Splende il sole di Sicilia sulla Fifth Avenue dove il nuovo negozio Dolce & Gabbana ha aperto lo scorso mese di Maggio. Uno spazio modernissimo nella sua architettura, incorniciato da travi in acciaio nero incastonato, a pochi passi da Central Park e di fianco al futuristico negozio di Giorgio Armani.
La firma di Domenico e Stefano propone le collezioni di stagione su ampi piani aperti, dove in contrasto con il minimalismo industriale della struttura, tipici mobili in stile barocco siciliano arredano e contestualizzano i capi: armadi rivestiti di preziosi velluti, cassettoni e bauli d’altri tempi come display per preziosi abiti di pizzo, scarpe e borse di intrecciata raffia e pelle, stampe coloratissime di fiori e ceramiche di Caltagirone riprodotte sui capi della collezione di questa estate. L’esperienza dello shopping nel nuovissimo flagship store è altamente piacevole, se poi a dare il benvenuto sono commessi in abito elegante, che più che altro sembrano modelli rubati da campagne pubblicitarie. Una grande nuova presenza nella zona dello shopping del lusso sull’East side di Manhattan, tutta italiana e carica di quell’unica personalità siciliana.
E sono sempre tantissime le bandiere italiane sulla Quinta e la Madison Avenues a Manhattan, drappi tricolore sulle tantissime boutiques del made in Italy. L’elegante zona emblema del mercato del lusso americano sempre più popolata da negozi fast fashion come H&M e Zara è ancora a oggi una carrellata di firme italiane che si succedono strada dopo strada, a fianco dei grandi nomi della moda francese, inglese e americana. La moda italiana ha una forte presenza e influenza sullo stile newyorkese a diversi livelli, grazie ad amatissimi nomi quali Geox, Tod’s e Diesel che hanno allargato la loro rete con punti vendita in più zone strategiche della città con prodotti che stagione dopo stagione trionfano grazie alla qualità ed interpretazione di pelletterie pregiate, calzature casual e jeans di carattere. In zona alta moda Prada e Gucci brillano per presenza scenica con negozi imponenti e collezioni di accessori davvero tanto apprezzate, mentre Bottega Veneta pare aver affermato una importante presenza newyorkese con l’elegante spazio nell’Upper east side puntando a mio parere al pubblico americano, con il suo altissimo livello di artigianalità e gusto easy-chic.
Salvatore Ferragamo ingrana la quarta, anzi la quinta, come la Avenue del suo flagship dove collezioni sempre più trendy per un pubblico nuovo, più giovane, puntando su freschi volti del jet set americano e non solo per re interpretare classici accessori in chiave street style (sulla pagina Facebook del marchio). Non si sente più parlare di Giorgio Armani che così tanto aveva invaghito l’America negli anni 80, un po’ in sordina quegli splendidi negozi della grande casa italiana che forse ha volto lo sguardo ad altri mercati a oriente, dove la sofisticata eleganza minimalista un po’ zen degli ultimi tempi non può che essere un successo. Occhi puntati sull’espansione di Marni, il marchio di Consuelo Castiglioni che vanta una rete di punti vendita in oltre 16 paesi (a New York già 3) pur rimanendo un punto di vista personale ed alternativo, con un bel potenziale di apprezzamento dal pubblico newyorkese grazie alla sua carica di anticonvenzionalismo e ricercatezza abbinato a portabilità.