Di recente ho partecipato a un viaggio per la stampa in Valpolicella, nell’Italia del Nord Est. Ho avuto la fortuna di poter visitare quattordici cantine e di farmi un’idea approfondita della gamma di qualità e stili di questa classica regione vinicola. Sono sempre stata una fan dell’Amarone e del Ripasso: mi piace il fascino antico di questi vini. Ma devo dire che non solo c’è molta più varietà di quanto pensassi prima del mio viaggio, ma che anche i vini meno considerati della Valpolicella sono piuttosto notevoli.
La tradizione della Valpolicella
La Valpolicella è a nord di Verona, città nota per una delle storie d’amore più tragiche di tutti i tempi, Romeo e Giulietta. Per esperienza di prima mano posso dire che la Valpolicella offre una vista mozzafiato con paesaggi punteggiati di ulivi, ciliegi e suggestivi vigneti. Non c’è da meravigliarsi: la zona è infatti patrimonio UNESCO. Inoltre, si tratta di una zona con una lunga tradizione di ottimi rossi: tra i secchi, l’importante Ripasso e l’iconico Amarone, e tra i dolci il Recioto, con una produzione minore.
Questa zona di vinificazione ha una grande ricchezza di vitigni locali che aggiungono diverse texture e complessità di sapori. Evidenti sono le tracce delle loro antiche pratiche di vinificazione: alcuni produttori mi hanno detto che la loro famiglia fa vini da 400 anni. Ma è anche una regione che ha un mix di produttori più recenti che introducono nella zona elementi di innovazione, nel rispetto delle antiche tradizioni di produzione di questi vini storici.
La passione di Tinazzi

Tinazzi è una cantina giovane: fondata nel 1968, ha cominciato a produrre Valpolicella nel 2001. L’azienda è stata avviata da Eugenio Tinazzi, ma è stato suo figlio, Gian Andrea, che, grazie a un’intensa passione e ambizione, ha fatto dell’azienda l’impresa prospera che è oggi. Sua figlia, Francesca, ha guidato la nostra visita e degustazione in una delle loro proprietà. Francesca continuava a parlare della passione del padre per il business: non prende mai vacanze, non si riposa mai, l’azienda è la sua vita. Ho commentato che sembrava quasi che suo padre fosse di New York e lei ridendo mi ha detto che in effetti sembrava essere più americano che italiano.

Continuando a parlare dell’incredibile forza della natura che è suo padre, Francesca ha raccontato l’episodio che cambiò la sua vita per sempre: quando la cantina faceva ancora fatica ad emergere e Gian Andrea si stava dando da fare per portarla al successo, gli fu dato un prestito da un inglese italiano che credeva in lui. Nel giro di cinque anni, Gian Andrea ripagò il prestito con gli interessi ma il gentiluomo inglese gli rimandò indietro gli interessi accompagnati da una nota in cui diceva: “gli amici non si pagano con gli interessi”.
È una storia toccante che mostra come alcuni di noi hanno solo bisogno di qualcuno che dia loro una possibilità. Ed è anche un grande esempio di come l’atteggiamento americano del “si può fare”, insieme alla generosità inglese e, soprattutto, al fascino, al calore e agli inebrianti sapori d’Italia, possano dare vita a vini memorabili.
I consigli di Cathrine
Per tutti i giorni (a meno di $15)
2012 Sartori di Verona, Valpolicella Classico Superiore “Montegradella”, Valpolicella DOC, Veneto, Italia ($13): 45% Corvina, 30% Corvinone, 20% Rondinella e 5% Croatina. Voglio raccomandare un vino di un altro produttore che mi ha colpito molto: Sartori di Verona, cantina gestita dalla famiglia Sartori che acquistò il suo primo vigneto alla fine dell’800. Questo vino è ottenuto da una selezione dei migliori grappoli provenienti dalla tenuta Montegradella. Note di Cassis, sapori succosi e un tocco di salvia. A chiunque conosca i Valpolicella per la loro semplicità e allegria, raccomando di provare questo bellissimo esempio di come un buon vino Valpolicella possa raggiungere una qualità elevata quando fatto da un produttore consapevole della qualità. Si tratta di un vino leggero, aromatico, da tenere in frigorifero per 10-15 minuti prima di servire.
Per le occasioni speciali (da $15 a $50)
2014 Tinazzi, CA’ de’ ROCCHI, Valpolicella Superiore Ripasso “Monterè”, Valpolicella DOC, Veneto, Italia ($25): 80% Corvina, 15% Rondinella e 5% Molinara. I vini Ripasso sono vini Valpolicella cui vengono aggiunte le bucce di Amarone o Recioto, permettendo una seconda fermentazione per creare più corpo, gradazione alcolica, struttura, aroma e sapori. Questo vino ha note interessanti di cenere vulcanica, con sapori di cannella, ciliegia e prugna. È un vino che riscalda, di struttura e si mantiene vivo fino all’ultima goccia.
Fantasia (oltre $50)
2013 Tinazzi, CA’ de’ ROCCHI, Amarone della Valpolicella “La Bastia”, Valpolicella DOCG, Veneto, Italia ($62): 60% Corvina, Corvinone 20%, 15% Rondinella e 5% Molinara. L’Amarone è ottenuto da uve appassito ma è un vino secco. Si tratta di un grande, che di solito va dai 15 ai 16 gradi, (questo ne ha 15) ma la miscela di uve che utilizza gli conferisce elevata acidità, molta struttura e una complessità incredibile. Questo Amarone “La Bastia” ha note di cioccolato fondente e un accenno di note balsamiche con profondi sapori di amarene e una brillante acidità che bilancia perfettamente il corpo lussureggiante. Pur tra tanti ricchi sapori, c’è una mineralità intensa che viene fuori nel finale.