Il fischio d'inizio del campionato estivo riserva sotto il sole d'agosto molte sorprese incartate a dovere e servite, ancora roventi dal solleone estivo, alle cosiddette “grandi” del campionato che si imbarcano in figure più o meno pessime nella prima giornata della Serie A. Siamo d'accordo, è ancora calcio d'Agosto e sappiamo tutti qual è l'effettiva valenza delle gare giocate in questo periodo, ma è anche vero che le prove deludenti ed inaspettate delle Big non coincidono affatto con le aspettative create durante il calciomercato. E poi erano in ballo i tre punti, cosa che rende ancora più imprevedibile questo inizio di stagione.
Tra mezzi passi falsi e rovinose cadute la classifica e la statistica rimandano a concetti astrologici interessanti. Da tempo immemore pare che la Juventus non avesse mai perso la prima gara del campionato e comunque gli appassionati di cabala ammetteranno che chi ha steccato la prima non ha poi vinto lo scudetto. Roba da toccare ferro o qualcos'altro se si è tifosi bianconeri. La pluriscudettata reduce da una finale di Champions persa ha anche perduto la tramontana contro la modesta ma tenace Udinese che con un gol di Thereau ha punito la lentezza della manovra per larghi tratti involuta della Juventus, una colpevole indolenza del centrocampo bianconero non ha mai cercato né trovato il lume del gioco. Coman e Mandzukic non illuminano a dovere il pomeriggio piovoso di Torino, Pogbà regala ricami preziosi quanto inutili ai fini della praticità aziendale, riesce a perdere 26 palloni a centrocampo suscitando inevitabili malumori sugli spalti ed imbarazzo ad Allegri in panchina. Bene la difesa ormai registrata a dovere da lunghi anni di servizio. Bonucci, Barzagli e Chiellini si muovono come macchine collaudate ed esperte, con sicurezza e senza sbavature eccessive, ma possono fare poco se poi il filtro della mediana non regge bene l'urto delle incursioni avversarie oppure, cosa ancora peggiore, il centrocampo non trova spazi per le giocate che favoriscono la manovra degli attaccanti. In apprensione per l'arrivo di Cuadrado, atteso come il Messia e che dovrebbe firmare a giorni il contratto (1,5 milioni in prestito oneroso più 25 mln per il riscatto) manca ancora qualcosa a questa Juventus. La prima uscita dei bianconeri allo Stadium identifica strane carenze, imperfezioni imperdonabili per una squadra ormai testata da quattro anni di vittorie. Manca sul tappeto erboso la tenacia ferrea di Vidal; scarseggia in area di rigore il fascino e l'intraprendenza folle di Tevez, ma soprattutto manca il genio, l'eleganza, la profondità, il palleggio di un autentico campione trasvolato oltre oceano troppo presto per le esigenze di una squadra vincente come la Juventus, un eccellenza dell'arte della pedata che corrisponde al nome di Andrea Pirlo.
Mezzo passo falso della Roma che inciampa ma poi si risolleva nella fatal Verona. Un pareggio stretto e di misura raffredda gli entusiasmi in riva al Tevere. La corazzata giallorossa si impantana nelle anse strette ed inaccessibili dell'Adige e riporta a casa un mesto punticino. Liti ed isterismi da prime donne e gridolini di rammarico non fanno certo onore alla piazza romanista. De Rossi mortificato per la sostituzione sbrocca e sfoga la sua amarezza contro il plexiglas della panchina scrutato torvo da Rudi Garcia che stavolta, appresa la lezione, non parla di scudetto e nemmeno di chiese periferiche da riedificare al centro di fantomatici villaggi.
Crolla come un castello di sabbia alla prima ondata il Milan che subisce un duro doppio colpo dalla Viola. Sinisa esce sconfitto dal Franchi per due reti a zero ed una espulsione (Ely), mentre Paulo Sousa, al suo esordio sulla panca della Fiorentina, attenua la vittoria con dichiarazioni soporifere in linearità verticale che farebbero rabbrividire il mitico Nils Liedholm che ripeteva la litania della salvezza anche se era primo in classifica a dieci punti dalla seconda. In questa gara, seppur difficile come interpretazione, Il Milan è riuscito nell'ingrato quanto umiliante compito di non aver mai tirato nello specchio della porta avversaria, cosa che almeno l'anno scorso faceva con regolarità pur venendo sconfitta. Sinisa gladiatore a terra non appella scuse, accusa la botta ed attende il “pollice recto”. Speriamo faccia altrettanto Galliani.
