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February 27, 2015
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L’armata italiana conquista l’Europa

Luca TontodonatibyLuca Tontodonati
Nella foto, i giocatori della Roma esultano dopo il gol del vantaggio

Nella foto, i giocatori della Roma esultano dopo il gol del vantaggio

Time: 9 mins read

Non era mai successo nella storia dell'Europa League (che prima si chiamava Coppa UEFA), che tutte le squadre italiane passassero il turno agli ottavi di finale. Alcune hanno raggiunto la qualificazione strappando applausi, come il Torino in terra basca. Altre come la Roma e la Fiorentina erano impegnate in un autentico combattimento corpo a corpo per strappare all'avversario il biglietto per il passaggio del turno. Tutte le italiane tuttavia hanno dimostrato carattere e personalità ottenendo risultati importanti in campi difficili come quello del Feyenoord, sia per la difficoltà intrinseca della partita che per l'aspetto extra-calcistico che attendeva la squadra in Olanda dopo i fatti di Roma.

La Fiorentina ha sconfitto gli inglesi del Tottenham , uno dei team più in forma d'Europa. Il Torino soffre, si fa raggiungere due volte ma poi vince in ripresa per la gioia dei suoi stoici tifosi. L'Inter predilige il brivido e ci offre una prestazione in bilico fino all'ultimo. Ci pensa Guarin a togliere i dubbi con un gol-spettacolo al Meazza; una fucilata che buca anche la rete della porta degli scozzesi. Il Napoli aveva già la qualificazione in tasca e passeggia sul velluto del San Paolo per la passerella ideale per il suo cammino in Europa ed in campionato.

Con il prossimo turno di Champions League fissato per il 12 marzo, ieri a Nyon si sono conclusi i sorteggi per definire i prossimi incontri in Europa League. Spicca il Derby italiano tra Roma e Fiorentina. Il Premier Renzi noto tifoso viola Twitta : ma tra tutte …proprio la Roma!! #EuropaLeague.

E' utile ricordare che gli accoppiamenti delle squadre sono stati stabiliti evitando gli incroci tra formazioni russe ed ucraine. Grazie a questo paletto ci siamo ritrovati con il Derby Fiorentina – Roma. In attesa di una risoluzione politica tra le due nazioni gli incroci verranno accuratamente evitati sino alla finale

Questi gli accoppiamenti:

Torino – Zenith

Inter- Wolfsburg

Fiorentina – Roma

Napoli – Dinamo Mosca

Feyenoord – Roma 1-2

"Benvenuti in Europa" recitava uno striscione appoggiato alle balaustre dello Stadion di Rotterdam senza sapere quale esito profetico avesse avuto quella frase e quanto sarebbe stato nefasta questa serata per i colori olandesi. La Roma si riprende l'Europa a pieno titolo e con i dovuti onori uscendo vittoriosa e a testa alta dalla bolgia di Rotterdam con il pieno dei consensi e un'iniezione di fiducia per il cammino sia in Europa League che in campionato. La squadra giallorossa era attesa da uno degli esami più difficili di questa stagione e lo ha superato a pieni voti, in particolare sotto il profilo della determinazione e dell'agonismo. Quella giocata in Olanda è stata una partita dove é mancato il bel gioco poiché si giocava in un campo reso molto scivoloso da una pioggia insistente e copiosa caduta per tutta la durata dell'incontro ma in cui ciascun giocatore ha dimostrato grandi doti caratteriali e di sacrificio, merce davvero rara visti i tempi che corrono.

