Il Covid-19 ha stravolto la nostra esistenza e sta cambiando le abitudini ad esempio quando si guardano vecchie foto o film di qualche anno fa e le persone non indossano la mascherina cresce lo stato di ansia.
In più nel lifestyle e a livello commerciale vi è stato un boom della cosmesi pensando che la prima soluzione fosse cercare di riassettare se stessi in maniera estetica.

Di conseguenza anche la moda ha dovuto adattarsi a questo periodo storico e per questa primavera/estate propone e rinfresca determinati trend. Rilevante è il concetto di revamping ossia dare una seconda chance ad alcuni articoli racchiusi nell’armadio.
Fondamentale è il leisurewear con abiti confortevoli e volumi over, eleganti ma informali pensati per essere indossati a casa e outdoor, vedi completi di Zegna e Max Mara.
Non manca la comparsa dello smanicato da inizio anni 2000 come suggerisce Aspesi o North Sails e pensato per stagioni metereologiche incerte. La conquista del patchwork e Dolce&Gabbana traina la tendenza con felpe e cardigan mixate a pois, animalier, damascato, fiori e maioliche. Una certezza anni Novanta è il crop top monocromo preferibilmente nero, bianco o verde menta.
Il ritorno degli shorts cortissimi per mostrare la falcata abbronzata e per ridarsi un tono come mostra Miu-miu.

I tacchi sono aboliti e sono ammesse principalmente le scarpe flat con must have le ballerine borchiate di Valentino.
Gli accessori da considerare sono le borse formato XXL e gli scrunchy, le valette. Per l’estate non si rinuncia ai bikini con un podio di tre orientamenti: l’aperikini intero con strass rimovibili a spallina, l’affermazione della vita alta by Hunza G. e i tessuti riciclati di Stella McCartney.
Si ufficializza la cromoterapia pastello con eccezione dell’arancione energetico e vige sempre la praticità no gender.
Insomma si percepisce una nostalgia funesta ma anche un’innata voglia di ripartire con pochi intoppi e una benedetta fortuna.