Negli Europei di Francia 2016, l’Italia gioca la prima partita lunedì contro il Belgio (3 pm ora di NY). Quando gli azzurri sono partiti dall’aeroporto di Malpensa verso Lione, c’erano pochi tifosi al seguito della squadra. C’è abbastanza freddezza e distacco di fronte a una Nazionale che parte sfavorita e che, rispetto al passato, non ha in rosa quei campioni che possono fare la differenza. L’impressione è che sarà un torneo molto complicato per l’Italia, ma d’altra parte gli azzurri saranno un avversario tosto per tutti. Oltre ai temibili “diavoli rossi” del Belgio, nel suo girone l’Italia deve affrontare l’atletica Svezia e l’instancabile Irlanda.
Come sempre e da tradizione la difesa è il punto di forza della squadra di Conte. Merito del blocco juventino convocato dal ct azzurro. Buffon, Barzagli, Chiellini e Bonucci ormai giocano a memoria e hanno subito pochissimo in campionato. L’Europeo è un’altra cosa, ma l’impressione è che la difesa possa ben riuscire a reggere l’urto.
Quello che maggiormente preoccupa Conte e i tifosi è l’attacco. Mai come in questa edizione l’Italia si presenta con un attacco sterile. Il quintetto scelto dal nuovo allenatore del Chelsea è il meno prolifico degli ultimi anni. Con la maglia azzurra, Zaza e Immobile hanno segnato un solo gol, Eder ed Insigne due mentre Pellè è il migliore con cinque reti. E’ il peggiore score per l’Italia dai mondiale del 1986. In passato, solo due volte l’Italia si è presentata con una quota sotto i 20 gol degli attaccanti. Nel 2000, in occasione degli Europei in Belgio e Olanda, erano 18 le reti totali: 11 di Del Piero, 6 di Filippo Inzaghi e uno di Totti con Montella e Delvecchio ancora a secco in maglia azzurra. Prima ancora, in occasione dei mondiali del ’90 giocati in casa, furono 19 i gol totali: 11 di Vialli, 3 di Roberto Baggio, e due a testa per Andrea Carnevale e Aldo Serena con Totò Schillaci che non aveva mai segnato con la maglia dell’Italia prima di quel mondiale.
Sono molto lontani i tempi in cui l’Italia si presentava con un bottino di reti cospicuo dei suoi attaccanti. Basta tornare indietro di qualche anno, agli Europei del 2004 e 2008, oppure al Mondiale del 2006 per trovare una quota molto più alta. Nei due Europei furono 55 le reti messe a segno dagli attaccanti e nel Mondiale in Germania ben 57.
Tutt’altra storia è il presente. Ma ci sono altre strade da percorrere che potrebbero ribaltare il momento negativo degli azzurri. Il primo è sperare in una totale esplosione di uno degli attaccanti azzurri. Il precedente di Schillaci fa ben sperare. Prima del Mondiale non aveva mai segnato in azzurro e si sbloccò proprio in quel torneo. La seconda speranza per gli azzurri è quella di sperare nei gol degli altri. Ma anche in questo caso, spulciando i dati degli azzurri, troviamo solo De Rossi ‘goleador’ con 18 reti segnate in azzurro. Poi una grande forbice che ci porta ai 6 gol di Chiellini, 4 di Candreva, i 3 di Bonucci, El Shaarawy e Giaccherini, 2 di Florenzi e un solo gol per Thiago Motta e Darmian.
Se non dovessero funzionare queste due strade, all’Italia resterebbe solo la scaramanzia. Nei due precedenti dove l’Italia si è presentata con un attacco molto sterile, nel 1990 in occasione dei mondiali in Italia e nel 2000 per gli Europei in Olanda e Belgio, l’Italia arrivò terza e seconda. Un risultato che sarebbe ben accetto non solo da Conte e dalla squadra ma anche da tutti i tifosi.
Italia-Belgio: 13 giugno, ore 21.00 (3:00 pm NY) – Stade de Lyon, Lione
Italia-Svezia: 17 giugno ore 15.00 (9:00 am NY) – Stadium de Toulouse, Tolosa)
Italia-Irlanda: 22 giugno ore 21.00 (3:00 pm NY) – Stade Pierre Mauroy, Lille)