Founded by Stefano Vaccara

Subscribe for only $6/Year
  • Login

Editor in Chief: Giampaolo Pioli

VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily in the US

English Editor: Grace Russo Bullaro

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
Travel
July 2, 2016
in
Travel
July 2, 2016
0

Valdobbiadene: viaggio nella terra delle bollicine

Un paesaggio fatto di ripide colline su cui si stende il reticolo infinito dei vigneti

Elena BarassibyElena Barassi
Valdobbiadene

Il festival Vino in Villa alle Cantine Collalto. Foto: courtesy, Vino in Villa

Time: 8 mins read

Conosciute in tutto il mondo, le mitiche bollicine di Prosecco vantano una storia antica, anzi antichissima, perché qui di vini bianchi e di viticoltura si inizia a parlare nientemeno che nel 1200, grazie all’opera laboriosa dei monaci benedettini. Un territorio, quello dell’alta Marca trevigiana, che si snoda lungo l’anfiteatro naturale che si apre tra Conegliano e Valdobbiadene coprendo un’area di 20.000 ettari,  cui 7.191 di superficie vitata con oltre 3.200 aziende che operano nel settore. Uno scenario unico, dai forti tratti distintivi, fatto di versanti ripidi alternati a dolci declivi, su cui domina incontrastato il reticolo infinito dei vigneti, tanto suggestivo da essere  inserito nella lista dei candidati a diventare Patrimonio UNESCO.

Sono terre di castelli antichi, di ville aristocratiche di nobili veneziani che qui si riparavano in estate dalla calura della Serenissima, di edifici sacri e di antiche sorgenti termali. Vittorio Veneto, Pieve di Soligo, Conegliano, e Valdobbiadene, quest’ultime designate Città Europea del Vino 2016 (la prima volta per un territorio che copre 15 comuni) rappresentano ciascuna un piccolo scrigno di tesori naturali su cui dominano, aggrappati agli erti pendii, i lunghi filari che producono le bollicine italiane famose nel mondo.

Con una tecnica spumantistica che ha fatto scuola grazie alla lungimiranza di Antonio Carpené che fondò nel lontano 1876 a Conegliano la prima scuola di Enologia in Italia. Proprio qui dove la terra deve essere conquistata centimetro per centimetro, dove si trova la più alta concentrazione di vigneti in alta collina, dove le alte pendenze (le cosidette Rive) impongono che sia solo la mano dell’uomo a eseguire ogni operazione di coltura. Su tutti spicca il più pregiato, frutto di una piccola area di 107 ettari di vigneto, compresa tra le colline più scoscese di S. Pietro di Barbozza, Santo Stefano e Saccol. È il Valdobbiadene Superiore di Cartizze DOCG, un vero e proprio cru che nasce dalla perfetta combinazione fra un microclima dolce ed un terreno antichissimo, originatosi dal sollevamento di fondali marini. Una media di sole 1 milione di bottiglie all’anno per uno spumante unico al mondo.

La principessa del Prosecco
Valdobbiadene
La principessa Isabella di Collalto

Per Isabella Collalto de Croÿ, per tutti la principessa del Prosecco,  una passione, quella del vino, che si è trovata a gestire prendendo il testimone dal padre che le ha trasmesso valori essenziali quali l’impegno nel lavoro e il rispetto del territorio che li accoglie. I Collalto vantano una storia millenaria di legame con il vino, essendo protagonisti della storia della Marca Trevigiana fin dal lontano 958 quando Berengario II, allora Re d’Italia, affidò al genero antenato della famiglia Collalto, Conte Rambaldo I, la Contea di Lovadina con prati, pascoli, boschi e vigneti. Il suo vino preferito? Non ci sono dubbi, per la Principessa Isabella il top è senza dubbio il rosé: “Un vino che ho visto nascere, a cui ho dato il nome di mia figlia Violette e che ci sta dando grandi soddisfazioni, ottenendo numerosi riconoscimenti a livello internazionale”.

Simbolo della famiglia e fulcro dell’attività è il Castello di San Salvatore a Susegana, datato XIII secolo,  lasciato in eredità dal principe Manfredo Collalto al primo nipote maschio, Emmanuel, figlio di Isabella. Da baluardo difensivo a dimora signorile oggi è il cuore vitale della produzione. Da non perdere la cantina su tre livelli dei primi del Novecento, e sede di Vino in Villa, una degli eventi clou dell’anno dove si assaggiano le eccellenze dell’ultima annata del Prosecco Superiore DOCG.

