Il mercato americano ha sempre premiato Stefano Ricci, imprenditore-stilista fiorentino senza uguali per eccellenza di prodotto, sartorialità speciale, materiali divini, accessori al top, coerenza e fedeltà ad un modello di lusso maschile autentico, credibile, inarrivabile. E ora con la ripresa del fashion dopo la pandemia, e nonostante tutto durante questi tempi bui di guerra in Ucraina e di sanzioni per il mercato russo, l’America continua a dare belle soddisfazioni alla maison che ha nei due figli dello stilista Niccolò Ricci, l’amministratore delegato, e Filippo Ricci il direttore creativo, i due pilastri per il futuro insieme alla mamma Claudia Ricci che da sempre si occupa della produzione.
Entro la metà di agosto saranno finiti i lavori per la nuova boutique di New York, nel Fuller Building on East 57th, che sostituisce la storica e amatissima dai clienti più in vista del mondo che finora è stata a 407 Park Avenue . Come sempre per tutti i suoi negozi Stefano Ricci disegna ogni particolare, dai pavimenti in pietra serena fiorentina ai mobili in radica, i manichini con la testa a forma di aquila che è l’emblema della maison insieme all’ottagono simbolo di perfezione. E anche il nuovo spazio newyorkese avrà le stesse caratteristiche delle altre boutique del mondo compresi i divani e le poltrone in pelle di coccodrillo imperiale.
Negli Stati Uniti il brand è presente alla grande a Beverly Hills in Rodeo Drive, a Las Vegas, a Miami, naturalmente a New York e in Canada a Vancouver. Poi in tantissimi paesi al mondo, specie nelle ex regioni sovietiche e in Cina dove a Shangai sul Bund è arrivato tantissimi anni fa e prima di tanti altri brand. Bella presenza anche in India. Insomma una distribuzione forte, corroborata anche dal buon andamento dell’ e-commerce.

A ottobre prossimo, dall’8 al 9, la maison fiorentina sarà a Luxor per festeggiare con una grande sfilata celebrativa i 50 anni della Stefano Ricci: la collezione è pronta anche perché l’evento doveva esserci nel marzo scorso poi lo scoppio della guerra ha fatto decidere a Stefano Ricci di rimandare Luxor a ottobre. Un modo per festeggiare il successo di un’azienda tutta familiare, come guida e come capitali, locata sulle colline di Fiesole alle porte di Firenze, in uno stabilimento modernissimo e splendido di oltre 9.000 mq. Escono da qui e dalla sartoria in via de’ Niccoli a Firenze dove ci sono 35 maestri sarti che confezionano gli abiti più belli del mondo ancora tutti a mano, le creazioni della casa di mode che ha una clientela pazzesca e appassionata al bello dello stile in tutto il mondo. Fra i clienti storici del passato Nelson Mandela, le sue camicie di seta stampata erano tutte create da Stefano Ricci, poi tutti i magnati e tanti politici nel mondo, imprenditori eccelsi e ora come testimonial anche Andrea Bocelli.
Di recente è stata presentata al Castello Aragonese dell’Isola d’Ischia la collezione per la primavera-estate 2023 che in questi giorni verrà lanciata al Pitti Uomo 102, in Fortezza da Basso a Firenze dal 14 al 17 giugno, la fiera per l’abbigliamento e gli accessori maschili più importante del mondo. Ma perché Ischia? “Non solo Ischia, ma anche Capri, con dei posti magnifici e ancora molto poco conosciuti _ spiega il creative director Filippo Ricci _ per il nostro consueto tour fra le bellezze d’Italia. Un’isola, anzi due, magnifiche per natura, storia, panorami e ville antiche. Un po’ per simboleggiare l’isola che non c’è, quella che ognuno porta dentro di sé”.
E che riscopre anche attraverso il gesto nobile del bel vestire, del realizzare un sogno di eleganza contemporanea che è colto e al tempo stesso dinamico. Una prova vinta da Stefano Ricci che ha ambientato il lookbook e il video della collezione maschile della primavera-estate 2023 tra la magia di Ischia e Capri, due isole separate da diciotto miglia di storia e gloria, così vicine e così lontane per arte e natura, stile di vita riservata e mondanità, ribellioni e conquiste.

