La Juventus stravince il superclassico italiano di mezzo inverno portandosi dietro le ormai consuete ed inutili polemiche efficaci solo per le trasmissioni televisive ed i giornali sportivi che alimentano il loro share su questioni di millimetri. Tra il dire ed il fare c'è di mezzo sempre il righello, strumento ormai tirato in ballo per qualsiasi diatriba calcistica, che misura un fuorigioco, un angolo di prato oppure la linea di porta . Secondo il geometra Galliani , il bianconero Tevez in occasione del primo gol della Juventus era in netto fuorigioco e l'arbitro ed il suo assistente hanno sbagliato la loro valutazione, fatto smentito dalle immagini televisive che dimostrano il contrario. Allora Galliani se la prende proprio con la regia televisiva che, secondo una sua interpretazione, sarebbe capace di manipolare le immagini e rendere sghembe due rette parallele. E lo fa addirittura con due comunicati stampa ufficializzando in questo modo le proprie esternazioni. Pronta replica bianconera che definisce il geometra Galliani un visionario dimostrando con l'ausilio di un matematico (sic!) la proporzionalità tra la linea del centrocampo e le zolle d'erba tagliate a formare uno scacchiere ideale per la valutazione del fuorigioco. Per la cronaca il Milan ha perso meritatamente per 3 a 1 mostrando lacune pazzesche sul campo di gioco e forse per questo che il suo AD Galliani preferisce abilmente spostare l'attenzione su questioni geometriche sterili quanto volete ma utili per dislocare il problema su un piano decisamente diverso dal calcio giocato. Il Milan perde? Allora la colpa è del cameraman posizionato dalla squadra avversaria in modo opportuno ai fini di una fantomatica manipolazione. Il Milan prende tre pappine? La colpa è del giardiniere che non ha tagliato bene il prato. Ormai siamo alla frutta, ma quello che più inorridisce è che in Italia dopo la frutta, in alcuni banchetti, si ricomincia di nuovo dall'antipasto. Cadute di stile tra personaggi ordinari riportano alla memoria altri scambi di opinioni tra persone stilisticamente notevoli. Era Il 10 Maggio del 1981, mancano tre giornate alla fine del campionato. La Roma è di scena al “Comunale” di Torino per lo scontro diretto in chiave scudetto. I giallorossi segnano a 10' dalla fine ma l'arbitro annulla per fuorigioco. Questione di centimetri dirà poi il Presidente Ing. Dino Viola ai microfoni. Il suo omologo bianconero, il geometra Boniperti allora fa recapitare un righello a Dino Viola al fine di effettuare le opportune misurazioni. Il Presidente giallorosso lo rimanda senza mezzi termini al mittente: "Un righello è per geometri , io sono Ingegnere. Serve più a lei che a me”. Anche le battute erano in stile per un calcio di altre vedute che comincia a mancarci molto. Troppo.
Juventus – Milan 3-1
Tre punti per allungare la fuga. La Juventus vince meritatamente una partita bruttina resa piacevole solo per brevi tratti in cui solo le giocate dei singoli accendono l'entusiasmo dello Stadium. Il gioco di squadra latita da entrambe le parti e la Juve si affida all'estro dei suoi campioni , cosa che il Milan, per adesso, non può fare. L'unico in grado di poter dare una svolta alla partita per i rossoneri è Menez, che esce dal campo dopo nemmeno 10' per sintomi influenzali. Primo gol bianconero di Tevez che dopo una fuga solitaria dal centrocampo entra in area ed insacca. Su corner dalla destra Antonelli di nuca pareggia momentaneamente i conti. Ci pensa Bonucci a riportare in vantaggio la Juventus con un gol in mischia dopo pochi minuti. Eccesso di entusiasmo per il difensore bianconero che scivola sui cartelloni pubblicitari per fortuna senza conseguenze se non quelle sul web. Terzo gol e sigillo di fabbrica di Morata, a nostro avviso il migliore in campo per mobilità e sacrificio. La fascia di capitano affidata a Muntari, peggiore in campo , suona quasi come una beffa oltre al danno prodotto dal ghanese, goffo ed impacciato sempre alienato dalle esigue geometrie rossonere.