La pietra miliare
valdobbiadene
La tenuta Carpené Malvolti

Carpené Malvolti: anche questo un nome storico della Valdobbiadene. A fare la storia fu l’intuizione dello scienziato garibaldino Antonio Carpené,  i cui trattati di enologia sono tutt’oggi utilizzati anche nella scuola da lui fondata, e a Francesco Maria Malvolti che per primo citò il nome Prosecco nel lontano 1772 all’Accademia di Agricoltura. Un sodalizio, il loro, talmente forte che nel 1868 fondarono lo Stabilimento Vinicolo Trevigiano con annessa distilleria a vapore, come recita un’insegna di fine Ottocento.  I primi in assoluto  a produrre spumanti, utilizzando sistemi qualificati e scientificamente controllati, a loro va il merito del perfezionamento del metodo Charmant Italia, applicato con importanti modifiche al Prosecco. L’amore per la terra, per la cultura e per il vino, portò Antonio Carpenè a fondare la Scuola Enologica di Conegliano, che fino alla riforma Gentile fu una sorta di ateneo del vino ed ancora oggi è uno degli Istituti più prestigiosi d’Italia.

L’imprenditore illuminato

Un luogo da incanto con affaccio diretto su Rolle di Cison di Valmarino, primo borgo in Italia tutelato dal Fai. Intorno ripidi pendii, boschi, pascoli con animali in libertàe persino un piccolo laghetto. All’interno della tenuta di 53 ettari, 15 sono dedicati a vigneto, coltivati con metodi naturali, da cui nascono le 6 varietà di vini Spumante Duca Di Dolle.  Qui i lunghi filari sono aggrappati a colline ripidissime sulla cui sommità domina il Relais, antico eremo camaldolese del 1500, con annessa piscina, dove ci si ritempra il corpo e lo spirito.

Valdobbiadene
Andrea Baccini, attuale poprietario della tenuta Duca di Dolle. Foto: curtesy, Duca di Dolle

Di proprietà di Bisol, la tenuta è stata nel 2011 acquistata da Andrea Baccini, eclettico e lungimirante imprenditore nel settore delle energie alternative. Da subito Baccini sposa a piene mani il protocollo biologico ma è la difficile annata 2014 il punto di svolta, quando decide di sostituire la certificazione Biologica con il Protocollo Interno NS0 (acronimo di Naturale, Sostenibile e a Residuo Zero) studiato ad hoc per garantire la maggior naturalità possibile ai propri vini e, soprattutto, una gestione ambientale ancora più rispettosa dell’ecosistema. Per fare ciò Baccini avvia una serie di collaborazioni con Università, Centri di Ricerca e Scuole enologiche, per giungere a un disciplinare interno che garantisca, attraverso tecniche sperimentali e tecnologie innovative, la miglior cura del vigneto e al contempo il minimo residuo di sostanze chimiche nel vino e nell’ambiente.

Novant’anni di passione
valdobbiadene
I Vigneti della tenuta Valdo. Foto: courtesy, Valdo

Una lunga storia quella di Valdo che affonda le radici in quel lontano 1883 quando Albano, bisnonno dell’attuale presidente Pierluigi Bolla, gestiva una locanda in quel di Soave e serviva vini a marchio Bolla. Che piacevano. Tanto da venderne anche a Venezia e Milano. L’occhio sempre puntato verso l’infinito, i Bolla, già nei lontani anni ’60, distribuivano i loro vini in tutta Italia. Da lì il passo verso l’Europa, e in seguito il lontano Far East e le Americhe ,fu rapidissimo tanto che oggi il marchio Valdo è uno dei più conosciuti al mondo.

Cinque secoli sulla collina più preziosa
valdobbiadene
Cantina Bisol. Foto: courtesy, Bisol

Testimonianze che attestano la presenza della famiglia Bisol nel cuore storico della zona di produzione del Prosecco, ovvero il territorio denominato “chartice”, la prestigiosissima collina di Cartizze, si ritrovano già a partire dal XVI secolo. Come ricorda Antonio Bisol, attuale presidente dell’azienda, “mio padre Desiderio cercava sempre di acquistare i migliori appezzamenti, quelli più costosi e scoscesi, quindi difficili da lavorare, ma la cui pendenza e composizione risultavano ideali per la coltivazione del Glera (il vitigno da cui si ricava il Prosecco), dimostrando un’estrema sensibilità alla qualità del prodotto”. I vigneti gestiti dall’azienda hanno oggi un’estensione di 20 poderi, collocati nelle aree più vocate della Denominazione.

