– L’intervista a Biden: Evan Osnos del New Yorker ha ottenuto una rara intervista con il Presidente Biden, durante la quale questi ha detto che non pensa che l’ex Presidente Trump si arrenderà in caso di sconfitta a novembre. Nell’intervista pubblicata questa mattina, Biden ha presentato al giornalista una scheda piena di citazioni di Trump: dalla minaccia di “terminare” parti della Costituzione, alla proposta di essere un dittatore al “primo giorno” e alle descrizioni degli immigrati come “avvelenatori del sangue del nostro Paese”. Poi si è detto tranquillo e sereno sulle elezioni e ha spiegato che finalmente le sue leggi stanno dando risultati.
– La prima vittoria di Nikki: La ex governatrice della Carolina del sud ha vinto ieri le primarie del Distretto di Columbia, cioé della città di Washington. Domani si tiene il Super Tuesday, con il voto di 17 fra Stati e Territori. Trump è nettamente favorito, ma anche vincendo tutte le primarie di domani non può ancora raggiungere il numero di 1215 delegati che gli sono necessari per conquistare la nomination. Stessa cosa vale per Biden che deve raccogliere 1968 delegati per la nomination. Sia l’uno che l’altro dovrebbero però farcela al prossimo giro, il 12, quando si tengono le primarie di altri quattro Stati.
– La Corte Suprema e Trump: I nove giudici della Corte Suprema si sono espressi all’unanimità nel rigettare l’esclusione del nome di Donald Trump dalle schede elettorali. I giudici rispondevano a un appello dell’ex presidente che era stato depennato dalle schede nello Stato del Colorado sulla base del 14esimo Emendamento che vieta la candidatura a cariche federali di persone che pur avendo giurato fedeltà alla Costituzione si rendano colpevoli di insurrezione. E’ invece ancora aperta presso la Corte la questione dell’immunità che Trump invoca e sulla base della quale chiede la cancellazione dei processi a suo carico. Su questo argomento la Corte ascolterà i ricorsi di entrambe le parti in aprile e deciderà presumibilmente in giugno.
– Presa di posizione: Ieri, mentre era a Selma, in Alabama, un luogo simbolico della lotta per i diritti civili negli Stati Uniti, la vicepresidente Kamala Harris ha chiesto un immediato cessate il fuoco temporaneo a Gaza per facilitare un accordo sugli ostaggi tra Israele e Hamas. Kamala ha anche fatto pressione su Israele affinché faccia di più per aumentare il flusso di aiuti per alleviare le “immense sofferenze” dei palestinesi. La sua presa di posizione sulla protezione dei civili a Gaza è stata tra le più forti fatte finora da un alto funzionario statunitense. La vicepresidente deve incontrare oggi alla Casa Bianca il membro del gabinetto di guerra israeliano Benny Gantz, nell’ambito degli sforzi degli Stati Uniti per ottenere un accordo di cessate il fuoco temporaneo. L’incontro sarebbe stato organizzato senza il nulla osta del premier Netanyahu.
– North Korea on my mind: Tenendo a mente le ultimissime minacce del dittatore nordcoreano Kim Jong Un, gli Stati Uniti e la Corea del sud hanno cominciato le annuali esercitazioni militari congiunte “Freedom Shield”. Le esercitazioni si concentrano sulla difesa contro le sue minacce nucleari, ma comprendono anche addestramenti volti a migliorare la cooperazione nella difesa aerea, terrestre, marittima, spaziale e cibernetica. Le esercitazioni vengono dopo che negli ultimi mesi Kim Jong Un ha annunciato una linea dura contro la Corea del Sud, affermando che il Nord non cercherà più la riconciliazione e la riunificazione e ordinando al Paese di accelerare i preparativi per la guerra. Nel frattempo Pyonyang ha rafforzato i legami con la Russia e le ha fornito armi per la guerra in Ucraina.
– Israeliani e palestinesi: Secondo un sondaggio Gallupp sia Israele chel’Autorità Palestinese perdono popolarità pressso gli americani, in seguito all’escalation delle tensioni tra le due parti a partire dallo scorso autunno. Il 58% degli americani, in calo rispetto al 68% dello scorso anno, ha un’opinione “molto” o “per lo più favorevole” di Israele. Si tratta del più basso indice di gradimento per Israele in oltre due decenni. Allo stesso tempo, le opinioni positive sull’Autorità Palestinese sono scese dal 26% al 18%, il valore più basso dal 2015.
