Commisurare il costo della polizza RcAuto ai chilometri effettivamente percorsi. L’idea è della Sara, la Società di assicurazione dell’Automobile Club d’Italia della quale è presidente l’avvocato Rosario Alessi (già presidente, anni fa, dell’Aci). L’idea – da cui è scaturita la polizza “Sara Free” – risale al 2005. Illustrata a Belgrado alla riunione della Regione 1 (112 Paesi e 36 milioni di soci distribuiti fra Europa, Africa e Arabia) della Fia, la Federazione Internazionale dell’Automobile, è stata premiata come terzo miglior progetto fra i tanti presentati.
Rosario Alessi
Presidente Alessi, come si fa a controllare il numero di chilometri realmente percorsi dalla vettura assicurata?
«Con una scatola nera installata sull’auto e collegata a un sistema satellitare».
E la scatola nera quanto incide sulla polizza?
«All’assicurato nemmeno un euro. Così come prevede il decreto governativo sulle liberalizzazioni, il costo della scatola nera è a totale carico della Società di assicurazione».
Meno male verrebbe da dire, considerato che in Italia il costo dell’assicurazione auto è tra i più alti d’Europa…
«Ed è per questo che il neo presidente dell’Aci, Angelo Sticchi Damiani, in sintonia con le esigenze degli automobilisti e con il ruolo che il Club svolge da oltre un secolo, ha di recente assunto l’iniziativa di presentare al Governo uno schema di proposta di legge che contiene alcune misure che, se attuate, potrebbero portare a un abbassamento dei costi della RcAuto del 30 per cento circa a livello nazionale, con un range del 15-40 per cento nelle varie province italiane. E la Sara, per quel che le compete, farà la sua parte».
E quali sono le misure che consentirebbero di abbassare i costi della RcAuto?
«La prima punta a limitare le truffe riducendo i tempi concessi per la denuncia del sinistro da due anni -, un lasso di tempo eccessivo che si presta a facili e ben noti espedienti speculativi da parte del falso danneggiato – a 90 giorni».
E le altre misure?
«Una riguarda i danni fisici, sia quelli piccoli sia quelli gravi. La proposta prevede di rivedere i criteri di valutazione e l’entità del risarcimento, adeguandoli agli standard europei. L’altra riguarda i danni materiali. Per questi la proposta dell’Aci è la seguente: se ti fai riparare l’auto danneggiata da un carrozziere convenzionato con la Compagnia di assicurazione non spendi nulla e hai una garanzia di due anni sulla qualità della riparazione effettuata. Se rifiuti, l’assicurazione rimborsa quello che avrebbe pagato al proprio carrozziere convenzionato».
Parliamo di sicurezza stradale. Il problema interessa anche le Compagnie di assicurazione o siamo fuori tema?
«Tutt’altro. La Sara ha un duplice interesse per la sicurezza stradale, uno di carattere etico, l’altro pratico. Etico perché la sicurezza è la missione dell’Aci. Pratico perché meno incidenti ci sono meno risarcimenti deve pagare. Da qui parte l’altra idea presentata a Belgrado: affidare l’insegnamento della sicurezza stradale a piloti professionisti».
Piloti professionisti?
«Sì, piloti professionisti perché risultano i più convincenti verso i ragazzi, essendo da questi molto ammirati. Il loro slogan è: “In strada e in pista vincono le regole”. Nel 2011, utilizzando anche face-book, sono stati 9.000 gli studenti coinvolti con lezioni, che si sono svolte a scuola o in teatri, e, per i primi 100 classificati, con prove pratiche di guida nell’ autodromo di Vallelunga, dove c’è l’impianto più moderno per corsi di questo genere».
Corsi dove si insegna a guidare e correre come in pista?
«Nemmeno per idea. Sono corsi dove si insegna come comportarsi alla guida, solo per fare un esempio, in caso di pioggia. Corsi di guida sicura non di pilotaggio…» (Public Policy)