Il Napoli sdrammatizza subito le proprie velleità e si accoda al carro delle prestigiose decadute di questo inizio di campionato estivo. Senza appello la sconfitta ad opera del Sassuolo di mister Di Francesco, che dopo le cure helio-terapeutiche del mare pescarese si prende la sua prima soddisfazione della stagione. Dopo l'effimero vantaggio di “Marechiaro” Hamsik il Napoli perde la bussola e viene disperso al vento di tramontana da due reti di Floro Flores , (napoletano doc) e di Sansone. Nota ulteriore di demerito: Reina, portiere del Napoli è stato il migliore in campo con due miracoli in appena due minuti su conclusioni entrambe di Defrel, evitando un passivo ben peggiore. Non è ancora il Napoli di Sarri, e per dirla con le parole del tecnico partenopeo: “Questa è una squadra ancora in costruzione”. Lo disse anche Michelangelo una volta, sui ritardi della Cappella Sistina, il Papa non lo mandò certo a dire percuotendolo più volte con il suo bastone pastorale. Per fortuna De Laurentiis di solito non si veste di bianco e non riveste, per fortuna, cotanta eccellenza.
Palermo ed Inter fanno festa al 93' contro Genoa e Atalanta, due gol pesantissimi che evitano ai rosanero ed ai meneghini passi falsi deleteri per la salute dei rispettivi tecnici e dei tifosi. Solita pazza Inter che soffre e fa soffrire ma alla fine trova una inaspettata quanto piacevole vittoria con il primo gol in campionato di Jo-Jo Jovetic. Stesso feeling per il Palermo che guadagna i tre punti in “zona Cesarini” con l'unica novità rilevante rispetto allo scorso anno, il venticinquenne marocchino El Kaoutari. Mancini dichiara che la strada è quella giusta poi si sofferma sull'immaginario quanto sfrontato nuovo acquisto dei cugini: “ Sarei contento se Balotelli andasse al Milan” ha detto il tecnico dell'Inter. Nelle sue parole trapela una vena di ironia mista ad un sincera soddisfazione per lo scampato pericolo di ritrovarsi il Balo in nerazzurro.
Nell'anticipo La Lazio si sbarazza con molta difficoltà del Bologna, che viene sconfitta per due reti ad una.
Intanto le neo-promosse hanno tutte perso in questa prima gara di campionato: Il Carpi ha subito capito che aria tira in serie A prendendo cinque pappine dalla Sampdoria attesa a ben altre prove. Addirittura in vantaggio di 5 reti, i Doria, che inaugurano il nuovissimo tappeto erboso del “Ferraris” alla fine concedono il gol, anzi due, della bandiera al Carpi. Il Frosinone stecca la primissima volta con la consueta ansia da prestazione. Soddimo illude poi il Toro ribalta con qualità. Stellone, il più giovane tecnico della categoria e vecchio cuore granata ce la mette tutta per fare bella figura davanti al suo pubblico che ha un buon numero di abbonati, circa 6500, ma pochissimi spettatori paganti, appena 900.
Tra mezze verità ed opere non finite il campionato si avvia verso la seconda giornata. La sensazione è quella di una Serie A partita con la sordina. Nessun proclama e nessuna frase ad effetto rispetto al passato, caratterizzano questo avvio di stagione. Una cosa è certa, che le squadre così come sono messe si sono parzialmente indebolite, e ciò non giova per coloro che hanno il doppio impegno europeo. Nessun nome di risalto è ancora entrato di diritto tra la rosa delle squadre più quotate, merito, o colpa, della crisi che ancora attanaglia questo Paese a tutti i livelli, o forse, semplicemente perché il calcio in Italia è lontanissimo da quello favoleggiato anni addietro come il più bel campionato del Mondo. I fatti determinano sempre il contrario delle dichiarazioni ad effetto. Alla fine il campo restituisce sempre quello che hai seminato ed i chicchi maturi, adatti al raccolto si chiamano Umiltà, spirito di gruppo, determinazione, corsa e sacrificio. Correte a dirlo a Balotelli prima che sia troppo tardi.
Serie A , prima giornata di campionato
Empoli – Chievo 1-3
Fiorentina – Milan 2-0
Frosinone – Torino 1-2
H.Verona – Roma 1-1 (giocata sabato)
Inter – Atalanta 1-0
Juventus – Udinese 0-1
Lazio – Bologna 2-1 (giocata sabato )
Palermo – Genoa 1-0
Sampdoria – Carpi 5-2
Sassuolo – Napoli 2-1
la Classifica:
Sampdoria, Chievo, Fiorentina, Lazio , Sassuolo, Torino, Inter, Palermo ed Udinese – 3 Punti
H.Verona e Roma – 1 Punto
Bologna, Frosinone, Napoli, Atalanta, Genoa, Juventus, Empoli, Milan e Carpi – 0 Punti