Il ruolo di casalinga non mi ha mai appassionato particolarmente. Ricordo ancora che, quando avevo vent’anni, ai tempi in cui un salario di $ 25,000 l’anno era considerato un viatico di agiatezza economica, una mia amica dichiarò che con uno stipendio di quel genere poteva finalmente permettersi di assumere una domestica, cosa che fece immediatamente. Seguendo il suo esempio, io finii col fare la stessa cosa e, dal quel momento in poi, non ricordo neanche quale sia stata l’ultima volta che ho toccato un aspirapolvere. Avendo avuto sin da giovane un lavoro a tempo pieno, ho sempre pensato che la vita è troppo breve per sprecare tempo prezioso a fare le pulizie domestiche. In aggiunta a questo, ho sempre avuto un fastidio incontenibile per ogni utensile dotato di un lungo manico: scope, aspirapolveri, badili, spolverini, zappe e falci. Allo stesso tempo, non ho problemi a munirmi di paletta e scavare per ore in giardino, a strofinare superfici con una spugna o uno straccio o ad usare spazzola per raccogliere i vetri rotti. Ma sto divagando…
Le donne italiane sono meticolosamente pulite e ordinate e le loro case sono immacolate. E’ parte di quella filosofia sociale legata al concetto di “bella figura” ed è una virtù invidiabile. Persino le mie amiche italiane che sono madri di famiglia, hanno un impiego e vivono in campagna hanno case dove è praticamente impossibile scorgere alcuna traccia di polvere o fango.
Un giorno, abbiamo deciso di far visita alla mia amica Raffaella che ha un negozio di ceramiche dipinte a mano ed è madre di una vivace bambina di sei anni. L’abbiamo trovata nel bel mezzo delle sue pulizie domenicali ed era imbarazzatissima dal fatto che l’avessimo sorpresa, a sua detta, “tra tutto quel disordine” a dispetto del fatto che la casa era in condizioni perfette, per non parlare di lei che, pur con la scopa in mano, era impeccabile con i suoi jeans stretti, sandali di pelle, trucco ineccepibile e la criniera di capelli nerissimi sciolti lungo la schiena.
I curiosissimi nomi dei prodotti detergenti italiani (e le loro surreali traduzioni) tendono a far credere che lustrare e strofinare ogni cosa visibile ad occhio umano possa essere un’esperienza gratificante e divertente. Per questo motivo, amo vagare tra gli scaffali dei supermercati italiani curiosando tra i detergenti e facendomi ispirare sulle ultime tecniche per eliminare le macchie più tenaci. Ci sono addirittura delle catene di negozi dedicati unicamente ai prodotti per la pulizia. Acqua e Sapone si fa pubblicità con una motivetto musicale vivace che ascolto spesso sia alla radio che allo stesso negozio per promuovere l’offerta del giorno.
Negli ultimi tempi, vicino casa nostra ha aperto un grande negozio con un parcheggio enorme chiamato Tigota. Con un nome del genere, ci siamo chiesti che cosa pottesse mai vendere: cibo coreano? Articoli da giardinaggio? Giocattoli? Animali domestici? No, detergenti di tutti i generi da quelli per uso personale a quelli per la casa, per il garage, per l’automobile e per la stalla. Il tutto, in un un negozio immacolato con tanto di musica e vetrine dai colori sgargianti.
I nomi dei prodotti detergenti italiani sembrano dividersi in tre categorie principali. Molti hanno nomi che appaiono quasi “socievoli” come di quello di un buon amico sempre pronto ad andar fuori a far baldoria una volta che completato il lavoro. Nomi come Ava, Dasty, Svelto, Dolly, Lucy, Nelsen, Mr. Muscle and Mr. Magic. Personalmente non vedo l’ora di fare la conoscenza di Cuki (le pratiche buste da freezer) addentrandomi in un vero e proprio mistero con il sapone Superclue usando il lavapiatti liquido Sole o il detergente per il bucato Rio Casamia.
Altri cercano di alludere a presunti benefici scientifici come Dexal Crema Igienizzante, Dixan Multi-Color, Viakal, Pril. E se proprio volete ottenere nel vostro bagno il livello di igiene di una sala operatoria Tigota dispone di uno spray chiamato Disinfettante Presidio Medico Chirurgico. Un’altra categoria, la mia preferita, è quella che tenta di evocare il nostro spirito di Donne-Guerriero nell’eterna lotta contro lo sporco. I nostri supereroi si chiamano Smac, Bravo, Ace, Cif, Vim, Bang, Pronto, Vanish, Drago! Smacchiatore Multiuso OX2, un nome che, pronunciato in italiano, crea alle orecchie di un pubblico americano quel suono (SMACK!) aggressivo ma efficace. Abbattiodori invece ha un suono più gentile a dispetto del significato letterale della parola che gentile proprio non è.
Esistono poi prodotti specifici il cui scopo è quello di eliminare le forme più oscure di sporco. Si possono comprare prodotti per lucidare il rame, l’ottone, il legno, i fornelli, i rubinetti, i gabinetti, gli specchi, le tubature e, naturalmente, le suppellettili più ovvie: piatti, lavastoviglie e bucato. Essendo l’Italia la patria degli scalpelli e della lavorazione della pietra, ci sono dozzine di prodotti per pulire, incerare e lucidare ogni tipo di pavimento: marmo, granito, terracotta, ceramica smaltata non smaltata, mattoni…
E poi esistono prodotti che invece promettono di annientare intere categorie di sporco in un solo colpo come le asciugamani di carta Asciuga Tutto e lo spray antistatico Mangia Polvere. Ovviamente, quello che rende tutto ciò divertente per noi stranieri è ciò che si perde nella traduzione. Due elettrodomestici che non sono stati inventati in Italia hanno, in italiano nomi meravigliosamente evocativi per noi stranieri: “aspirapolvere” e “lavapiatti”. E infine, copiato direttamente da un’etichetta che ho conservato per anni perché se questo non fosse vero bisognerebbe inventarlo, i guanti di gomma Vileda si vantano di essere “il guanto più amato dagli italiani”. Fidatevi degli esperti.