—Nascere senza amore: Uno studio pubblicato sull’ultimo numero della autorevole rivista medica “Jama Pediatrics” prova che laddove ci siano state restrizioni all’accesso all’aborto si constata un aumento dell’11% dell’affido di bambini. I risultati vengono giudicati “statisticamente significativi per gli affidamenti di bambini neri e di bambini appartenenti a gruppi di minoranza razziale ed etnica rispetto ai bambini bianchi”. Lo studio suggerisce che se si continua a ridurre l’accesso all’aborto, la società deve prevedere un continuo aumento degli affidamenti ed essere pronta a intervenire per sostenere le spese necessarie per mantenere questi bambini.
—Si vota: Gli elettori oggi devono decidere in due elezioni governatoriali in Kentucky e Mississippi, e nelle elezioni legislative statali in Virginia e Pennsylvania. Una battaglia chiave in Ohio include un voto per la protezione costituzionale dell’aborto nello Stato.
—”Trump non può vincere”: Il governatore dell’Iowa Kim Reynolds ha ieri a sorpresa dato il suo endorsement al governatore della Florida Ron DeSantis. La Reynolds, molto nota e popolare nel partito, ha pubblicamente affermato che Trump non può vincere, rompendo un tabù e rendendo più interessante il dibattito di domani sera, al quale sono stati ammessi Chris Christie, Ron DeSantis, Nikki Haley, Vivek Ramaswamy and Tim Scott.
—I caduti dell’Onu: La guerra tra Israele e Hamas ha causato più morti tra gli operatori delle Nazioni Unite che qualsiasi altro conflitto. Lo dichiara il Comitato permanente inter-agenzie dell’Onu. Il comitato di coordinamento umanitario rivela che 88 dipendenti dell’agenzia UNRWA sono stati uccisi nell’ultimo mese.
—Il dissenso trova una voce ufficiale: Numerosi dipendenti del Dipartimento di Stato hanno scritto una nota di critica in cui sostengono che l’Amministrazione Biden dovrebbe essere disposta a criticare pubblicamente le tattiche militari di Israele e il suo trattamento dei palestinesi, in particolare “la mancata limitazione delle operazioni offensive agli obiettivi militari legittimi” e “l’uso eccessivo della forza contro i palestinesi”, che vanno “contro i nostri valori americani”. Il documento dice anche che gli interventi dell’Amministrazione “contribuiscono a far percepire all’opinione pubblica regionale che gli Stati Uniti sono un attore parziale e disonesto”. Da quel che dice Politico, la nota raccoglie le posizioni di diplomatici e funzionari di carriera, e tradisce una crescente perdita di fiducia nell’approccio di Biden alla crisi mediorientale.
—Bombe a Israele: L’Amministrazione Biden prepara l’invio di 320 milioni di dollari di bombe di precisione per Israele. L’ordine era stato posto da Israele prima dell’inizio della guerra, ma sembra comunque in contrasto con le attuali pressioni del presidente su Israele affinché faccia di più per proteggere i civili a Gaza. Seth Binder, direttore del “Project on Middle East Democracy” protesta: “L’Amministrazione Biden esorta il governo israeliano a concedere pause umanitarie, ma questa vendita e altri aiuti militari simili che si stanno affrettando verso Israele minano completamente tale sforzo”.
—Si armano anche loro: Le minacce contro gli ebrei americani sono in nettissimo aumento, e molti reagiscono acquistando armi per proteggere se stessi e le loro famiglie. Lo rivela la Cnn, che ha condotto una indagine presso operatori di poligoni di tiro, istruttori di armi da fuoco ed le comunità ebraiche.
—L’Ucraina ostaggio dei repubblicani: I repubblicani al Senato hanno presentato ieri sera una proposta per l’indurimento delle leggi sull’immigrazione, ammonendo Biden che non ci saranno ulteriori aiuti all’Ucraina senza che vengano adottate regole più severe per la concessione dell’asilo negli Stati Uniti. I tre senatori del GOP che hanno messo sul tavolo la proposta chiedono l’innalzamento del criterio del “timore credibile” per i richiedenti asilo, la limitazione della possibilità per i funzionari di concedere la libertà condizionata per motivi umanitari e l’inasprimento delle pene per l’attraversamento illegale delle frontiere. I Dem hanno criticato i repubblicani, per il tentativo di “tenere i fondi per l’Ucraina in ostaggio di una disputa interna che tormenta presidenti e legislatori da oltre 30 anni”.