
La medicina è una scienza estremamente complessa che richiede anni di studio e preparazione. Molti medici indossano il camice bianco e lo stetoscopio al collo con sentito orgoglio; motivati da un sincero spirito di servizio che li spinge quotidianamente a ricercare la formula giusta che possa agevolare quanto più possibile il paziente che si aggira quotidianamente lungo i freddi corridoi delle strutture ospedaliere alla ricerca di risposte e in preda all’ansia e alla disperazione a causa delle alterazioni fisiche a lui inspiegabili. Medico e paziente, quindi, camminano insieme, mano nella mano, lungo un sentiero fatto di attenzioni che mirano alla fiducia reciproca. Un percorso fatto di domande e risposte che mirano alla risoluzione di un problema e al benessere del paziente. “Lo scienziato non è l’uomo che fornisce le vere risposte; è quello che pone le vere domande” diceva Claude Lévi-Strauss. Un concetto semplice ma che racchiude l’essenza del progresso scientifico, oggi sempre più dinamico e mai statico, grazie soprattutto al lavoro di valorosi scienziati che si impegnano a trovare soluzioni nuove e sempre meno invasive per i pazienti. “Come le ossa, le carni, gli intestini e i vasi sanguigni sono inviluppati in una pelle, che rende sopportabile la vista dell’uomo, così i moti e le passioni dell’anima vengono avvolti nella vanità: essa è la pelle dell’anima”, scriveva Nietzsche. La pelle è un sottile involucro che racchiude il nostro motore vitale; gli organi, proteggendoli dall’esterno e rendendoli un porto quanto più possibile sicuro. La corazza, in guerra, rappresenta uno strumento protettivo che ha l’arduo compito di difendere l’individuo dalle armi. La pelle dell’uomo è una vera e propria corazza naturale, ermetica sin dalla nostra nascita e pronta ad affrontare insieme a noi le intemperie della vita. La pelle, nel corso del tempo muta, cresce e si evolve. L’epidermide superiore subisce variazioni, talvolta a causa di fenomeni di natura genetica, talvolta per patologie e altre volte ancora per altri fattori. Esistono, infatti, centri che si dedicano appositamente alla cura di patologie come Vitiligine, Psoriasi, Dermatite, Atopica, Fotodermatosi. Ne abbiamo parlato con il Dr.Andrea Paro Vidolin Specialista in Dermatologia e Venereologia, Centro di Fototerapia Dermatologica Roma, Centro per la cura della Vitiligine, Columbus Light Therapy Center Vitiligo Unit Milano.
Cosa rappresenta la pelle per il nostro corpo?
“La pelle è l’organo più esteso del nostro corpo, un involucro che ci difende dall’esterno e che è intimamente legato al nostro sistema nervoso e al funzionamento degli altri organi interni. I segni estetici che si manifestano su di essa, rilevano alcune informazioni per diagnosticare malattie fisiche e psicologiche. La pelle è perfettamente multi-tasking, in grado di svolgere diverse funzioni fondamentali per il nostro benessere generale. Svolge un ruolo psicologico importante. Essendo il segnale più visibile di salute, le condizioni della pelle influiscono su come ci sentiamo e su come ci vedono gli altri. Ma il più importante ruolo della pelle è di essere la prima linea di difesa fra il nostro corpo ed il mondo in cui viviamo. Essa ci protegge e ci aiuta così a mantenerci sani, mantenendo l’equilibrio dei liquidi nel corpo, regolando la temperatura corporea, avvertendo la pressione e il dolore, difendendo tutto il corpo dalle aggressioni esterne”/
“Fototerapia Dermatologica – Centro per la cura della Vitiligine” è lo Studio Medico Associato che lei ha insieme al Prof. Giovanni Leone. Vi occupate in particolar modo della cura di Vitiligine, Psoriasi,Dermatite Atopica e Fotodermatosi. Che cos’è la Vitiligine? Come si manifesta? Come si cura e quali sono stati i progressi scientifici in tal senso?
“Lo studio di Fototerapia Dermatologica di Roma – Centro per la cura della Vitiligine è in Italia il più importante Centro che si occupa della diagnosi e del trattamento della Vitiligine e della Fototerapia : ci occupiamo di inquadramento diagnostico della vitiligine, monitoraggio fotografico computerizzato, trattamento fototerapico, in particolare con le nuove sorgenti luminose laser e luce ad eccimeri, e trapianto con sospensione cellulare per quelle forme di vitiligine per cui è indicato. Inoltre sempre all’interno del Centro è possibile eseguire fototest di vario tipo per la diagnosi delle patologie legate all’esposizione al sole ed eseguiamo il check up del fototipo con il simulatore solare, unico centro ad eseguire questa indagine in tutta Italia”.
Che cos’è la vitiligine?