Il Prosecco: le tipologie

valdobbiadene

Il disciplinare prevede che la vinificazione debba essere effettuata solo nei comuni di Conegliano, San Vendemiano, Colle Umberto, Vittorio Veneto, Tarzo, Cison di Valmarino, San Pietro di Feletto, Refrontolo, Susegana, Pieve di Soligo, Farra di Soligo, Follina, Miane, Vidor, Valdobbiadene. La versione Spumante è la declinazione simbolo del Conegliano Valdobbiadene Docg e lo si produce in tre tipologie fondamentali: Brut, Extra Dry, Dry, che si distinguono essenzialmente per il loro residuo zuccherino.

Brut

La versione Brut, servita di norma a 6-8°C è quella più attuale, meglio capace di incontrare il gusto internazionale. Si caratterizza per profumi ricchi di sentori d’agrumi e di note vegetali che si accompagnano ad una piacevole nota di crosta di pane, unita a una bella e viva energia gustativa. Il residuo zuccherino va da 0 a 12 g/l.

Extra Dry

La tipologia Extra-dry, ideale come aperitivo a 6-8°C, è quella più tradizionale, che combina l’aromaticità varietale con la sapidità esaltata dalle bollicine. Il colore è paglierino brillante ravvivato dal perlage. Fresco ed elegante, è ricco di profumi di frutta, mela, pera, con un sentore d’agrumi che sfumano nel floreale. Il vino è morbido e al tempo stesso asciutto grazie ad un’acidità vivace. Il residuo zuccherino va da 12 a 17 g/l.

Dry

La Dry è la versione meno diffusa, che esalta il fruttato floreale. Presenta colore giallo paglierino scarico, profumo delicato, fruttato, con sentori di agrumi, pesca bianca e mela verde, e gusto sapido, fresco, morbido al palato, grazie alla sua elegante nota abboccata. Va servita, per mitigarne la dolcezza, molto fresca, sui 6°C. Il residuo zuccherino va da 17 a 32 g/l.

Oltre alla versione Spumante, il Conegliano Valdobbiadene si trova anche nelle tipologie frizzante e tranquillo.

Frizzante

È la versione più informale e immediata. Nella tipologia a rifermentazione in bottiglia (sur lie) è l’autentico ambasciatore della tradizione del vignaiolo. Nella maggior parte dei casi, tuttavia, il Frizzante è ottenuto con metodo italiano. Va servito a 8 °C ed è ideale come aperitivo, su antipasti o primi non troppo elaborati.

Tranquillo

È la versione meno conosciuta. Si ottiene dai vigneti più fitti e poco produttivi, dove le uve vengono vendemmiate ben mature. Il colore è giallo paglierino delicato, i profumi sono di mela, pera, mandorla e miele di mille fiori. Va servito a 8–10° C su antipasti di mare e di terra.

Le Selezioni: Superiore Di Cartizze E Rive

valdobbiadene
Il duro lavoro sulle erte colline. Foto: Arcangelo Piai. Courtesy, Consorzio di Tutela del Vino Conegliano Valdobbiadene

I vigneti del Cartizze si estendono su soli 107 ettari, suddivisi tra un centinaio di produttori che ogni anno immettono sul mercato circa un milione di bottiglie di questo spumante della denominazione Superiore di Cartizze. Spesso le viti sono molto vecchie. Il valore delle vigne è elevatissimo, tanto da arrivare a quotazioni fino a 1 milione di euro a ettaro.

Nella parlata locale, la parola “rive” significa terreni scoscesi e, per estensione, indica i vigneti posti lungo i caratteristici pendii delle colline, che incorniciano il paesaggio del Conegliano Valdobbiadene.

Per fregiarsi della menzione Rive, i vini devono sottostare a regole più restrittive rispetto alle altre tipologie di Conegliano Valdobbiadene: le uve devono provenire da un’unica località, che viene riportata in etichetta, e la produzione non deve essere superiore ai 130 quintali per ettaro invece di  135. Inoltre, la vendemmia deve essere esclusivamente fatta a mano, deve essere sempre riportato l’anno di produzione e possono essere prodotti esclusivamente nella versione Spumante.

Dove Dormire

A Conegliano

valdobbiadene
Le mura affrescate dell’Hotel Canon d’Oro a Conegliano. Foto: courtesy, Canon d’Oro

Nel centro di Conegliano, di fronte a Palazzo Sarcinelli, l’Hotel Canon d’Oro, ex Monte di Pietà, si trova in un palazzo del ‘500dalla facciata completamente affrescata risalente al 1524 lungo la vContrada Granda,ora Via XX Settembre. A partire da 80 euro a notte.

