– Li licenziano: Numerosi professori non di ruolo nelle università americane non hanno avuto il contratto rinnovato in seguito al loro sostegno per la causa dei palestinesi. La denuncia viene da “The Intercept”, un giornale online dedicato al giornalismo investigativo. Il giornale scrive: “Dall’inizio della guerra di Israele contro Gaza, accademici in campi quali la politica, la sociologia, la letteratura giapponese, la salute pubblica, gli studi sull’America Latina e i Caraibi, gli studi sul Medio Oriente e l’Africa, la matematica, l’istruzione e altri ancora sono stati licenziati, sospesi o allontanati dalle aule per discorsi pro-Palestina e anti-Israele”.
– In fila dalla notte: La gente che voleva assicurarsi un posto nell’aula in cui si tiene il processo contro Donald Trump si era messa in fila già nella notte. Anzi per la ripresa di oggi, alcuni sono stati in fila già da sabato sera. Con tende, sacchi a pelo e ombrelli, la fila sembrava un accampamento di senzatetto, al punto che ha attirato una visita della polizia sabato notte. Oggi la Difesa ha ripreso il controinterrogatorio di Michael Cohen l’ex avvocato e faccendiere di Trump. Dopodiché l’Accusa chiederà un’appendice di circa un’ora e poi toccherà alla giuria. E’ molto probabile che il processo si concluda in settimana.
– D’accordo ma fino a un certo punto: Mentre i programmi di Trump in caso di rielezione vengono alla luce, sul tema dell’immigrazione l’opinione pubblica non sempre è con lui. Se il 56% pensa che sia giusto espellere tutti coloro che sono nel Paese illegalmente, il 54% si dice contrario a creare centri di raccolta in cui riunirli prima di espellerli. Sono due delle proposte di Trump.
– Accettare i risultati: Il senatore repubblicano della Florida Marco Rubio ha rifiutato di impegnarsi ad accettare i risultati delle elezioni presidenziali del 2024. Rubio, che viene indicato come possibile compagno di corsa di Donald Trump, ha ripetuto le teorie cospirazioniste sulle elezioni del 2020. Oramai nel GOP, per restare nelle grazie di Trump, bisogna sposare la bugia della frode elettorale. Tuti i nomi che vengono indicati come possibili vice di Trump hanno ripetuto la falsa versione di una frode nel 2020.
– La lotta di Biden: Un giudice federale del Texas ha bloccato ieri una norma dell’amministrazione Biden che prevedeva un ampliamento dei controlli in background per l’acquisto di armi. La lotta di Biden contro la diffusione delle armi subisce così uno sgambetto. Il giudice Matthew Kacsmaryk ha deciso che è legittimo impedire al governo federale di attuare pienamente la norma di controllo in Texas.
– Arrestati in Congo: Un gruppo di cittadini americani è stato arrestato nel Congo con l’accusa di aver partecipato a un tentativo di colpo di Stato. Il tentativo di colpo di Stato contro il presidente Félix Tshisekedi sembra essere stato guidato da Christian Malanga, un uomo di 41 anni che ha creato un’organizzazione politica tra la diaspora congolese negli Stati Uniti e si è proclamato presidente del Congo in esilio.
– La nave si muove: La nave Dali, che ha causato il crollo del ponte Francis Scott Key di Baltimora due mesi fa, è stata rimessa a galla con successo all’alba di stamattina, e si sta dirigendo verso il porto di Baltimora. Non è chiaro cosa succederà dei 21 uomini dell’equipaggio, 20 dei quali sono indiani e uno dello Sri-Lanka. Pare che saranno costretti a rimanere ancora a bordo, dopo che già ci sono rimasti per due mesi. La rimozione del Dali renderò possibile la piena riapertura del porto di Baltimora. Il relitto ha finora intasato il principale canale di trasporto per le industrie dello zucchero e dell’auto.
– La risposta per Assange: Oggi in tribunale a Londra Julian Assange ha avuto un successo. Gli è stato concesso un ulteriore appello contro l’estradizione negli Usa. È da 12 anni che l’australiano 52enne ha di fatto perso la libertà. Ha trascorso gli ultimi cinque anni nel carcere londinese di Belmarsh e prima se ne è stato rintanato quasi sette anni nell’ambasciata ecuadoriana nella capitale inglese. E’ ricercato negli USA per aver divulgato nel 2010 una grande messe di documenti top secret nel suo portale Wikileaks. La legge britannica prima di estradarlo vuole avere la certezza che gli USA non lo condanneranno a morte e che gli verrà riconosciuto il diritto di appellarsi al Primo Emendamento, che garantisce la libertà di parola.
– Era una narcisista: Nel Wisconsin un uomo di 81 anni ha ammesso di aver ucciso la moglie di 77 anni l’anno scorso, picchiandola in testa a morte con una bottiglia non aperta di succo d’uva. John Berthold ha dichiarato che la Diane, moglie 77enne, era una “narcisista” e lui non riusciva più a sopportarla.
– Scontro nel lago: Un’imbarcazione da pesca e un motoscafo si sono scontrati catastroficamente nel Bobs Lake nella regione canadese dell’Ontario. Tre persone sono morte, cinque sono rimaste ferite. Per l’appunto l’incidente è avvenuto durante la “settimana della sicurezza in barca” durante la quale i canadesi sono sollecitati a ripassare tutte le regole di sicurezza, all’arrivo della stagione estiva.
– Il record mancato: La città di Kyle, in Texas, ha tentato di battere il record mondiale per il più grande raduno di persone con lo stesso nome. Ma le persone chiamate “Kyle” che hanno risposto all’invito sono state solo 706. Secondo il “Guinness World Records” il primato è attualmente detenuto da una città della Bosnia, che nel 2017 ha riunito 2.325 persone di nome Ivan.
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