Al Museum of Fine Arts di Boston è in corso fino al 7 gennaio una mostra per celebrare le straordinarie e a volte non abbastanza note donne del Rinascimento italiano.
Fra le protagoniste di “Strong Women in Renaissance Italy” ci sono Isabella d’Este, una delle prime nobildonne italiane a collezionare arte e lanciare mode, che commissionò un busto di Cleopatra immersa nei suoi pensieri e non provocante, come in altre versioni; Lavinia Fontana, la prima donna a dipingere una pala d’altare e un nudo femminile; Sofonisba Anguissola, una delle prime artiste a raggiungere notorietà in tutta Europa fino a lavorare per la corte di Filippo II di Spagna; Vittoria Colonna, la prima donna a pubblicare un libro di poesie in Italia nel 1538.
Sono stati raccolti fino a cento oggetti, dipinti, abiti, accessori, sculture e libri che fra il XIV e il XVII secolo feceroparte della vita di queste donne, magari proprio creati da loro o commissionati ad altri e altre o solo collezionati. In occasione di questa mostra, diversi sono arrivati dall’Italia fino a Boston, come Giuditta e Oloferne (una terracotta invetriata di Giovanni Della Robbia della seconda metà del XV secolo), altri facevano già parte del Museum of Fine Arts, come il Matrimonio mistico di santa Caterina (dipinto da Barna da Siena nel 1340 circa).
Le opere sono distribuite su tre spazi – un portico all’ingresso, una corte esterna in stile rinascimentale e una sala interna – che riflettono tre periodi diversi per un’esperienza a 360°. Vengono suddivise in base alle tematiche: donne religiose, donne creative, donne scienziate, donne guaritrici, donne modelle.
Infine, anche le audioguide sono un pezzo itinerante: integrate alla voce che spiega la mostra, tre compositrici hanno ricreato le musiche rinascimentali che le monache nei conventi avrebbero potuto cantare durante le celebrazioni religiose dell’epoca.