“La vitiligine è un disordine acquisito della pigmentazione caratterizzato da macule acromiche ben circoscritte, di colore uniforme, bianco latteo. La chiazza di vitiligine è delimitata da contorni spesso irregolari, ma ben evidenti, a volte con un rinforzo marginale iperpigmentato; la superficie è normale (né atrofia, né ipercheratosi) se si eccettuano le alterazioni pigmentarie che possono interessare anche i peli. I due sessi sono ugualmente colpiti con un’incidenza pari a 0,5-2% della popolazione mondiale. La vitiligine può iniziare a qualsiasi età, ma nel 50% dei casi insorge tra i 10 e i 30 anni. E’ una malattia imprevedibile; può restare silente per anni o avere progressioni repentine. L’intervento di traumi psico-affettivi o fisici è talvolta addotto dai malati. Il sole e i raggi ultravioletti non rivestono alcun ruolo scatenante; essi invece la rivelano accentuando il contrasto tra cute colpita che non si pigmenta, e quella indenne che si pigmenta. La diagnosi è facile e l’intensità della diminuzione della pigmentazione si valuta attraverso il confronto con la cute sana circostante. A volte però è difficile riconoscere lesioni appena ipopigmentate in soggetti di carnagione chiara, e quindi in questi casi è utile l’esame alla luce di Wood”.
In che cosa consiste la terapia?
“Il trattamento deve essere innanzitutto programmato in base all’estensione e alla stabilità della patologia: possono essere utilizzate sostanze topiche e soprattutto in base alla teoria secondo la quale nella vitiligine vi sarebbe un danno ai melanociti indotto da radicali liberi e specie reattive dell’ossigeno (reactive oxygen species: ROS), quindi uno “stress ossidativo”, possono essere utili trattamenti con integrazione di antiossidanti per via orale per stabilizzare il quadro clinico”.
Che cos’è la fototerapia?
“La terapia di scelta rimane comunque la Fototerapia UVB a banda stretta (detta anche TL01 dal nome commerciale dei tubi fluorescenti impiegati). L’efficacia della fototerapia si basa sulla possibilità di stimolare la comparsa di una ripigmentazione nelle aree affette da vitiligine, promuovendo la ripopolazione di dette aree da parte dei melanociti provenienti dalla cute sana perilesionale e dal “reservoir” costituito dai follicoli piliferi. Lo stimolo è rappresentato dalla radiazione ultravioletta, associata o meno alla somministrazione sistemica o topica di prodotti fotosensibilizzanti. Laser a eccimeri e luce a eccimeri. Recentemente sono stati pubblicati degli studi sull’efficacia del laser o luce ad eccimeri a 308 nm nella vitiligine. Queste nuove apparecchiature permettono di irradiare selettivamente e con notevole potenza le singole chiazze di Vitiligine risparmiando la cute sana circostante, con il risultato di indurre precocemente il fenomeno della ripigmentazione e consentire trattamenti più rapidi. Trapianto Autologo di melanociti e cellule basali. L’ultima frontiera è rappresentata dal trapianto autologo di melanociti e cellule basali. Si tratta di una tecnica utile per forme di vitiligine stabile da almeno 1 anno che non abbiano risposto alle terapie convenzionali e per la vitiligine segmentaria, una particolare variante clinica della vitiligine che ha delle peculiarità che la differenziano dalle altre forme, sia per quanto riguarda il quadro clinico (disposizione segmentaria, metamerica), l’evoluzione (scarsa evolutività), e la risposta alle terapie (risposta incompleta alla fototerapia e ad altri trattamenti). La tecnica viene tuttora impiegata in molti centri Europei dove si cura la vitiligine con ottimi risultati. L’ultima novità è un nuovissimo Kit che permette in soli 20 minuti di generare, da un piccolo prelievo di cute, una sospensione cellulare contenente tutte le cellule cutanee necessarie ad avviare i processi di ripigmentazione. Il kit ci permette di “tripsinizzare” velocemente il prelievo di cute al fine di ottenere un’elevata concentrazione di cellule vitali trasferibili immediatamente sull’area da trattare. Inoltre, dal momento che non si tratta di colture o di propagazioni cellulari, queste peculiarità permettono l’uso del medical device nel pieno rispetto delle normative comunitarie e nazionali ovviando dunque ai vari adempimenti di legge che disciplinano, invece, le tecniche di coltura cellulare. Il Kit rappresenta una la più nuova soluzione terapeutica per effettuare il trapianto autologo di melanociti, in un’unica sessione, della vitiligine stabile e segmentale. Il suo impiego offre la possibilità di eseguire tutto il procedimento nel proprio ambulatorio senza doversi appoggiare ad un laboratorio di coltura/manipolazione cellulare; inoltre permette di ottenere una procedura perfettamente standardizzata e riproducibile sia nell’esecuzione che nei risultati in quanto i tempi, la temperatura e le quantità di sostanze che servono per conseguire le cellule sono già predefinite, titolate e certificate a garanzia della buona riuscita dell’intervento e del grado di soddisfazione dei pazienti”.