– Ucraini senzatetto a New York: La rivista Newsweek rivela in esclusiva che “Alcuni migranti che hanno cercato rifugio dall’invasione russa dell’Ucraina a New York sono rimasti senza casa, dopo che il governo statale ha interrotto i finanziamenti a un ente di beneficenza che li sosteneva”. Sono circa 460.000 gli ucraini entrati negli Stati Uniti dopo che Putin ha lanciato l’invasione nel febbraio 2022. Molti sono venuti a New York dove esisteva già una forte comunità ucraina, ma con la fine dei fondi di soccorso, alcune famiglie sostenute dall’associazione sono finite in rifugi per senzatetto.
– La catastrofe per il bestiame: L’incendio catastrofico che sta bruciando il nord-ovest del Texas sta avendo ricadute orribili sul bestiame. L’area è destinata soprattutto all’allevamento, e migliaia di capi sono stati ustionati, feriti, o uccisi. Il timore è anche per quelli sopravvissuti: non c’è più pascolo, ridotto a terra bruciata, il fieno di riserva è andato in fumo e molte mucche probabilmente hanno la polmonite per inalazione di fumo. Gli allevatori sono disperati, e si preparano ad eutanizzare migliaia di capi, molti semplicemente perché stanno soffrendo orrendamente.
– C’è elio nel Minnesota: Gli scienziati esultano per la scoperta di un’alta concentrazione di elio a 600 metri di profondità nella catena montuosa Iron Range nel nord-est del Minnesota. La scoperta cancella i timori che gli Stati Uniti abbiano esaurito le loro riserve di elio. Il gas ha molte utilizzazioni nelle scienze applicate, per esempio nella risonanza magnetica.
– Risarcimento record: La Metropolitan Transportation Authority dovrà pagare 72,5 milioni di dollari a una signora che nel 2017 è stata investita da un autobus, trascinata per sei metri e bloccata sotto le ruote del veicolo per 20 minuti. La donna è rimasta parzialmente paralizzata. Si tratta di un risarcimento record per la MTA. La vittima, Aurora Beauchamp, oggi 68enne, stava attraversando la strada per andare a trovare la madre, e rivelarle che le era stato appena diagnosticato un cancro all’utero. Beauchamp ha raccontato che quando ha visto l’autobus che le piombava addosso ha istintivamente pensato: “Non sarà il cancro a uccidermi, questo mi uccide ora”.
– Anche loro vogliono un risarcimento record: Tre passeggeri che erano a bordo dell’aereo dell’Alaska Airlines a cui si è staccato un portellone in volo hanno fatto causa alla compagnia aerea e alla Boeing per un miliardo di dollari, sostenendo che l’incidente è stato causato da negligenza. L’aereo ha dovuto effettuare un atterraggio d’emergenza, mentre i passeggeri erano investiti dal vento furioso che entrava dal buco nella fusoliera. La causa chiede alla Boeing, che ha prodotto il jet 737 Max 9 utilizzato dall’Alaska Airlines, un risarcimento danni sia compensativo del terrore provato che punitivo per la negligenza nella manutenzione del velivolo.
– L’aereo della Malesia: Dieci anni dopo la sua scomparsa, una società di ricerche sottomarine texana propone di ricominciare la ricerca del volo 370 della Malaysian Airlines. Il jet che trasportava 227 passeggeri e 12 membri dell’equipaggio scomparve durante un volo notturno da Kuala Lumpur a Pechino. Il Ministero dei Trasporti della Malesia ha dichiarato domenica che la società Ocean Infinity con sede in Texas ha proposto un’altra ricerca “no find, no fee” dei fondali marini dell’Oceano Indiano meridionale. La società aveva già provato una ricerca, conclusasi cinque anni fa, ma ora sostiene di avere nuove tecnologie e nuove imbarcazioni.
– I criminali liberi: Centinaia di detenuti sono fuggiti dalla principale prigione di Port-au-Prince, capitale di Haiti, dopo che bande armate hanno preso d’assalto la struttura in un’esplosione di violenza che ha investito gran parte della capitale. La maggior parte dei circa 4.000 uomini detenuti è fuggita, e tra essi c’erano anche i detenuti accusati di essere coinvolti nell’uccisione del Presidente Jovenel Moïse nel 2021. L’ondata di violenza è cominciata giovedì, quando le bande hanno intensificato gli attacchi coordinati a Port-au-Prince, mentre il primo ministro Ariel Henry è all’estero per cercare di assicurare l’intervento di una forza di sicurezza sostenuta dalle Nazioni Unite per stabilizzare il Paese. Jimmy Chérizier, un ex ufficiale di polizia noto come Barbecue e ora a capo di una federazione di bande, ha rivendicato la responsabilità dell’ondata di attacchi.