Il movimento giapponese Nihon Hidankyo, composto da sopravvissuti alle bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki, ha ricevuto venerdì il Premio Nobel per la Pace, in quello che è sembrato un chiaro avvertimento ai Paesi dotati di armi nucleari sul non farne usa. Molti di questi sopravvissuti, conosciuti in giapponese come “hibakusha”, hanno dedicato la loro esistenza alla lotta per un mondo senza armi nucleari.
Il Comitato Nobel norvegese ha sottolineato, nella sua motivazione, che il premio è stato conferito per “gli sforzi diretti a realizzare un mondo libero da armi nucleari e per le testimonianze che dimostrano che tali armi non devono mai più essere utilizzate”. Secondo il comitato, “gli hibakusha ci offrono la possibilità di esprimere l’inesprimibile e di affrontare il dolore e la sofferenza inimmaginabili provocate dalle armi nucleari”.
Durante una conferenza stampa a Hiroshima, sede del bombardamento atomico del 6 agosto 1945, Toshiyuki Mimaki, co-presidente di Nihon Hidankyo e sopravvissuto, ha detto: “Non riesco a credere che sia vero” mentre tratteneva le lacrime. Ha aggiunto che questo riconoscimento potrebbe dare una spinta significativa alla loro missione di dimostrare che l’abolizione delle armi nucleari è realizzabile. “Questo premio sarà una grande opportunità per far capire al mondo che è possibile raggiungere l’abolizione delle armi nucleari e costruire una pace duratura”, ha affermato. “Le armi nucleari devono essere eliminate”.
In Giappone, gli hibakusha, molti dei quali portano segni visibili di ustioni da radiazioni o hanno sviluppato malattie come la leucemia, sono stati spesso discriminati e segregati dalla società nel dopoguerra, trovando difficoltà nel trovare lavoro o nel costruire relazioni. “Questo è un messaggio importante che ci viene inviato, e come giapponese lo trovo davvero straordinario”, ha commentato Yoshiko Watanabe, residente a Tokyo, visibilmente commossa.
Senza menzionare nomi specifici, Joergen Watne Frydnes, presidente del Comitato Nobel norvegese, ha ammonito le nazioni nucleari a non considerare l’uso delle armi atomiche. “In un mondo segnato da conflitti, dove le armi nucleari sono una realtà, volevamo sottolineare l’importanza di mantenere il tabù contro il loro uso”, ha spiegato Frydnes. “È preoccupante che questo tabù stia diminuendo a causa di minacce e della modernizzazione degli arsenali nucleari da parte delle potenze nucleari”.
Frydnes ha insistito sulla necessità di ascoltare le “storie strazianti degli hibakusha”. “Queste armi non devono mai più essere utilizzate in nessun luogo al mondo … La guerra nucleare potrebbe portare alla fine dell’umanità, alla fine della nostra civiltà”, ha avvertito in un’intervista.
Il comitato ha spesso messo in evidenza la questione delle armi nucleari, come dimostra il premio conferito nel 2017 a ICAN, la Campagna Internazionale per Abolire le Armi Nucleari. Si tratta del secondo Premio Nobel per la Pace assegnato a un giapponese nella storia, dopo il riconoscimento all’ex primo ministro Eisaku Sato nel 1974. Il Nobel per la Pace, del valore di 11 milioni di corone svedesi (circa 1 milione di dollari), verrà consegnato a Oslo il 10 dicembre, anniversario della morte di Alfred Nobel, l’industriale svedese che fondò il premio nel 1895.