Qui il direttore creativo della maison fiorentina Filippo Ricci con la sua squadra stilistica e tecnica ha scattato foto e girato il video presentato sulla terrazza del Castello Aragonese dell’Isola d’Ischia, al tramonto, davanti a un mare da primato, coi modelli che indossavano mercoledì sera le varie anime della collezione Stefano Ricci.
Quella rilassata delle tute di seta e cashmere color burro che ricordano le pietre di travertino della rocca medievale, quella elegante dei tuxedo da sera in prezioso tessuto Lysis (dal nome della villa rifugio di Jacques d’Adelward Fersen ai primi del Novecento) dell’Antico Setificio Fiorentino altro gioiello del Gruppo Stefano Ricci, quella della giacca di maglia perfetta in verde salvia scattante, e anche dei pantaloni a tutto comfort perché eleganti ma quasi sempre con la coulisse in vita.
Un gentiluomo cosmopolita, raffinato ed esigente per una moda vera, autenticamente Made in Italy perché realizzata con la bravura delle mani e dei cuori di esperti artigiani di sartoria e pelletteria. Sprazzi di colore come l’azzurro balena e il rosso dei tramonti sulle isole, una punta di arancio e tanto blu e nero per le occasioni importanti. Camicie libere e fresche col collo Miami, maglieria superlativa, una leggerezza totale che spazia dalle sneaker ai gilet in coccodrillo nabuccato bianco latte. Dettagli ricercati, infiniti, col logo SR e gli ottagoni a siglare una esclusività totale eppure appena accennata, perché questi sono tempi di riflessione e poca ostentazione.
“Nel giro di sei mesi spero di tornare ad una seminormalità”, confessa Stefano Ricci, esempio raro di stilista-imprenditore appassionato e sempre coerente con il suo ideale di moda al maschile che non ha mai ceduto a facilonerie e eccessi di cattivo gusto come spesso succede nel fashion, “la situazione oggi è delicata, prima il Covid, poi la ripresa esaltante dei primo trimestre di quest’anno con l’entusiasmo del mercato americano e i buoni risultati in Europa. E dopo la dura notizia della guerra in Ucraina, delle sanzioni per il mercato russo per noi sempre molto imporante, il costo delle materie prime e un mondo impaurito. Spero nella fine di queste tragedie”.

Insieme alla collezione presentato al Castello Aragonese anche il nuovo, potente, orologio SR Octagon Black Steel Chronograph interpretazione sportiva dell’originale proposta in oro bianco e brillanti, un segnatempo in acciaio nero con cassa ottagonale concepito da Stefano Ricci in solo 50 esemplari proprio per il cinquantesimo della maison e in vendita a 55.000 euro dal 10 giugno solo nei negozi monomarca di America, Europa ed Italia.
“Con questo evento ad Ischia continua il nostro viaggio tra la bellezza italiana _ racconta Niccolò Ricci, Ceo di Stefano Ricci _ che finora ha toccato dieci meraviglie, una per anno. E’ il nostro omaggio al Paese e alla moda italiana. L’anno 2022 era cominciato alla grande con una crescita sul mercato americano del +78% rispetto allo stesso periodo del 2021 e +20% rispetto al 2019. Poi la frenata della guerra e il nuovo lockdown in Cina. Ma stiamo aprendo per agosto la nostra nuova boutique a New York al Fuller building tra la 57° e Madison, e siamo positivi ed ottimisti per il nostro lavoro, dopo aver chiuso l’esercizio 2021 a 130 milioni di euro. Ci auguriamo presto una pace duratura, restando concentrati su nuove apertura come quella di Madrid o di Kuala Lumpur, l’impegno nel Sud Est asiatico, e l’apertura entro dodici mesi di un nuovo flaghshipstore e di un lounge a Pechino”.
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