Philip Gay è un fotografo cresciuto tra Londra e Parigi, città incredibili e sue fonti d’ispirazione. È sempre stato influenzato dalla Beat Generation per le rappresentazioni esplicite e dalla Cool Britannia per l’ottimismo. Collabora con testate come GQ, i-D, Numéro, Vogue ed è amico di molte Celebrities.
Perché hai deciso di diventare fotografo e chi/cosa ti ha ispirato?
“Prima di tutto sono sempre stato fan di Michael Cooper e delle foto fatte ai Beatles e ai Rolling Stones, ma anche di David Bailey e Richard Avedon. In più studiavo film e letteratura inglese a Londra nel periodo di gran voga per Corinne Day, Nigel Shafran, Juergen Teller, Glen Lutchford; insomma i gloriosi anni novanta. Ero immerso nella vitalità di un centro culturale: nella moda con McQueen, nell’editoria con i-D e The Face, nel cinema con Trainspotting (che spettacolo), nella musica con gli Oasis, Supergrass, The Verve, Massive Attack. Tutto era così eccitante e la fotografia mi ha educato alla spontaneità e alla controversia senza porre delle barriere”.
Che macchina fotografica e che obiettivo utilizzi?
“Scatto con una Nikon D810 o D850 e per realizzare film uso Yashica T5 e Contax 645. Mi piacciono solo obiettivi fissi”.
Più delle volte le tue creazioni sollevano un senso di enigma dovuto alla sensualità e al mistero delle scene, come crei quest’atmosfera?
“Mi piace scrutare la personalità di un individuo e quando fotografo incorporo un elemento del ritratto anche se si parla di moda. I miei soggetti si devono muovere non amo le restrizioni, dunque credo sia la connessione che crea l’atmosfera”.
Che cosa è l’erotismo per te?
“L’erotismo è forza, mi piacciono le donne decise e anche se sono déshabillé mostrano emancipazione. In un certo senso Newton ha ispirato i miei lavori e voglio continuare a rilevare determinati elementi con sensualità e movimento”.
Ho notato che le tue immagini raffigurano molte celebrità come Vanessa Paradis, Gwyneth Paltrow, Dua Lipa, Kristen Stuart; quanto è difficile lavorare con loro? L’approccio con una normale modella è lo stesso?
“L’approccio è sicuramente diverso; con i modelli è tutto più facile, mentre le difficoltà con le celebrità sono gli accordi con i PR o i manager. Infatti, si discute il progetto prima della realizzazione per avere sul set una comunicazione immediata e già schedulata. Vanessa Paradis è una delle persone più gradevoli con cui abbia collaborato poiché siamo molto simili per svariati aspetti e questo ha permesso di istaurare un rapporto di fiducia. Anche Kristen Stuart è pazzesca e molto divertente! Mi è piaciuto anche lavorare con Hugh Grant e Kristin Scott, due persone estroverse e umoriste. Sono venuti senza agente come per Mark Raffalo, un vero gentleman”.
La moda è fondamentale per la tua attività, cosa ammiri di questa particolare forma d’arte?
“La fotografia di moda rivela quello che sono, esprimo molto le 90’s vibes. Tuttavia, il fashion può essere elitario e per questo cerco di rendere le mie immagini potenti comunicando qualcosa di speciale allo spettatore”.
Altre passioni?
“Cinema e Musica, ma anche camminare nelle Highlands scozzesi”.
Progetti per il 2021?
“Sto producendo un paio di video musicali per questa primavera e poi? Chissà”.