Juventus: sempre vincente nei confronti che contano, voto 7 – Milan: ai rossoneri mancano le prospettive, voto 5
Verona – Torino 1-3
Non accadeva da 37 anni che il Toro vincesse 4 partite di fila in Serie A. I granata con questa vittoria esterna balzano al settimo posto e scavalcano di netto il Palermo ed il Milan. Martinez e Quagliarella su rigore portano in vantaggio di due reti il Torino nel primo tempo. Gol del solito Toni (ancora lui) per gli scaligeri all'83' e terzo e definitivo gol di El Kaddouri che chiude l'incontro. Torino che indugia sui fasti passati ma concretizza in pieno le regole del Mister Ventura. Orfano di Immobile e Cerci emigrati per altre sponde ha dimostrato di capitalizzare i suoi giocatori fino al parossismo. Pragmatico ed efficace mai oltre misura, elegante nell'esporre i suoi metodi e sobrio nelle dichiarazioni, i personaggi come Ventura aiutano a riportare il calcio entro i binari del buon senso. Il Verona paga le scelte troppo ponderate di Mandorlini che abbottona il centrocampo permettendo l'aggiramento degli attaccanti granata che in fase di possesso schierano un agile ed arrembante 4-2-4.
Verona: troppo cauto e guardingo, voto 5 – Torino: sugli allori agile e spregiudicato ( ma non troppo), voto 8
Fiorentina – Atalanta 3-2
Pranzo domenicale con il brivido. Il clima c'entra poco, Montella e Colantuono decidono di regalare le (poche) emozioni supplementari ai propri tifosi solo nella fase finale dell'incontro con annesso blocco della digestione per i molti di fede bergamasca. Una partita con cinque gol in cui però il bel gioco non si è quasi mai visto ed il risultato finale è l'effetto di giocate a sprazzi ed ingenuità difensive. Basanta per i viola pareggiano la rete del momentaneo vantaggio atalantino di Zappacosta ed il primo tempo si chiude sull1 a 1. Le uniche emozioni arrivano nella ripresa: Diamanti intercetta un pallone al limite dell'area avversaria, dribbla di netto due difensori bergamaschi oggi in completino arancione stile Guantanamo, evita di slancio anche un suo compagno rimasto immobile per evitare il fuorigioco e deposita in rete il pallone del vantaggio. Boakye all 83' decide di complicare la vita a Montella: un pallone dalla destra attraversa tutta l'area di rigore, i difensori viola evitano accuratamente di toccarlo diventando preda facile del ghanese che da pochi passi intercetta e segna. Ad un minuto dalla fine, Fernandez riceve il pallone dalla destra, entra in area, si libera facilmente di un paio di difensori arancioni e libera al centro per il tap-in vincente di Pasqual e per la gioia di Della Valle in tribuna che accenna strofe musicali, quanto intonate non lo sapremo mai.
Fiorentina: vincente ma non ancora convincente, voto 6 – Atalanta: buona ma disattenta in un paio di occasioni decisive ai fini del risultato, voto 5
Sampdoria – Sassuolo 1-1
Se la partita fosse finita nel primo tempo nessuno avrebbe avuto niente in contrario al rimborso del biglietto ai presenti. Sampdoria con coppia d'attacco Duncan-Eder con Okaka trequartista. Sassuolo privo delle sue tre bocche da fuoco rinnova completamente il reparto avanzato. Tutto, per modo di dire, si è svolto nel primo tempo, anzi nei primi dieci minuti: Acerbi per il Sassuolo realizza al 2'. Pareggia Eder al 9'; su ottimo assist di Soriano perfetto colpo di testa del blucerchiato che pareggia i conti. Da questo momento la paura si impossessa dei giocatori che badano più che altro a a controllarsi (e ad annullarsi) a vicenda, se si escludono un paio di fiammate sampdoriane ed un gol divorato allo scadere dal Sassuolo comunque in entrambi i casi non scaturiti da azioni lineari ma su errori grossolani dei giocatori sia in fase difensiva che in attacco. Nella ripresa solito valzer delle sostituzioni e delle contromosse dei rispettivi allenatori per addormentare ulteriormente la partita già soporifera di suo. Da segnalare al 70' l'esordio di Etoo a Marassi.