La polizia si attendeva una vendetta dei tifosi romanisti dopo lo scempio di Piazza di Spagna, invece ha dovuto tenere a bada proprio i tifosi del Feyenoord che a quanto pare si sono attribuiti da soli la palma di idioti di turno riuscendo persino nell'impresa di far sospendere la partita per una quindicina di minuti a causa di lanci di oggetti in campo, uno di questi oggetti ha colpito pure l'arbitro che si è visto costretto a far rientrare le squadre negli spogliatoi per far calmare gli animi degli olandesi. I giocatori romanisti sono stati comunque insultati dal pubblico per tutto l'incontro con sputi e lanci di banane annessi ed è stato proprio in occasione del gol di Ljajic, dopo aver festeggiato sotto il settore delle banane, il momento in cui i giocatori giallorossi sono stati oggetto di cure particolari da parte dei tifosi che li hanno omaggiati di quanto loro avessero a disposizione. In campo è piovuto di tutto, persino un ombrello. Nella ripresa l'arbitro espelle precipitosamente l'olandese Te Vrede per un fallo da tergo su Manolas e dopo l'ormai consueto lancio di oggetti dagli spalti il direttore di gara decide di sospendere l'incontro non sussistendo più i presupposti per un incontro di calcio. Giocatori negli spogliatoi per dieci minuti e dopo pochi istanti dalla ripresa del gioco il Feyenoord pareggia e riapre la partita. Ci pensa Gervinho a chiuderla definitivamente: Torosidis vola sulla destra e mette in mezzo un pallone velenoso che attraversa tutta l'area di rigore , non ci arriva nessuno dei difensori ma all'appuntamento con il gol arriva puntuale l'ivoriano proprio sotto la curva dei tifosi giallorossi. Scene di esultanza viva ma composta da parte dei 2500 supporters romanisti che stavolta oltre alle bandiere ed agli striscioni hanno esportato anche un certo grado di civiltà . Certo ad osservare i Vandali degli altri settori pare che nessuno se ne sia accorto.

Feyenoord , Squadra muscolosa e dinamica con poche idee e molto (troppo) agonismo , voto 5 : AS Roma , tenace e caparbia ha saputo tenere i nervi saldi nel catino di Rotterdam e passare il turno, voto 8. Voto alla partita 5 , non si poteva chiedere molto viste le condizioni del campo e degli spalti . Voto ai tifosi : Quelli della Roma 9 , quelli del Feyenoord, 4

Ath. Bilbao – Torino 2-3

Cosa sarebbe la felicità senza novanta minuti di sofferenza e di adrenalina pura? Il Torino è riuscito nell'impresa folle ed un po' disperata di violare una terra da sempre ostile ai colori granata. Il Torino infatti non ha mai vinto in Spagna in occasione di competizioni di questo livello ed oggi ci riesce proprio nello stadio più “caldo”, in quella terra basca dove le persone si spezzano ma difficilmente si piegano. Ma stasera l'Athletico di Bilbao ha fatto opera di sottomissione abbandonando l'Europa e piegandosi alle tre reti con cui il Torino ha sconfitto i baschi. Corsa ad inseguimento e sorpasso per il Toro e corsa ad ostacoli per i suoi tifosi, che in circa 2500 hanno raggiunto non senza difficoltà l'impervio abitato di Bilbao. Il Torino per sua natura è abituato a soffrire nel corso della sua storia fatta di eventi tragici e di lotte di classe ed i tifosi lo seguono per empatia. Il rigore calciato da Quagliarella apre le danze al 16' del primo tempo. Pareggia Iraola quasi allo scadere del primo tempo ma prima che l'arbitro mandi le squadre negli spogliatoi accade che il Toro segna ancora quando il tempo in pratica era già scaduto: Darmian si invola sulla destra, cross perfetto per Maxi Lopex che gela il San Mamès di Bilbao. Nella ripresa i baschi inseguono e pareggiano i conti. E' abile De Marcos a sfruttare alla perfezione la percussione centrale di Muniain che lo serve in profondità tagliando fuori la linea difensiva granata, tiro da pochi passi e pareggio che senza altre emozioni spedirebbe le due squadre ai supplementari. Ma la sofferenza della lotta sa trasformarsi presto in gioia: passano solo pochi minuti ed al 68' Darmian, servito da El Kaddouri con un cross dalla sinistra, intercetta al volo e di destro batte l'estremo del Bilbao per la gioia incontenibile dei tifosi granata sugli spalti e quelli in trepidante sofferenza davanti allo schermo. Il finale non è fatto per chi non sopporta la sofferenza e l'Athletic ce la mette tutta con un assalto all'arma bianca contro le corazze granata che stoicamente evitano il peggio e resistono ad oltranza. La natura ogni tanto si prende la sua rivincita e trasforma il tormento in felicità, il Torino vince e passa il turno accompagnato dall'urlo liberatorio dei suoi tifosi e dall'applauso prolungato degli spettatori baschi.

