Papa Francesco torna a parlare della guerra in Ucraina. Subito dopo la tradizionale recita dell’Angelus domenicale, alla quale hanno partecipato circa 25 mila fedeli con tante bandiere dell’Ucraina, il Pontefice ha invitato a pregare in silenzio “per chi soffre e perché Dio converta i cuori a una ferma volontà di pace”.
Il Pontefice ha implorato di “ascoltare il grido di chi soffre”, condannando la “barbarie dell’uccisione di bambini, di innocenti e di civili inermi” davanti alla quale “non ci sono ragioni strategiche che tengano”.

“In nome di Dio,vi chiedo: fermate questo massacro! Cessate l’inaccettabile aggressione armata che sta riducendo le città a cimiteri”.
Francesco ha poi ricordato Mariupol, che porta il nome di Maria, “diventata una città martire. Dio è solo Dio della pace, non è Dio della guerra, e chi appoggia la violenza ne profana il nome”.
“Fratelli e sorelle, abbiamo appena pregato la Vergine Maria. Questa settimana la città che ne porta il nome, Mariupol, è diventata una città martire della guerra straziante che sta devastando l’Ucraina. Davanti alla barbarie dell’uccisione di bambini, di innocenti e di civili inermi non ci sono ragioni strategiche che tengano: c’è solo da cessare l’inaccettabile aggressione armata, prima che riduca le città a cimiteri. Col dolore nel cuore unisco la mia voce a quella della gente comune, che implora la fine della guerra. In nome di Dio, si ascolti il grido di chi soffre e si ponga fine ai bombardamenti e agli attacchi! Si punti veramente e decisamente sul negoziato, e i corridoi umanitari siano effettivi e sicuri. In nome di Dio, vi chiedo: fermate questo massacro! Vorrei ancora una volta esortare all’accoglienza dei tanti rifugiati, nei quali è presente Cristo, e ringraziare per la grande rete di solidarietà che si è formata. Chiedo a tutte le comunità diocesane e religiose di aumentare i momenti di preghiera per la pace. Dio è solo Dio della pace, non è Dio della guerra, e chi appoggia la violenza ne profana il nome. Ora preghiamo in silenzio per chi soffre e perché Dio converta i cuori a una ferma volontà di pace”.