Sampdoria: agonismo più che tecnica ,voto 5 – Sassuolo: privo del solito tridente non punge, voto 5
Napoli – Udinese 3-1
Il Napoli consolida il suo terzo posto, vince la sua quarta partita consecutiva in campionato e si avvicina caparbiamente alla AS Roma distante solo 4 punti. Tre reti della premiata ditta Mertens-Gabbiadini ed un autogol mettono le ali ai partenopei che volano sull'entusiasmo del San Paolo. Il gol dell'Udinese è frutto di una disattenzione collettiva della difesa napoletana. Lungo lancio dalla trequarti bianconera, Rafael si dimentica dei pali e propende per una passeggiata fuori porta, due difensori si avventano sul pallone decidendo chi dei due dovesse spingerlo dentro per uno degli autogol più incredibili dai tempi di Mai dire Gol. Le recriminazioni di Stramaccioni in occasione del vantaggio azzurro non oscurano il pomeriggio vincente a Fuorigrotta, in cui 29.000 paganti hanno assistito comunque ad un bel match in stile amarcord. Erano molti di più gli spettatori che assiepavano gli spalti del San Paolo negli anni '80 in cui la sfida contro l'Udinese era un faccia a faccia tra culture sudamericane di filosofie differenti e gli attori erano ben altri. Zico tra i friulani e Maradona in maglia azzurra davano spettacolo e stimolavano le folle. Oggi ampi spazi vuoti si impadroniscono dello stadio. E non basta il grande movimento di Gabbiadini su assist al bacio di Hamsik per il raddoppio del Napoli; per portare le folle allo stadio occorre ben altro. Per esempio quando il telecronista chiedeva la linea per commentare una punizione dal limite di Zico, letale come fosse un rigore . Attori diversi, spettatori mancanti.
Napoli perfetto nei meccanismi di Rafa Benitez, voto 7 – Udinese rimaneggiata e rassegnata troppo presto, voto 6
Empoli – Cesena 2-0
L'Empoli finalmente vince dopo tre mesi ed una serie lunga serie di pareggi e ne fa le spese il Cesena che fa un passo indietro rispetto a domenica scorsa in cui i bianconeri hanno vinto contro la Lazio.Toscani lineari e precisi, restando in tema di geometrie tanto care a Galliani, il secondo gol empolese è un capolavoro di triangolazioni: fallo laterale dalla sinistra, tre passaggi e gol come da manuale del calcio ma con la difesa del Cesena in ferie.
Empoli vince dopo mesi ritrova l'ottimismo ma non il gioco, voto 6 – Cesena deludente ed arrendevole oltre misura, voto 5
Cagliari – Roma 1-2
La AS Roma vince soffrendo a Cagliari. La partita del Sant'Elia segue il Leitmotiv degli altri incontri svolti nella penisola e non si sottrae all'avarizia di emozioni. Roma fortemente rimaneggiata in campo con Totti influenzato e successivamente sostituito non incide più di tanto nell'economia giallorossa. Rudi Garcia per necessità decide di affidarsi alla linea Verde , e fa esordire dal primo minuto il giocatore della primavera di belle speranze il numero 53 Daniele Verde, risultato poi migliore in campo. Nainggolan Pjanic e Keità sulla mediana, il Cagliari contrappone la velocità di Joao Pedro ed Ekdal e come unico terminale offensivo il croato Cop. Proprio quest'ultimo si divora letteralmente un gol già fatto riuscendo nel difficilissimo compito di spedire il pallone al di sopra della traversa. Sarebbe stato di gran lunga più facile metterlo dentro. Ljajic prima e Paredes poi siglano il successo dei giallorossi entrambi i gol su assist di Verde. Totti influenzato come Sau nel Cagliari, e Cop frastornato non aggiungono altro al pomeriggio isolano. Tanto lavoro extra per Rudi Garcia in parte giustificato dalla perenne carenza di organico
Cagliari disattento e sprecone , voto 5 – Roma sorniona e rimaneggiata capitalizza al meglio le occasioni, voto 6
Inter – Palermo 3-0