Ath.Bilbao, squadra tosta specialmente tra le proprie mura vende cara la pelle ma capitola, voto 6 : Torino riesce nell'impresa di vincere per la prima volta nella storia del calcio italiano in terra basca. Onore al merito: Voto 8. Voto alle due tifoserie: 10

Inter – Celtic 1-0

La cura Mancini si estende oltre che ai giocatori anche ai tifosi, infatti dalle prossime partite di Europa League verranno elargite dosi massicce di antidepressivi per migliorare l'umore degli spettatori del Meazza che ieri fino al 90' trepidavano per le sorti della beneamata. Sarebbe bastato un gol degli scozzesi per far precipitare l'Inter nel baratro della disperazione e con il risultato in dubbio poco ci è mancato che il Celtic facesse davvero lo sgambetto all'Inter. Ci pensa allo scadere un missile di Guarin, ritrovato e rinato, a confondere ed inebriare le menti dei tifosi regalando loro la qualificazione al turno successivo. Certo ci si aspettava una partita più tranquilla vista la modestia della squadra scozzese addirittura in dieci per quasi tutto l'incontro per l'espulsione di Van Dijk. Turnover interista che colloca Ranocchia e D'Ambrosio al centro della linea difensiva, Mancini rispolvera Hernanes ed il rombo a centrocampo. Il brasiliano si perde spesso tra le maglie biancoverdi anche perché i ritmi impressi alla gara sono alti e quindi poco adatti al tipo di gioco del Profeta. Il fresco rinnovo di contratto da' fiducia ad Icardi che corre e si dimena tra le linee scozzesi creando varchi interessanti per i centrali nerazzurri. Bloccato Shaqiri dai piloni anglosassoni la squadra di Mancini ha difficoltà ad imprimere il proprio gioco e per tutto l'incontro non crea particolari pericoli alla porta di Gordon nonostante il possesso palla in netto predominio nerazzurro (62%) ed i venti tiri indirizzati verso la porta dell'estremo scozzese. La supremazia territoriale dei nerazzurri si schianta contro i muraglioni innalzati alla trequarti del Celtic. L'Inter prova più volte a perforare la difesa ma le maglie biancoverdi non cedono di un millimetro; reggono agli urti dei delanteros meneghini e quando la partita sembra ormai indirizzata verso il pareggio arriva la fucilata di Guarin che scardina il portone del castello scozzese e lo spalanca verso gli ottavi di finale.

Inter, La mano del Mancio comincia a plasmare la squadra, voto 7: Celtic modesto ma granitico, i sedicesimi sono stati per loro un bel traguardo, voto 6

