Life, Liberty and the Pursuit of Happiness: Vita, libertà e perseguimento della felicità. Così c’è scritto nella dichiarazione d’indipendenza del 1776, documento fondamentale per la successiva costituzione degli Stati Uniti d’America.
Ora il pericolo Coronavirus ha messo “in pausa” il perseguimento della felicità, che gli americani reputano – primo popolo al mondo a metterlo per iscritto – un diritto oltre che un dovere. Questo diritto saremo costretti a sopprimerlo ancora per molti giorni e chissà fino a quando? In realtà dovremmo non sopprimerlo ma riconsiderarlo nei suoi significati più profondi in ognuno di noi.
Per questa Pasqua 2020, a tutti i lettori de La Voce di New York, e non solo in Nord America, ma anche a tutti coloro in Italia e sparsi nel mondo, invio gli auguri che il nostro perseguimento della felicità degli ultimi anni possa diventare più rivolto e in sintonia alla vita e alla libertà degli altri, senza quell’egoismo e scatenato egocentrismo che alla fine ci rende comunque infelici, causa infelicità negli altri e violenta la madre natura stessa in cui tutti viviamo.

Questo dramma della pandemia Covid-19 almeno ci porti e diffondi nelle nostre anime un nuovo modo di vivere il “pursuit of happiness”. Magari, lo scrivo come cristiano ma rivolto a tutti, con un riavvicinamento ai valori profondi della Pasqua che si trovano anche nelle altre religioni, e che sono sì della vita e della libertà e del perseguimento della felicità ma nella pace e nella solidarietà.
Resurrezione quindi per tutti, per essere felici quando e soprattutto non lo siamo da soli – possibile alla fine esserlo felici in solitudine? – ma questa felicità la condividiamo con il nostro prossimo e con la natura che ci fa vivere e ci nutre.
Buona Pasqua di pace, felicità, vita in salute a tutti.
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