L’incubo pandemia non lascia tregua, e a preoccupare l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), è ora arrivata la variante “Mu” la nuova mutazione del Covid-19, identificata per la prima volta a gennaio in Colombia.
La variante – B.1.621 secondo la nomenclatura scientifica, presenta mutazioni che potrebbero indicare un rischio di “fuga immunitaria” (resistenza ai vaccini), ha spiegato l’OMS, sottolineando che sono necessari ulteriori studi per comprenderne meglio le caratteristiche.
Tutti i virus, compreso il SARS-CoV-2 responsabile del Covid-19, mutano nel tempo. La maggior parte delle mutazioni ha poco o nessun effetto sulle proprietà del virus. Tuttavia, alcune mutazioni possono influenzare le proprietà del virus e influenzare, ad esempio, la facilità con cui si diffonde, la gravità della malattia che provoca o l’efficacia di vaccini, farmaci, strumenti diagnostici o altre misure di salute sociale e pubblica.
La comparsa, alla fine del 2020, di varianti che presentavano un rischio aumentato per la salute pubblica globale ha portato l’OMS a caratterizzare varianti da monitorare e varianti preoccupanti, al fine di dare priorità alle attività di sorveglianza e ricerca a livello globale. L’OMS ha deciso di nominare le varianti da seguire o di interesse utilizzando lettere dell’alfabeto greco, al fine di evitare qualsiasi stigmatizzazione di un determinato paese e per rendere più facile al grande pubblico la pronuncia dei nomi.