Uno striscione esposto nella Nord recitava di tenere alti gli attributi e di portare rispetto alla tifoseria, in sintesi più fatti e meno gestualità da parte dei giocatori nerazzurri. E l'Inter ha centrato in pieno il senso della frase esposta in curva vincendo con merito una partita che alla vigilia si presentava difficile visto il pessimo rendimento della squadra e considerando la pericolosità dell'avversario di turno. Il Palermo è sceso in campo in formazione fortemente rimaneggiata in difesa pagando a caro prezzo le defezioni di Maresca e Vitiello. Coppia argentina inossidabile Vazquez-Dybala in attacco. L'Inter si affida a Rodrigo Palacio per far coppia con Icardi. Brozovic dal primo minuto :esordio vincente e palma di migliore in campo. Medel mette il bavaglio a Vazquez ed indebolisce il reparto offensivo rosanero affidato ormai solo alle giocate di Dybala. Dopo una punizione di quest'ultimo che mette i brividi ad Handanovic e allo stadio, l'Inter passa in vantaggio: Calcio d'angolo di Shaqiri ed incornata di Guarin, che non esulta. Il Palermo è messo bene in campo e chiude tutti i varchi proponendosi anche in fase offensiva, e la mano di Mister Iachini si nota in tutta la sua capacità, a conferma che il settimo posto in classifica è più che meritato. Il secondo tempo continua a regalare sprazzi di bel gioco , l'Inter pressa alto tenendo la squadra corta , il portatore di palla ha sempre un compagno vicino sintomo di una preparazione fisica ottimale. Mancini ha lavorato sulla psiche della squadra in settimana, al fine di infondere la giusta motivazione al suoi giocatori a conferma che gestire un team di campioni rende tutto più semplice in termini di assimilazioni tattiche. Il secondo gol dell'Inter su azione: cross dalla destra , la palla giunge ad Icardi solo in area che si gira e segna, e non esulta. Come non esulta per il terzo gol e per la sua doppietta personale. Qual'è il confine tra personalità e presunzione? Icardi segna e non esulta, ma andare a colloquio con i tifosi dopo una sconfitta a Reggio Emilia non è da tutti ed in quella occasione il ragazzo ha dimostrato sicuramente personalità e non certo arroganza.
Inter : Squadra corta ed ottima presenza fisica e mentale con tre acuti dei suoi tenori, voto 7 – Palermo troppo rimaneggiato in difesa ha pagato le varie assenze, stop che non pesa sul buon lavoro di Iachini, voto 6
Posticipo: Lazio – Genoa: 0-1
Il posticipo della terza di ritorno si trascina dietro anche la coda polemica che ha caratterizzato la giornata di campionato appena conclusa. La sconfitta della Lazio contro il Genoa fa andare su tutte le furie il tecnico biancoceleste .
Assolve la sua squadra da colpe e punta dritto senza mezzi termini indicando nella direzione di gara il motivo della sconfitta della sua squadra tra le mura dell'Olimpico per opera del Genoa, che ha vinto 1 -0 con un rigore concesso dall'arbitro per atterramento in area di Niang da parte del portiere Marchetti che si becca anche l'espulsione. Pioli destituisce di fondamento la terna arbitrale per tutta la durata dell'incontro e non solo in occasione del rigore. A suo dire la direzione di gara ha preso una brutta piega sin dall'inizio penalizzando oltre misura la sua squadra in quasi ogni azione di gioco, come un disegno prestabilito a tavolino da chissà quali progetti oscuri : “In questo modo tutto il sistema calcio perde di credibilità” ha affermato Pioli ai microfoni riferendosi ad arbitraggi sfortunati durante tutto il corso dell'anno. Ed il presidente Lotito a fine partita rincara la dose: “ Distribuite i passamontagna” . Battuta non certo riferita al clima, in verità piuttosto rigido . Due pali della Lazio con Biglia e Mauri rendono la serata più amara . Gasperini definisce la vittoria come “ una dolce liberazione” e si gode il ritorno verso Genova con i tre punti nella bisaccia che significano per i grifoni zona Europa League.
Classifica terza giornata di ritorno:
Juventus 53
Roma 46
Napoli 42
Fiorentina 35
Sampdoria 35
Lazio 34
Genoa 32
Torino 31
Palermo 30
Inter 29
Milan 29
Sassuolo 29
Udinese 28
Verona 24
Empoli 23
Atalanta 23
Cagliari 19
Chievo 18
Cesena 15
Parma 9