La stagione della caccia si è ufficialmente aperta. Vincono tutte, ma proprio tutte le pretendenti ad un posto di vertice, tutte tranne la capolista Inter che stecca l’ultimo concerto dell’anno e sente il fiato delle dirette concorrenti sul collo, pronte ormai a raggiungerla. La Viola strapazza il Chievo, il Napoli stende l’Atalanta, la Juventus passa a Carpi con qualche affanno, il Milan piega il Frosinone e la Roma ha ragione del Genoa tra spalti semivuoti.
E l’Inter? Ovviamente perde in casa contro la Lazio la partita più importante di questo fine anno tanto per confermare, se mai ce ne fosse bisogno, la nomea di “pazza Inter”. Che fa sempre il contrario delle altre. Che si complica la vita da sola, che riesce a perdere a tre minuti dalla fine per uno sciagurato intervento di Felipe Melo che torna ad essere lo scellerato difensore in forza ai bianconeri prima della lunga parentesi in Turchia.
Tutte ridono, o quasi. Il regalo natalizio confezionato dall’ allegra brigata nerazzurra ha il merito di far passare alle altre rivali un Natale carico di doni e di speranze. Allegri smentisce il suo cognome, si trasfigura in una maschera di rabbia e manda a quel paese l’intera squadra che stava per regalare con un bel fiocco natalizio il pareggio al Carpi all’ultimo respiro dell’incontro. C’è voluta tutta la capacità dell’attaccante carpigiano Lollo per spedire un pallone che già reclamava il flash dei fotografi docilmente tra le braccia di Buffon, incredulo e costernato da tanta pochezza.
Sinisa Mihailovich e Rudi Garcia con le vittorie di ieri possono gustarsi il loro panettone in santa pace, delizie gastronomica spesso indigesta oppure inavvicinabile per molti proprietari di panchine di mezza Italia. La gara per il titolo di campione d’Inverno è aperta a qualsiasi risultato, ad ogni sorpresa natalizia. Il campionato si prepara per le feste nel suo abito migliore, Regine alle quali verrà affidato un trono dalla Befana in persona nel primo turno del nuovo anno. Una mise di classe per un primo posto ancora tutto da decidere.
Inter – Lazio 1:2
Luci a San Siro per l’ultima gara dell’anno. Mancano tre minuti alla fine dell’incontro tra Inter e Lazio ed i giocatori si accomodano meglio sulle poltrone per far scorrere i minuti finali senza altri affanni ed inutili sofferenze. Un punto a ciascuno non fa male a nessuno, recitava un vecchio adagio. Tutti in campo attendono il fischio finale di una gara che altro non aspetta che tirare i cosiddetti remi in barca ed approdare al sicuro nello spogliatoio per una meritata abluzione. Tutti tranne uno. Felipe Melo. Il brasiliano decide che occorre dare un’ultimo brivido ai molti spettatori presenti al “Meazza”. Non è affatto d’accordo con gli altri giocatori e risolve il caso a modo suo. Si avventa come un falco sull’inerme Milinkovich che ha l’unico torto di trovarsi in area ignaro che qualcuno potesse letteralmente saltargli addosso. Viene travolto e schacciato con una foga esagerata e fuori luogo che lascia attoniti tutti i presenti. L’arbitro vede e provvede, commina il giallo al brasiliano ed il rigore alla Lazio. A Candreva occorre ribadire in rete due volte per aver ragione di Handanovich che in prima battuta gli para il rigore. Sembra ormai finita , mancano pochi spiccioli di incontro ormai. Nulla può succedere oltre quello che è già successo. Ma il focoso brasiliano proprio non ne vuole sapere di far terminare la gara in questo modo. In un contrasto aereo con Biglia lo sciagurato difensore per poco non decapita l’argentino con lo scarpino che si alza a tal punto da conficcare i tacchetti direttamente nella giugulare del laziale. Vermiglio agitato e brasiliano che precede di qualche istante il laziale Milinkovich espulso pure lui per aver spedito lontano un pallone destinato alla rimessa interista.
La scarsa propensione alla professionalità di alcuni protagonisti è costata quindi cara all’Inter di Mancini che non ha approfittato della striscia positiva ed ha perso contro una Lazio che aveva raccolto solo due punti in sette partite. Pioli ha salvato la sua panchina con una gara accorta ma anche a tratti spregiudicata con un grande Felipe Anderson che ha messo costantemente in subbuglio l’intera retroguardia nerazzurra. Il Mancio ha usato la sua arma migliore, quella del camaleonte. Cambio del modulo in corsa con relativa trasformazione dei punti di riferimento e stoccata vincente . Ma Roberto Mancini da Recanati stavolta non ha fatto i conti con l’altro Felipe in campo. Una sciagura autentica per un improvvisato quanto gradito regalo natalizio da consegnare alle rivali.
