È una storia a lieto fine quella di Angelo Becciu, il Cardinale coinvolto quasi due anni fa nel caso sui fondi dell’Obolo di San Pietro che lo mise di fronte al “tribunale dell’inquisizione” vaticana.
“Sabato mi ha telefonato il Papa – ha dichiarato Becciu – per dirmi che sarò reintegrato nelle mie funzioni cardinalizie e per chiedermi di partecipare a una riunione con tutti i cardinali che si terrà nei prossimi giorni a Roma. Per questo domenica prossima non potrò essere presente alla messa essendo impegnato a Roma”.
È felice, il cardinale, mentre pronuncia queste parole durante una messa privata celebrata davanti a un gruppo di fedeli a Golfo Aranci, in provincia di Sassari, dove sta trascorrendo qualche giorno di villeggiatura.
La riunione dei cardinali potrebbe essere quella convocata in Vaticano lunedì 29 e martedì 30 agosto, per “riflettere sulla nuova Costituzione apostolica Praedicate Evangelium”.

La conferma arriva anche dall’avvocato Ivano Iai, che ricorda come “Durante la messa festiva di ieri davanti ai fedeli, in una località di villeggiatura del nord est della Sardegna, il Cardinal Becciu ha comunicato di non poter celebrare domenica prossima perché il Pontefice lo ha invitato a prendere parte al Concistoro che avrà luogo a Roma dal 27 al 30 agosto prossimi. È un segno importante perché, a far data dal 24 settembre 2020, Sua Eminenza non aveva più esercitato le prerogative connesse al titolo cardinalizio”.
Becciu infatti, pur mantenendo il titolo, nel settembre del 2020 era stato privato della carica di Curia e dei diritti del cardinalato da Papa Francesco, dopo un’inchiesta dell’Espresso che, nonostante le sue tante contraddizioni, aveva smosso le fondamenta della Santa Sede.
Il processo davanti al Tribunale Vaticano è ormai in corso da diverso tempo, con più di venti udienze che hanno sviscerato in maniera dettagliata la vicenda dei presunti investimenti illeciti dell’ufficio degli Affari generali della Segreteria di Stato.
Becciu si è nel frattempo reso protagonista di una deposizione spontanea, durante la quale ha rigettato ogni tipo di addebito e ha stigmatizzato la campagna denigratoria nei suoi confronti. Il processo dovrebbe essere alle ultime battute e la sentenza è attesa a breve.