Il Covid-19 ha ucciso più di 6 milioni di persone dal 2020. È il drammatico bilancio registrato il 7 marzo dalla Johns Hopkins University, che ritiene però la cifra largamente sottostimata e che mette in guardia dal considerare terminata la minaccia del coronavirus. Alcuni focolai si stanno infatti intensificando a Hong Kong, Corea del Sud e Nuova Zelanda, ma i tassi di mortalità stanno diminuendo in molti altri luoghi del continente.
Alle porte del terzo anno di pandemia, il mondo registra una media di oltre 7.000 nuovi decessi confermati al giorno, in calo rispetto a quasi 11.000 al giorno all’inizio di febbraio e al picco noto della pandemia di oltre 14.000 al giorno nel gennaio 2021.
Nonostante l’ampia offerta di vaccini, gli Stati Uniti hanno registrato più di 950.000 morti, il numero di vittime totale più alto conosciuto di qualsiasi altra nazione. Una media di circa 1.500 americani muore ancora ogni giorno.

In tutto il mondo, comunque, la mortalità resta più alta tra i non vaccinati. I tassi di vaccinazione continuano a rallentare nei paesi a basso reddito, dove solo il 14% della popolazione ha ricevuto almeno una dose di vaccino, mentre nei paesi ad alto e medio reddito, il 79% della popolazione ha ricevuto almeno una dose.
Pur parlando di sei milioni di morti da inizio pandemia, è comunque certo che nel mondo le vittime siano ormai molte di più: da una parte, in molti Paesi infatti i conteggi sono imprecisi e approssimativi, dall’altra vanno considerate anche tutte quelle persone che sarebbero state curabili ma che non hanno potuto essere assistite perché gli ospedali erano pieni.
In Italia, dopo 13 giorni consecutivi di calo tornano a salire i ricoveri: ieri, i nuovi casi sono stati 22.083 mentre i decessi 130.
New York, intanto, da lunedì 7 marzo ha voltato pagina e le estenuanti file per un tampone sembrano mai un lontano ricordo. Il sindaco Eric Adams ha annunciato ufficialmente la fine dell’obbligo di mascherine nelle scuole e di quello di vaccinazione nei locali al chiuso di NYC.