Fiorentina – Tottenham 2-0

Classico risultato che deduce netta superiorità in campo, la Fiorentina batte il forte team inglese e vola verso gli ottavi. Il sorteggio non era stato felice per la Viola che si era ritrovata gli Spurs ad ostacolarle il cammino verso la qualificazione, ma in due gare la Fiorentina si è meritata il passaggio del turno pareggiando una gara ostica a Londra e confermando il risultato anche al “Franchi” con un secco due a zero che non lascia nessun dubbio sulla legittimità della vittoria. Montella metabolizza a dovere la cessione di Cuadrado con un paio di innesti che hanno fatto la differenza in Europa ed in campionato. Gomez e Salah mettono la loro firma sulle sorti dell'incontro e rendono a tratti magica la notte fiorentina. Ma è tutta la squadra nei suoi vari reparti a dimostrare solidità a partire dall'estremo difensore Neto, sempre più sicuro ad ogni partita nonostante la curva “Fiesole” gli riservi un trattamento non proprio amichevole per le voci diffuse in città che vogliono il brasiliano in partenza per Torino alla corte dei bianconeri. Dopo un periodo in panchina dovuto a motivi di contratto, il portiere viola ha disputato una grande partita salvando i pali della sua porta come un autentico paladino medievale a difesa della sua guarnigione. Gli inglesi schierano tra gli altri il pericoloso Lamela e l'astro nascente Harry Kane ad impensierire la difesa viola ed è il Tottenham a salire in cattedra già nel primo tempo, un tiro di Lamela al 10' ed un contrasto in area abbastanza ruvido su Eriksen sono i primi segnali di una gara apparsa difficile sin dall'inizio. Al 30' la grande occasione capita sui piedi di Soldado e Chadli smarcati dall'argentino degli Spurs, ma tra i due litiganti vince proprio il portiere viola che è bravo a rimanere freddo e lucido ed a sventare la minaccia. Nella ripresa la Fiorentina si avvale dell'arma tipicamente italiana per far male agli avversari: il contropiede. Mario Gomez prende palla nella sua metácampo ed approfitta della prateria lasciata dagli inglesi per involarsi verso la porta di Lloris e trafiggerlo con il piatto destro. Al 70' la magia che infiamma il “Franchi”. L'egiziano sfonda sulla destra, supera di slancio un avversario e mette la freccia superandone un secondo in piena area di rigore ed insacca la rete del raddoppio che significa vittoria e qualificazione agli ottavi, dove dovrà vedersela con la Roma in una sfida fratricida.

Fiorentina , interpreta al meglio gli schemi di Montella e ritrova in Neto un difensore importante per il futuro. Voto 7 – Tottenham, era lo spauracchio del sorteggio , ma è stato imbavagliato a dovere dal drappo viola . Voto 6. Voto alla partita 7

Napoli – Trabzonspor 1-0

Risultato a sorpresa per l'esiguità della vittoria. Dopo i 4 squilli in Turchia ci si aspettava un Napoli in versione Festa di Piedigrotta. Al 19' De Guzman servito da Callejon mette in rete il pallone del vantaggio partenopeo lasciando sperare in una goleada, ma Rafa Benitez non conferma di aver assimilato i dettami del suo maestro Arrigo Sacchi e tira i remi in barca dando vita ad un turnover in campo con l'innesto al 60' di Zapata, Gabbiadini ed Hamsick al posto di Higuain, De Guzman e Callejon a risultato ormai acquisito. Il Napoli passa il turno di Europa League dopo la meteora di Champions e troverà sulla strada della finale l'ostico team moscovita della Dinamo, una delle squadre meno facili delle sedici rimaste. Finale di Europa League e secondo posto da raggiungere in campionato per Rafa Benitez che si conferma allenatore vincente su più fronti. Ma l'attesa è ancora lunga per stilare bilanci e resta comunque il fatto che lo spagnolo, partito con la sordina e contestato all'inizio della stagione, ora sta facendo un ottimo lavoro. La Dinamo Mosca può essere superata di slancio considerando che in Russia il campionato è fermo da due mesi ed i giocatori non avranno nelle gambe la giusta trance agonistica.

Napoli come da copione, voto 7 – Trabzonspor modesto e volitivo, voto 6 – Voto a Rafa Benitez, 8 di incoraggiamento (per il futuro)

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Luca Tontodonati

Luca Tontodonati

Vivo a Pescara e sulle rive dell'Adriatico trascorro gran parte della mia esistenza annotando tutto e scrivendo oltre il necessario. Geografo e cartografo mi occupo di divulgazione storica. Fautore del "come eravamo", chiudo gli occhi e immagino i luoghi del passato. Appassionato di calcio, mi lascio trasportare dall'istinto più che dalla logica. Le partite amo seguirle allo stadio e quando capita di vederle in TV abbasso l'audio. Scommetto su tutto ma non vinco (quasi) mai. Frase preferita: "Presa singolarmente, l'umanità è davvero insopportabile". Un pregio: intuitivo. Un difetto: tifo quella squadra lì...

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