Caro direttore,
Stress ed infiammazione corporea sono direttamente correlate, e determinano danni al nostro “sistema umano”. Oggi sono finalmente misurabili, attraverso una modalità di diagnostica. Tale diagnostica si avvale di una strumentazione di provata scientificità, che può dimostrare empiricamente la sua efficacia, non solo per una maggiore prevenzione e cura, ma anche come prova documentale in sede di eventuale dibattimento processuale. Ciò fa parte di un protocollo scientifico innovativo e basato su ricerca di anni, che unisce la psicoterapia, alla riabilitazione da stress cronico, attraverso un percorso di verifica e risultati attraverso Medical device, certificati dalla comunità scientifica europea, che ben illustrano come “sta” il paziente.
In psicoterapia, è importante conoscere non solo il disagio psicologico, lo stato mentale della persona, ma anche quello del sistema fisico, che poi è strettamente correlato. La diagnostica così effettuata permette con certezza di conoscere, attraverso metodi indolori e non invasivi, direttamente sul paziente (o in questo caso sul soggetto in questione), con grafici e diagrammi ben definiti, se esistono stati di infiammazione a basso grado.Stati che producono danni al sistema immunitario, anche importanti, perché come detto da sempre lo stress cronico è altamente pericoloso, e patogeno.
Stress e malattia. Un binomio ormai imprescindibile, diciamolo pure, anche se viene ancora molto poco considerato. Si parla di stress dannoso, termine ormai altamente abusato, quando diventa cronico e cioè, quando lo stato di pressione, di costrizione psicofisica in una data situazione perdura oltre 28 giorni. Dopodiché diventa patologia infiammatoria irreversibile. C’è anche lo stress buono, il cosiddetto Eustress, ma non è questo il caso. Nei casi di violenza, o di altri soprusi anche a livello di lavoro (e qui si parla di stress lavoro correlato) o familiare, i danni da considerare sono diversi, ed altamente invalidanti. Tali, una volta comprovati da verifiche oggettive e empiriche avallate dalla comunità scientifica internazionale, da diventare un valore aggiunto e sostanziale in sede di valutazione degli stessi danni, anche in sede processuale. Una nuova frontiera , quindi anche in termini di valutazione peritale e giuridica, soprattutto all’alba di un riconoscimento importante dell’uso di questa diagnostica da parte del mondo della giustizia italiana
La scienza va avanti, è vero che occorre molto tempo e le barriere sono talvolta invalicabili quando si toccano alcune sfere, però evidentemente c’è chi corre ugualmente in avanti e apre interessanti finestre, come l’Epigenetica: lo studio della relazione tra ambiente e comunità.
Potremmo porci una domanda: Quello che la genetica non dice? Dopo molti anni di ricerca delle determinanti psicosociali del cancro e, a seguito di questo interesse pregnante, gli studi intrapresi sulla possibile genesi del male del secolo, ecco che le scoperte dell’epigenetica, scienza assolutamente di frontiera, ci spingono a considerare il comportamento umano, le relazioni, i processi cognitivi nella loro totalità come parte dell'”energia di campo” sintetizzata da Einstein come l’unica “forza in grado di cambiare la materia”. Da queste basi nasce la ricerca della nostra vera genesi e delle potenzialità che essa rappresenta realmente una volta raggiunta la sua consapevolezza.
Ambiente come famiglia, lavoro, relazioni, tutto ciò in cui siamo immersi può condizionare il nostro sistema psico sociale, immunitario. Questo “ ambiente “ quindi può ricadere in buona o cattiva salute? La psiconeuroimmunomodulazione, il protocollo messo in atto, ha spalancato, da qualche anno, l’universo nuovo e inesplorato del rapporto stretto tra Psiche e dimensione immunometabolica.
Tale relazione, in passato tratteggiata, senza profondità, dalla medicina psicosomatica, ha sorprendentemente evidenziato una realtà e una dimensione dalla vastità sconvolgente e affascinate. La disciplina svela o si appresta a farlo, i collegamenti reali di queste dinamiche psiconeuroimmunitarie utilizzando l’ Epigenetica, la Fisica quantistica e l’immunologia come strumenti operativi per spiegare i meccanismi ed i possibili processi patologici che una asincronia tra queste dimensioni può di fatto produrre. La intromissione tra l’universo psichico e quello normalmente definito “fisico” sono ipotesi o certezze che appartengono alla storia stessa della medicina e, più di recente, alla Psicologia. Gli strumenti di indagine in relazione a questo sapere possono essere definiti come altrettanti fari che illuminano le parti più oscure dell’universo “uomo” nelle sue relazioni con l’ambiente che lo circonda.
Da qui, è “facile” (diciamo più semplice) comprendere la validità di una presa in carico a tutto tondo di un soggetto che si trova in condizione di sofferenza sociale, lavorativa o personale. Ed è anche possibile valutarne i danni, oggi grazie a strumentazioni valide e capaci di fotografare lo “stato“ di malessere o benessere di un individuo.