gli attaccanti abili a proteggere il pallone per far salire la squadra nei momenti di difficoltà e in grado di creare spazi per gli inserimenti dei compagni di squadra. Icardi dovrà cercare di replicare con Joao Mario e Vecino i movimenti di Dzeko a favore di Nainggolan e Strootman. Nulla da eccepire invece sulle sue doti di stoccatore, che lo porterà, presumibilmente, nella stagione ad entrare nella top ten dei cannonieri più prolifici della storia dell’Inter. In compagnia di giocatori come Meazza, Altobelli, Mazzola e Boninsegna, staccando altri miti come Ronaldo e Milito.
Più complesso il rapporto con la Nazionale, dove solo il nuovo ct Jorge Sampaoli ha avuto il coraggio di rompere il veto di Maradona sulla convocazione di Maurito, a differenza dei suoi predecessori Tata Martino e Edgardo Bauza. Anche in questi giorni il Pibe de oro non ha mancato di far conoscere il suo disappunto per la chiamata nella Selecciòn dell’attaccante interista, reo di aver sottratto la moglie Wanda al connazionale Maxi Lopez.
LA JOYA – Paulo Dybala è stato uno dei nomi più gettonati, nelle settimane di calciomercato, come possibile sostituto di Neymar al Barcellona. Secondo alcune indiscrezioni, nell’ultima giornata di trasferimenti il club blaugrana avrebbe infatti offerto alla Juventus 160 milioni per portare la Joya al Nou Camp. Offerta, fortunatamente per i tifosi bianconeri e per il calcio italiano, respinta. Anche se, per alcuni media spagnoli, a bloccare l’operazione sarebbe stato un intervento di Messi, non convinto di dover dividere la fama e le stesse aree di campo con lo juventino.
Ad ogni modo, è lui, Dybala, ora il giocatore più rappresentativo dei campioni d’Italia, più del connazionale Gonzalo Higuain, apparso ultimamente meno brillante e decisivo. Paulo quest’anno ha accettato la numero 10, maglia indossata nella storia bianconera da monumenti come Omar Sivori, Michel Platini, Roby Baggio e Alessandro del Piero. Dybala non ha paura delle responsabilità e dopo due ottime stagioni è pronto a recitare il ruolo da primo protagonista della squadra. Una crescita di cui è consapevole Massimiliano Allegri che, dopo la vittoria con il Chievo, ha commentato: “Dybala sempre più leader? Sta crescendo molto, sia tecnicamente che fisicamente. Ha tutti i numeri per poter diventare, insieme a Neymar, uno dei due giocatori più forti al mondo, quando Messi e Ronaldo smetteranno. Sono contento per lui per quello che sta facendo e sono fortunato ad allenarlo”.
Il conteggio di 5 gol in questo inizio di stagione per Dybala, in realtà, non è corretto. Vanno aggiunti anche i due gol messi a segno nella Supercoppa italiana contro la Lazio, dove aveva rimesso in partita la sua squadra, prima del gol nei tempi di recupero del giovane biancoceleste Murgia. Comunque, prendendo in considerazione solo il campionato, in queste prime tre giornate Paulo ha, non solo realizzato 5 reti, ma è risultato essere anche il giocatore che ha cercato e trovato di più la porta con 11 tiri nello specchio (il secondo, neanche a dirlo, è Icardi con 8).