- Il bullismo fra i delfini: Un giovane delfino bullizzato dal suo branco si è rifugiato in un fiume della Virginia, il Bennett’s Creek di Suffolk, generando preoccupazione fra gli scienziati. I delfini non possono sopravvivere a lungo nelle acque dolci. Squadre di soccorritori lo stanno monitorando, tentando di attirarlo dal fiume verso l’oceano usando rumori e sospingendolo con dei kayak. Ma l’animale traumatizzato sembra preferire la presenza degli umani a quella dei suoi compagni bulli.
- Far tacere Trump: Gli avvocati dell’ex presidente stanno facendo fatica a convincerlo a smettere di fare commenti sull’incriminazione, e di attaccare sia il procuratore distrettuale che ha indagato su di lui, Alvin Bragg (che ha definito, “un animale” e “uno psicopatico”) che il giudice Juan Merchan, che guiderà il processo. Finchè era un libero cittadino, Trump poteva lanciare tutte le offese e fare tutti i commenti che voleva sul caso, ma ora che è incriminato deve stare attento a non esporsi a accuse di ostruzione della giustizia. Vari esperti sostengono che domani il giudice porrà delle condizioni al suo rilascio, ed è “molto probabile” che emetterà un “ordine di silenzio”, impedendo a Trump di discutere il caso. Se Trump lo violasse parlando del contenzioso fuori dall’aula, potrebbe subire delle conseguenze.
- Le tv in aula: Una coalizione di media ha chiesto al giudice Juan Merchan sia di rendere pubblici oggi i capi di accusa contro Trump sia di ammettere le telecamere in aula durante la sua comparsa domani pomeriggio. “La gravità di questo procedimento – l’accusa storica e senza precedenti di un ex presidente degli Stati Uniti – e, di conseguenza, la necessità del più ampio accesso pubblico possibile, non può essere sopravvalutata”, affermato il gruppo in una petizione. Dal canto suo Trump sarebbe interessato a trasformare l’appuntamento in un “happening” da usare a scopo elettorale. Ha perfino chiesto se non sia possibile riprodurre la foto segnaletica su delle tazze da vendere al pubblico nel corso dei suoi comizi.
- La sfida dei “No Labels”: I democratici sono sempre più preoccupati per i piani del gruppo centrista No Labels che intende presentare l’anno prossimo alle presidenziali un candidato indipendente come “polizza assicurativa”, nel caso i principali partiti nominassero candidati “inaccettabili”. No Labels è stato fondato nel 2010 dalla democratica Nancy Jacobsen e dal repubblicano Tom Davis, e si dichiara associazione dedicata a cercare soluzioni bipartisan. Ha raccolto 70 milioni di dollari per riuscire a mettere insieme le firme necessarie per essere inclusa nelle liste elettorali, e si è impegnata a scegliere un repubblicano e un democratico come candidati alla presidenza e alla vicepresidenza, con l’annuncio delle loro identità entro il 15 aprile dell’anno prossimo, nel corso di una convention a Dallas. I democratici moderati però temono che No Labels (No Etichetta) spaccherà il voto democratico, contribuendo a riportare Trump alla Casa Bianca. Un ex membro dell’associazione, il deputato Mark Pocan, l’accusa di essere meno bipartisan e più una “organizzazione aziendale centrista” finanziata con “denaro oscuro e anonimo per far avanzare interessi speciali”.
- La volpe a guardia del pollaio: La Russia assume la guida del Consiglio di sicurezza di 15 nazioni grazie alla rotazione procedurale mensile. L’ambasciatore Vassily Nebenzia parlerà oggi in una conferenza stampa, e poi batterà il martelletto nel più importante organo delle Nazioni Unite, proprio quello che ha la responsabilità primaria sotto la Carta dell’ONU “di mantenere la pace e la sicurezza internazionale”.
- Il pallone spia: Nonostante gli sforzi dell’Amministrazione Biden per impedirglielo, il pallone aerostatico cinese che ha sorvolato gli Stati Uniti avrebbe effettivamente raccolto dati su vari siti militari e li avrebbe trasmessi a Pechino in tempo reale. Volando in una traiettoria a forma di otto il pallone d’alta quota è stato in grado di effettuare più passaggi su alcuni dei siti prima di essere abbattuto il 4 febbraio. Lo riferisce la Nbc stamattina, sulla base di informazioni confidenziali provenienti da funzionari dell’Amministrazione.
- La cocaina e la Coca Cola: L’azienda chimica che da almeno 100 anni importa le foglie di cocaina e le depura della droga per conto della Coca Cola ha avuto rinnovato dalla Drug Enforcement Administration il permesso di continuare a importare la droga. L’azienda del New Jersey produce ogni anno circa 2 miliardi di cocaina che viene ceduta alle società farmaceutiche, mentre le foglie depurate sono usate nella ricetta della sciroppo che dà il famoso sapore alla bevanda frizzante. Nessun’altra azienda negli Usa ha il permesso di importare cocaina.
- Lo schiavo ceramista: Una grande mostra itinerante di ceramisti dell’800 inaugurata al Metropolitan Museum of Art e ora a Boston al Museum of Fine Arts ha portato alla luce la vicenda di “Dave the Potter”, uno schiavo anonimo del primo Ottocento della Carolina del nord, che di nascosto firmava i suoi vasi o addirittura scriveva brevi frasi in memoria dei familiari venduti ad altri schiavisti. Una ricercatrice ha scoperto che nel Paese esistono vari suoi discendenti. E li ha contattati, così costoro hanno scoperto di avere un avo la cui arte è altamente valutata e straordinariamente commovente. A loro però non è andato neanche un centesimo delle gigantesche cifre che i vasi di ceramica dell’avo riscuotono nelle aste, fino a oltre un milione di dollari ciascuno.
- Twitter e il New York Times: Twitter ha rimosso la spunta blu di verifica dall’account principale del New York Times. Musk aveva fissato a sabato la scadenza perché gli utenti verificati acquistassero un abbonamento premium o perdessero il controllo sui loro profili. Il Times giovedì ha dichiarato che non avrebbe pagato per la verifica dei suoi account istituzionali. I costi per mantenere i segni di spunta vanno da 8 dollari al mese per i singoli utenti Web a un prezzo iniziale di mille dollari mensili per un’organizzazione, con altri 50 dollari mensili per ogni account affiliato o dipendente. Da tenere presente che Twitter non verifica più i singoli account per assicurarsi che siano chi dicono di essere, come faceva nel caso del precedente contrassegno blu di personaggi pubblici durante l’amministrazione pre-Musk della piattaforma.
- La Nasa e gli astronauti: La NASA e l’Agenzia spaziale canadese annunceranno stamattina i nomi dei quattro astronauti che prenderanno parte alla prossima missione Artemis e voleranno intorno alla luna. Il team di Artemis II sarà composto da tre americani e un canadese e dovrebbe includere la prima donna e la prima persona di colore.
- Catastrofi ambientali: Una serie di tornadi ha portato morte e distruzione in sette Stati, (Alabama, Arkansas, Delaware, Illinois, Indiana, Mississippi, e Tennessee). Le vittime sono almeno 32, ma varie persone mancano ancora all’appello. La forza dei tornadi è stata spettacolare, e dove sono passati è rimasta una scia di distruzione pari a quella di un bombardamento. Le comunità stanno tentando di rimettersi in piedi, ma una nuova ondata di tempeste e possibili tornadi è attesa per la fine della settimana.