A Follina

valdobbiadene
Villa Abbazia. Foto: courtesy, Hotel Villa Abbazia

A Follina all’Hotel Villa Abbazia***** ’interno di un complesso settecentesco un Relais & Chateaux in cui raffinatezza ed eleganza si respirano ovunque. D’obbligo una visita all’Abbazia di Santa Maria e alla Volta, il negozio attiguo all’Hotel. Cucina stellata per mano di Donato Episcopo nel ristorante interno La Corte. Pacchetto romantico con 3 notti, cena stellata e Prosecco in camera da 435 euro a persona

Dove Mangiare
Valdobbiadene
Locanda all’interno della Tenuta Villa Sandi. Foto: courtesy, Villa Sandi

Affacciata  su un parco circondato da un orizzonte di vigneti, Locanda Sandi è un’oasi di charme all’interno della tenuta Villa Sandi. I sapori della cucina sono quelli tipici trevigiani da assaporare nell’accogliente veranda o a fianco del grande camino dove sfrigolano invitanti galletti alla brace. Su tutto le note fruttate del pluripremiato Cartizze Vigna di Rivetta, l’espressione massima del territorio. Il must, le  6 camere, raffinatissime, ognuna diversa dall’altra, ognuna che racconta la propria storia.

valdobbiadene
Trattoria Cima. Foto: courtesy, Trattoria Cima

In un vecchio cascinale immerso in una tenuta di frutteti e vigneti, il Ristorante Alla Cima a Valdobbiadene vanta una vista impagabile. Qui si viene per degustare la Merenda del Mazarol, ispirata a un mitico folletto della tradizione locale, che prevede soppressa di Valdobbiadene cotta in tegame, amalgamata con ricotta e servita con radicchio e agretto di mele o delle magnifiche carni alla brace, tutte provenienti da allevamenti locali.

Share on FacebookShare on Twitter
Elena Barassi

Elena Barassi

DELLO STESSO AUTORE

In Calabria, tra spiagge selvagge e prelibatezze: ecco il Cosentino che incanta

In Calabria, tra spiagge selvagge e prelibatezze: ecco il Cosentino che incanta

byElena Barassi
Il Carnevale di Fano

Carnevali d’Italia. Viaggio tra le feste più belle

byElena Barassi

A PROPOSITO DI...

Tags: berebollicineproseccospumanteTrevigianoviaggiviaggiare in Italiavino
Previous Post

Tastes to Wear, Style to Taste: The Elegance of Food

Next Post

Il riparo dell’amore secondo Frances Greenslade

DELLO STESSO AUTORE

vino-calabria

In Calabria, the Rebirth of Wine Comes from Women

byElena Barassi
vino-calabria

In Calabria la rinascita del vino passa dalle donne

byElena Barassi

Latest News

Inviato di Trump, tregua in Ucraina e poi le trattative

Inviato di Trump, tregua in Ucraina e poi le trattative

byAnsa
Fonti Usa, colloqui incoraggianti con Iran, proseguiranno

Fonti Usa, colloqui incoraggianti con Iran, proseguiranno

byAnsa

New York

Chiara Arrigoni, autrice di Pelle, testo selezionato per il programma di mentorship di In Scena! 2025 a New York – ph. courtesy dell’artista

“Pelle”, il reading di Chiara Arrigoni a New York per In Scena! 2025

byMonica Straniero
While Adams Trusts Lawsuits to Bring Funds Back to NY, Trump Defies Judges

Adams-Trump faccia a faccia alla Casa Bianca per fondi federali

byFederica Farina

Italiany

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

byAndrea Zaghi
Da sinistra: Elvira Raviele (Ministero delle Imprese e del Made in Italy), Fabrizio Di Michele (Console Generale d’Italia a New York), Maurizio Marinella, Luigi Liberti (Direttore Patrimonio Italiano TV), Mariangela Zappia (Ambasciatrice italiana a Washington), e Diego Puricelli Guerra (Preside Istituto Bernini De Sanctis di Napoli)

Marinella a New York: l’eleganza del Made in Italy all’Istituto Italiano di Cultura

byMonica Straniero
Next Post
Frances Greenslade il nostro riparo

Il riparo dell'amore secondo Frances Greenslade

La Voce di New York

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli   |   English Editor: Grace Russo Bullaro   |   Founded by Stefano Vaccara

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli
—
English Editor: Grace Russo Bullaro
—
Founded by Stefano Vaccara

  • New York
    • Eventi a New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Nuovo Mondo
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025 — La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025
La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017

Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • Video
  • English
    • Arts
    • Business
    • Entertainment
    • Food & Wine
    • Letters
    • Lifestyles
    • Mediterranean
    • New York
    • News
  • Subscribe for only $6/Year

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?