Per questa stagione la Fortezza del Basso non ha percepito una situazione molto frenetica ed estenuante, sarà colpa del freddo o del 2020 che parte con il freno a mano? Poco importa perché nonostante tutto sono stati registrati 1203 espositori di cui 540 esteri. Presentazioni, eventi e talk hanno saputo decretare le tendenze del prossimo AI 20/21 con massimo comun denominator la tutela dell’ambiente e le affinità elettive. Nel concreto occorre salvaguardare il pianeta scegliendo materiali riciclabili e scoprendo l’avanguardia del vintage e allo stesso tempo bisogna riconoscersi in un gruppo di appartenenza. Ecco perché Woolrich festeggia 190 di heritage in un paradiso invernale gremito di alberi innevati e una selezione di capi iconici del passato come l’Artic Parka. K-way a quindici anni dalla sua acquisizione del gruppo torinese Basicnet celebra, con una sfilata, il suo oramai consolidato rilancio di capi rappresentativi: le intramontabili giacche antipioggia.
Brioni è nostalgico e con installazioni rende omaggio alla tradizione sartoriale e al primo défilé presentato proprio a Firenze settantacinque anni fa. Sergio Rossi ripercorre il dna del brand debuttando per la prima volta con un progetto dedicato interamente all’uomo e rispondendo alla nuove esigenze del mercato. Per Karl Lagerfeld invece è l’altalenante ritorno, il brand infatti riappare a Pitti con “A tribute to K.L. The White Shirt Project” guidato da Carine Roitfeld e l’edizione personalizzata della celebre camicia bianca creata da un gruppo di personaggi illustri.
Sergio Tacchini pensa alla rinascita evidenziando il senso di tribù con l’ultima collezione del creative director Dao-Yi Chow. Nobis, marchio canadese, punta al no gender suggerendo curiosi e assodati percorsi dall’Odissea dello Spazio alla funzionalità quotidiana. E MC2 Saint Barth gestisce eccezionalmente la sua popolarità con la seconda stagione invernale e i suoi inconfondibili maglioncini con la scritta “Champagne & Montangne”, trend irrinunciabile di ogni vip.
Società e costume da sempre e per sempre impongono codici comportamentali e influenzano l’individuo che in questo periodo storico si sente inghiottito dal magico mondo dei social media – suo gruppo d’appartenenza. Forse si parla tanto e si approfondisce poco ma l’importante è comunque lasciare un messaggio che sia in segreteria o con una nota vocale.