Caro Direttore,
La frase scritta nel titolo di questa lettera me la sono sentita ripetere milioni di volte da chi voleva liquidarci velocemente senza ascoltare le nostre ragioni e da chi fondamentalmente non conosce la situazione.
Gli impiegati “locali” vengono assunti per concorso, con una prova scritta, prove orali e prove di informatica. La maggioranza ha una laurea, alcuni anche un Master’s Degree o un Ph.D., conoscono 2-3 lingue straniere e negli Uffici utilizzano in media dai 2 ai 4 programmi informatici specifici del MAECI, ai quali aggiungono tutti gli altri programmi necessari per il lavoro quotidiano, Word, Excel, Acrobat, PowerPoint, Outlook, etc… Questo per far capire che il personale all’estero è costituito da persone altamente qualificate.
Il contratto prevede uno stipendio base lordo in Euro, al quale non sono applicate le ritenute dell’Erario Italiano, ma le tasse statali e federali USA. Il tasso di cambio solo dall’inizio del 2021 ha registrato una variazione negativa di circa il 20%. Poi bisogna considerare l’inflazione di oltre il 9% ed il rincaro di tutte le spese.
Ma entriamo nel dettaglio e prendiamo come esempio gli impiegati di New York: uno stipendio medio è di circa €63,000.00 LORDI. Se consideriamo che il tasso di cambio tra Euro e Dollaro è pressoché alla pari, i calcoli sono semplici. Detraiamo le tasse di circa il 25% ($15,750) arriviamo a $47,250.
L’affitto mensile di un modesto appartamento a New York è in media di $2,500 ($26,400 annuali) e arriviamo a $20,850. Adesso passiamo alle bollette acqua, luce, gas e internet, che in media si aggirano intorno ai $175 al mese per la luce, $100 per il gas, $40 per l’acqua e $60 per internet ($4500), restano $16,350. Il costo del cibo per una persona si aggira intorno ai $490 al mese, se lo moltiplichiamo per una famiglia media di tre persone arriviamo a $17,640 l’anno. Avevamo $16,350, togliendo le spese per mangiare resta un passivo di $1290. Non ho ancora calcolato i vestiti, le visite mediche, le medicine, le emergenze, il trasporto per raggiungere l’Ufficio, l’assicurazione e il bollo auto, l’assicurazione per la casa, e le rette scolastiche dei figli (asilo $700-$900 al mese, l’università pubblica non meno di $5000 l’anno, quella privata $40-80,000 l’anno!). Scordiamoci gli svaghi, non li prendiamo neanche in considerazione. Non ce li possiamo permettere! Arriviamo facilmente a un passivo di $5000-$6000 l’anno e non ho considerato nessun extra!
Penso di aver dimostrato che la frase di partenza è una grossa fandonia. Non si possono paragonare gli stipendi di un paese estero con quelli percepiti in Italia, i costi della vita sono diversi e ciò che è uno stipendio da fame negli USA è uno stipendio da ricchi in Africa. Vivo e lavoro negli USA e quindi dovrò avere un contratto che tenga conto delle dinamiche locali e percepire uno stipendio in base a quello che è il mercato del lavoro locale.
Sapete che i nostri contratti prevedono che una persona assunta oggi percepisca lo stesso stipendio di una persona con 20 anni di servizio?
Non esistono scatti di carriera. Gli elementi che in qualsiasi altra realtà lavorativa sono considerati per promozioni, bonus, aumenti di stipendio, da noi non hanno rilevanza.
I contratti locali all’Art. III prevedono che “… nel deliberare le variazioni di retribuzioni, si terrà conto dell’incremento deliberato dal Presidente degli Stati Uniti a favore dei dipendenti federali annuali in base all’andamento del costo della vita”. Ma gli stipendi sono fermi, e nessuno si preoccupa di considerare il costo della vita. I nostri contratti non hanno una copertura dentistica e per la misurazione e correzione della vista. Negli USA si possono pagare $4000 dal dentista per una capsula e per la misurazione della vista, da un minimo di $ 170 a $200. Sono in media altri $ 800.00 l’anno per una famiglia di tre persone, senza contare il costo degli occhiali.
I contratti locali non prevedono bonus di fine anno o tredicesima mensilità. Questa è una vera e propria beffa!
È chiaro perché negli Uffici USA il personale si licenzia e c’è uno scarso interesse alla partecipazione ai concorsi, che in alcune sedi sono andati perfino deserti.
Negli ultimi tempi abbiamo avuto 32 dimissioni e 14 rinunce di persone che avevano vinto un concorso e altre se ne aggiungeranno presto.
A questo è doveroso aggiungere che il personale di ruolo inviato dal MAECI non vuole più andare all’estero perché ritiene che il pacchetto di benefits non corrisponda più all’effettivo costo della vita nel Paese. Nel 2020 infatti una lista di 440 posti di ruolo disponibili nelle sedi all’estero ne ha visti andare scoperti 357, pari all’81%, nel 2021 una lista di 393 posti ne ha visti andare scoperti 306, pari al 78% e lo scorso ottobre una lista di 305 posti ne ha visti andare scoperti ben 221, pari al 73%. Gli Stati Uniti non si salvano da questa débâcle: quasi tutte le sedi hanno posti di ruolo non ricoperti.
Chi svolge quotidianamente presso i consolati il lavoro di centinaia di posti vacanti negli Uffici all’estero?
NOI impiegati locali, che in questo modo svolgiamo da anni anche mansioni superiori e siamo costretti a svolgere ore e ore di straordinario, come modalità quotidiana di lavoro, dovendo ciascuno di noi svolgere le mansioni di 2 e a volte anche 3 persone contemporaneamente!
Ci chiediamo perché gli Uffici Consolari all’estero non funzionano?
Sorvolo sulla gestione degli Uffici all’estero, ma di sicuro quanto esposto è uno dei motivi principali. Tutto è sulle spalle del personale locale numericamente insufficiente, oberato di lavoro, senza fringe benefits, senza prospettive di carriera, con una copertura sanitaria parziale, con stipendi fermi da decenni e al limite della soglia di povertà.
In un sistema amministrativo normale gli innumerevoli sacrifici che il personale locale svolge quotidianamente per venire incontro alle richieste del MAECI e di un’utenza sempre più numerosa ed esigente dovrebbero essere ripagati con dei riconoscimenti anche per assicurarsi che tale personale non decida di licenziarsi per sfinimento fisico e psicologico. Nulla di tutto questo. Si è disposti a far saltare la rete consolare USA ignorando i diritti dei lavoratori italiani all’estero e dimostrando un totale disinteresse per gli stessi cittadini italiani.
La nostra pazienza ha raggiunto il limite della sopportazione anche perché l’indifferenza di Roma lede la nostra dignità e quella delle nostre famiglie. È arrivato il momento di dire BASTA!
In un Paese dove solo coloro che urlano più forte sono ascoltati, anche noi faremo sentire la nostra voce!
Distinti saluti, un gruppo di impiegati consolari
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