– I nazisti su Twitter: Un’indagine della NBC rivela che su X fioriscono gli account pro-nazisti. NBC News riferisce: “X di Elon Musk è un fiorente centro di supporto e propaganda nazista, con abbonati a pagamento che condividono discorsi di Adolf Hitler o contenuti che lodano il suo regime genocida”. La denuncia precisa inoltre che “gli account hanno tutti pubblicato costantemente materiale antisemita o filonazista. Tra gli esempi vi sono elogi di soldati nazisti, condivisione di simboli nazisti e negazione dell’Olocausto”.
– Il meme “Sleepy Donald”: Dopo aver con successo convinto il pubblico che Joe Biden è sempre insonnolito, Trump sta ora ricevendo lo stesso trattamento sui social per essersi appisolato durante il vaglio dei possibili giurati al suo processo. Il fatto che Trump si sia addormentato per vari minuti, al punto che il volto gli è caduto sul petto, ha scatenato l’hashtag #SleepyDonald, ma ha anche risvegliato l’interesse dei medici, secondo i quali il fatto che si sia appisolato in un momento così cruciale per il suo futuro fa capire che non dorme abbastanza. Il dottore Chris Winter, neurologo ed esperto del sonno, ha spiegato al Daily Beast: “Viviamo in una società in cui un individuo che sia in grado di addormentarsi rapidamente e ovunque è un ottimo dormitore. Ma una persona che sia in grado di addormentarsi durante la selezione di una giuria è in realtà una persona che corre un grande rischio e che non gode di un sonno eccellente”.
– Il diploma di Barron: Alla fine della prima giornata del suo processo a New York, ieri, Donald Trump ha di nuovo preso di mira il giudice Juan Merchan, accusandolo di non volergli permettere di presenziare alla cerimonia di diploma liceale del figlio Barron. La cerimonia è prevista per il 17 maggio, e il giudice ha detto che potrebbe “considerare l’ipotesi di interrompere per un giorno” se il precesso non sarà troppo in ritardo sui tempi previsti. Trump ha preso la risposta come un no, e ha approfittato per presentarsi di nuovo come una vittima di un complotto che addirittura vuole tenerlo lontano dal figlio. Ieri peraltro la scelta dei testimoni non è andata molto bene: cinquanta degli estratti dal pool di 500 sono stati respinti in blocco perché, sotto giuramento, hanno alzato la mano per dire che non sarebbero stati capaci di essere imparziali verso l’ex presidente.
– Sfiducia nel sistema: Un sondaggio Associated Press/NORC constata che solo un terzo degli adulti statunitensi ritiene che Trump abbia fatto qualcosa di illegale nel caso del “denaro in nero” per il quale lunedì è iniziata la selezione della giuria, mentre quasi la metà pensa che abbia fatto qualcosa di effettivamente illegale negli altri tre casi penali pendenti contro di lui. Gli intervistati si sono detti piuttosto scettici sul fatto che Trump stia ricevendo un’equa valutazione da parte dei procuratori nel caso – o che il giudice e i giurati possano essere imparziali nei casi che lo coinvolgono (questo nonostante Trump venga trattato sia dai giudici che dai procuratori con una pazienza e una tolleranza che nessun altro comune imputato riceverebbe).
– Svalutare il dollaro: Secondo “Politico”, alcuni consiglieri economici vicini all’ex presidente Donald Trump progettano di svalutare il dollaro se Trump tornerà alla Casa Bianca. L’obiettivo principale sarebbe di incrementare le esportazioni statunitensi e diminuire il deficit commerciale. Tuttavia, una simile mossa potrebbe avere conseguenze significative sull’inflazione, per il conseguente aumento del costo di beni e servizi, e avrebbe conseguenze globali, minacciando la posizione del dollaro come valuta dominante a livello mondiale, per non parlare delle possibili ritorsioni che potrebbero aprire la porta a una potenziale guerra commerciale.
– Le tasse: Joe Biden e la first lady Jill hanno dichiarato un reddito combinato di 619.976 dollari per il 202. La trasparenza della coppia, in linea con la prassi passata, contrasta nettamente con il rifiuto dell’ex presidente Donald Trump di rilasciare le sue dichiarazioni fiscali durante il mandato. La maggior parte del reddito dei Biden proviene dallo stipendio di $400.000 del presidente, integrato da pensioni e guadagni della moglie come insegnante. I due hanno pagato 146.629 dollari di imposte federali sul reddito, con un’aliquota del 23,7%, e contribuito con $20.477 a varie organizzazioni benefiche, tra cui la Fondazione Beau Biden, intitolata al figlio di Biden morto di cancro al cervello. Il vicepresidente Kamala Harris e il marito Doug Emhoff hanno comunicato un reddito di 450.299 dollari, pagando 88.570 dollari di tasse federali sul reddito con un’aliquota del 19,7% e donando 23.026 dollari a cause benefiche.