Inter: Il cambio modulo non le giova ,cambi tattici inutili. Voto 5 –
Lazio: Soffre ma porta a casa l’intera posta, Attenta in difesa paga l’unica distrazione della gara che permette ad Icardi di siglare il momentaneo pareggio. Voto 6,5
Felipe Melo: le sinapsi a volte non coincidono con la ragione: voto 2
Carpi – Juventus 2:3
Non so se fa più notizia la vittoria della Juventus oppure il fatto che il Carpi abbia segnato due reti alla Signora e che per poco ne stava siglando una terza. I bianconeri volano al terzo posto dietro la coppia Fiorentina e Napoli e mettono pressione alla capolista. Una vittoria non facile quella degli uomini di Allegri. Sotto di un gol nei minuti iniziali, poco a poco ingranano le marce alte e sorpassano gli avversari con un paio di giocate straordinarie di Mandzukic. Il terzo gol arriva nella ripresa , seguito però dall’inaspettato gol ,che poi si tratta di un autogol di Bonucci, oggi non impeccabile, del Carpi che riapre la gara. E potrebbe addirittura pareggiarla se Lollo , mediocre portatore d’acqua alle corti emiliane, non avesse sciupato una delle più ghiotte occasioni da gol dell’intera gara. Cicca clamorosamente un pallone in area e lo neutralizza a favore delle agili braccia di Buffon che para e ringrazia. Allegri non gradisce ed emulando Hulk diventa verde dalla rabbia , si alza come una furia dalla panca, si strappa di dosso gli abiti (firmati) e li scaraventa a terra in uno strip improvvisato e maldestro. Sfoga la sua ira contro la difesa bianconera che stava per fargli andare di traverso il Natale. Getta a terra la cravatta poi si calma , e compassato attende il fischio finale dedicandosi alle interviste di rito. In maniche lacerate di camicia…
Carpi: Volitivo , adotta il faccia a faccia contro la Vecchia Signora, e per poco non agguanta il pareggio. Castori è sulla strada giusta: Voto 6
Juventus: Rischia nel finale ma si dimostra squadra in forma . questa vittoria si aggiunge alle altre sei consecutive in campionato: Voto 7
Roma – Genoa 2:0
I giocatori giallorossi salvano il posteriore al Sergente Garcia e vincono tra spalti deserti la gara contro il Genoa , in crisi di identità e di risultati. La Roma centra il suo primo successo dopo una serie imbarazzante di pareggi ingloriosi e di sconfitte disastrose. Rudi Garciaha adottato una tattica un pelo più spregiudicata di quella pareggiata al San Paolo, ha tirato fuori timidamente la testa dal guscio e con poco sforzo si è aggiudicata i tre punti che permettono al suo allenatore di restare in sella al destriero giallorosso ed approfittare della lunga sosta natalizia che gli consentirà di vederci più chiaro in vista della ripresa del campionato prevista per il 6 gennaio. I gol di Florenzi nel primo tempo e del diciottenne Umar Sadiq a tempo scaduto recitano un copione ormai dimenticato dalle parti del Foro Olimpico. Una vittoria tra pochi intimi che materializza una speranza fatta di piccoli passi. Sempre che il pubblico sia d’accordo.
Roma: La politica degli scudi alzati non rende , ma visti i tempi grami meglio questo che niente : Voto 5
Genoa: Lo cercano alla trasmissione “Chi l’ha visto” se qualcuno avesse notizie chiami il numero verde. Voto: 1
Altre di A:
Atalanta – Napoli 1:3
Bologna . Empoli 2:3
Fiorentina – Chievo V. 2:0
Frosinone . Milan 2:4
H.Verona – Sassuolo 1:1
Sampdoria . Palermo 2:0
Torino – Udinese 0:1
Classifica della Serie A:
Inter 36
Fiorentina e Napoli 35
Juventus 33
Roma 32
Milan 28
Sassuolo ed Empoli 27
Atalanta 24
Lazio 23
Torino e Chievo 22
Udinese 21
Sampdoria 20
Bologna 19
Palermo 18
Genoa 16
Frosinone 14
Carpi 10
H. Verona 8