San Valentino omaggia l’amore, allora perché non sperare di ricevere un diamante? Firmato Harry Winston, ovviamente. Le fantasie più fervide sono infatti in esposizione scintillante al 701 della 5th Avenue a New York, dove risiede la boutique del celebre “re dei diamanti” della Grande Mela.

La sua storia comincia agli inizi del Novecento: a soli dodici anni Harry, sul banco dei pegni, riconosce una pietra verde che in realtà è uno smeraldo, acquistandola a basso prezzo. Un’intuizione che rivela un’attitudine innata nel comprendere prima di tutti il valore dei prodotti che vendeva. Proveniente da una famiglia di gioiellieri, il signor Winston fa la sua fortuna dopo l’acquisto della collezione di gioielli appartenuti ad Arabella Huntington, consorte del magnante delle ferrovie Henry Huntington.
Quindi, nel 1934, acquista un diamante grezzo di 726 carati chiamato “Lo scudiero” (“The Jonker“) facendolo sponsorizzare a Shirley Temple. Diventa più tardi proprietario anche di Hope, noto come “blu di Francia”, e conosciuto per il fake remake nel film di Titanic – oppure “Taylor Burton”, indossato da Elizabeth Taylor, e “Lesotho III“, da Jackie Kennedy.
Diventa così una certezza per la clientela dell’alta società globale, dalle famiglie reali ai nobili, passando per i titani dell’industria fino alle stelle di Hollywood. Tra i clienti, giusto per fare qualche nome, la corona d’Inghilterra, Marylin Monroe, Gwyneth Paltrow, Jennifer Lopez, Amal Clooney, e molti altri.

Il brand appare anche in diversi film e serie TV, come L’amante perduta, Il laureato, Come farsi lasciare in dieci giorni, Sex and the City e Gossip Girl.
Ma allora, per capire quanto è eccezionale un diamante, cosa occorre davvero osservare? Sicuramente le 4C: carat weigh (peso), color (colore), clarity (purezza) e cut (taglio).
Harry Winston sa come incastonare le pietre in modo non piatto da permettere il riflesso della luce con montature semplici e discrete. Un gioiello di Harry Winston è infatti molto di più di un oggetto. Perché le cose più rare al mondo, dopo il buon senso, sono i “migliori amici delle donne” cantati da Marylin.