– Il voto: Lo speaker della Camera Mike Johnson e i leader repubblicani hanno preparato un piano per mettere ai voti gli aiuti a Ucraina, Israele e Taiwan, separandoli in tre diverse leggi. E Johnson ha comunicato che intende provare a far approvare questa settimana tre distinte proposte di legge per sbloccare gli aiuti agli alleati in difficoltà. Il deputato della Louisiana ha parlato anche con Biden, per informarlo dei suoi piani. La mossa di Johnson potrebbe però dare corpo alla minaccia che pende sulla sua presidenza. La deputata Marjorie Taylor Greene, del gruppo filotrumpiano Maga, ha presentato da qualche settimana una mozione di sfiducia, e potrebbe metterla ai voti per sottrarre a Johnson la leadership.
– Gli aerei della Boeing: Alla vigilia di audizioni in Senato sui problemi di sicurezza degli aerei Boeing, l’azienda ha rilasciato dichiarazioni di fiducia nei propri velivoli assicurando che le preoccupazioni sull’usura delle fusoliere sono ”infondate”. Il testimone chiave dell’audizione di domani è Sam Salehpour, un ingegnere della stessa Boeing che ha sollevato seri problemi di sicurezza sul programma di aerei 787 Dreamliner. Salehpour parlerà di questioni relative al “fissaggio” di parti della fusoliera, perché ritiene che il modo in cui queste parti sono assemblate potrebbe indebolire la fusoliera dell’aereo nel corso del tempo, portando potenzialmente a rischi per la sicurezza dell’integrità strutturale dell’aereo, dovuti all’usura. Salehpour descriverà anche le ritorsioni subite dopo aver sollevato questi problemi con la Boeing. L’audizione è anche in risposta all’incidente di gennaio, in cui una porta si è divelta a metà volo.
– Le microplastiche negli occhi: Una ricerca comparsa sulla rivista ScienceDirect rivela l’esistenza di microplastiche negli occhi umani, con oltre 8.500 particelle trovate nei campioni di 49 individui. Le microplastiche possono trasportare sostanze chimiche nocive e comportare rischi per la salute. Il saggio, dal titolo “Evidenza di microplastiche nell’umor vitreo umano e loro implicazioni per la salute oculare”, si aggiunge a nuove recenti denunce sull’onnipresenza di microplastiche e sulla loro dannosità per la salute degli umani.
– La NASA chiede aiuto: La NASA cerca il contributo dell’industria privata per trovare un’alternativa più economica e più rapida per riportare sulla Terra i campioni di terra e rocce marziane raccolti dal rover Perseverance. L’iniziativa fa seguito alle critiche per gli sforamenti di budget e i ritardi della missione Mars Sample Return (MSR), che ora richiede un budget di 11 miliardi di dollari e mira al ritorno dei campioni raccolti entro il 2040. Una commissione di revisione indipendente ha evidenziato aspettative e vincoli di bilancio irrealistici, spingendo la NASA a esplorare progetti alternativi. La NASA intende selezionare un partner entro l’autunno.
– Le responsabilità: La Corte Suprema ha rifiutato di ascoltare l’appello di un organizzatore di una manifestazione di Black Lives Matters lasciando inalterata la decisione di una corte inferiore che ha di fatto eliminato il diritto di organizzare una protesta negli Stati della Louisiana, del Mississippi e del Texas. La questione è se un organizzatore di una protesta possa essere ritenuto responsabile per le lesioni causate da un altro manifestante. DeRay Mckesson è stato citato in giudizio da un agente di polizia di Baton Rouge, colpito alla testa con un oggetto durante una protesta nel luglio 2016 da un aggressore sconosciuto. Mckesson non ha lanciato l’oggetto e il fatto è incontestato. Tuttavia, l’agente ha citato comunque in giudizio Mckesson perché era “responsabile della manifestazione”.
– Il sonno: Il 56% degli americani ammette di non dormire abbastanza. Solo il 42% dice di riposarsi a sufficienza. È la prima volta che si registrano questi squilibri. In un simile sondaggio Gallup nel 2013, la situazione era praticamente inversa: il 56% affermava di dormire il necessario e il 43% di non farlo. La colpa pare sia dell’etica della fatica – tradizionale negli USA – ora accresciuta nell’attuale ambiente di lavoro con la tecnologia sempre attiva.