
Milano è ancora un po’ vuota, ma si percepisce una parvenza di normalità e nel calendario della Fashion Week partecipano sessantacinque brand. Si ha bisogno di un nuovo inizio oppure di un “to be continued …” visto l’ibrido riassunto dell’ultimo anno e mezzo. Di conseguenza il calcio d’inizio è stato battuto da Zegna tramite un fashion film in cui vede modelli che corrono verso un obiettivo.
La massima aspirazione? Una cena con i calici alla mano e un ritorno alla convivialità con un guardaroba che unisce naturalezza, praticità e raffinatezza. Le silhouette sono liquide e morbide, le camicie oversize e con colletto alla coreana. L’equilibrio sta nella sartoria, nella contemporaneità e nella ragione d’essere. Così è anche d’accordo Fendi che osserva il mondo da angolazioni inaspettate con outift larghi, liberi e molto urban. Le stampe sono quelle dell’archivio: “Fendilandia” che rappresenta la mappa di Roma e “Fendi Earth” con motivi astratti. I materiali utilizzati sono: la seta, il lino, il denim jacquard e il nylon. La novità della stagione sono le camicie e le giacche crop con pancia fuori e gli occhialini da piscina trasformati in occhiali da sole in collaborazione con Arena.
A proposito di occhiali Philipp Plein propone lenti maxi decorate da borchie e serpenti. Questo marchio ha sempre un animo punk/rock, infatti, la SS22 è capitanata da un video con Travis Baker, batterista Blink 182 ed esprime un messaggio di spensieratezza e voglia di ritornare alla musica live. Il padrone è l’active wear con tanto colore, stampe fruit jungle, grafismi e riferimenti alla skate culture della West Coast. Etro va in scena tra i binari dell’ex scalo Farini con un attitude rock e un omaggio a Franco Battiato. Si riconosce uno spirito nomade, agrumato e colorato con cavalli di battaglia: i pigiami in seta stampata da portare di giorno, le camicie aperte con fili dorati, leggins con motivi arcaici ed effetti metallici.

E a proposito di luci, Dolce&Gabbana presenta la “Light Theraphy” una passerella scintillante con luminarie che si traducono poi in ricami di cristalli presenti nei blazer, nei jeans e negli smoking. Tanti pizzi, paillettes e colori: un ritorno agli epici anni 2000. Un invito ad uscire a divertirsi e non a rinchiudersi nei meandri dei social, evviva la gioventù bruciata! Quest’allegria è avvertita anche in Diesel con l’arrivo del nuovo Art Director Glenn Martens che incorona il denim re della stagione. Un tessuto culturalmente rilevante declinato in capi che possono essere acquistati meno frequentemente, ma indossati più a lungo come jeans, gonne e giubbotti.
E infine c’è Giorgio Armani il primo a sfilare a porte chiuse nel Febbraio 2020 e uno dei primi a riaprire al pubblico a Giugno 2021 in via Borgonuovo 21 con la presenza di parecchi VIP. I modelli camminano in giardino molto rilassati con abiti in lino, completi bianchi e ciabatte da spiaggia o mocassini. Questa volta osa anche con i bermuda in tonalità scure e grandi fantasie. Insomma una settimana della moda senza preconcetti e con il desiderio di ricominciare tutti insieme, proprio come una volta.