I ragazzi di ieri, quelli che affollavano i campetti di periferia, avevano sogni simili. Tutti o quasi si ispiravano al centravanti di turno, al goleador di razza, al campione che segnava tanti gol. Nei campi polverosi senza nemmeno un filo d’erba la porta era rappresentata da due mattoni, senza pali e senza rete. Il sogno era quello di diventare dei campioni, di immaginarsi proiettati in un futuro diverso, di sognare ad occhi aperti e di giocare in uno stadio vero davanti a migliaia di persone. Il ruolo più naturale per definizione era quello del bomber. Chi veniva scelto, dalla sorte o dalla volontà dei ragazzi più grandi, per la difesa era considerato semplicemente una “schiappa”. Uno che “non ci sapeva fare”…
Immaginate poi lo stato d’animo di chi veniva relegato in porta. Una umiliazione cocente. Il portiere era considerato una semi-nullità nel caleidoscopico mondo dell’adolescenza. Chi contava era il centravanti.
Oggi nel campionato italiano contiamo invece due autentici fuoriclasse, due leggende che vivono all’opposto, hanno ruoli completamente diversi ma ciascuno rappresenta un mito. Uno scorrazza libero per il prato, come un mustang di razza, fiuta la preda, ha il senso innato del goleador, vede la porta come nessun altro al mondo, ne sente persino l’odore, riesce a percepire la sua esatta posizione pur essendo voltato di spalle. I pali e la traversa sono dei limiti precisi che definiscono meglio la traiettoria della sfera.
Proprio In quei limiti fatti di legno e corda si muove un’altra leggenda di prima grandezza. Un uomo che ha saputo cambiare i sogni dei bimbi di mezza Italia e di buona parte del pianeta Terra. Una saga che dura da vent’anni e che ha raggiunto la sua iconografica e regale investitura dopo il Mondiale del 2006 vinto in Germania. La maglia verde con il numero uno è stata la più venduta tra quelle italiane, assieme alla numero 21 di Andrea Pirlo. Due fenomeni opposti. Due campioni autentici per definizione. Uno dei due ha siglato la bellezza di 29 reti come non aveva mai fatto nella sua carriera. Quasi un gol ogni partita. Chi lo segue in classifica cannonieri ne ha segnati appena la metà. Ieri ha messo a segno due gol contro il Genoa e pare non abbia nessuna intenzione di fermarsi. L’altro ha raggiunto il record assoluto di imbattibilità tra i pali, 974 minuti senza subire un solo gol. Dieci giornate e mezza di fila senza mai chinarsi una volta a raccogliere la sfera dalla rete. Un uomo che ha fatto del suo ruolo un quadro devozionale, un’immagine divina. Ha reso la porta più accettabile, ha saputo stravolgere e ribaltare il ruolo del portiere aggiungendogli peso ed influenza. Un protagonista autentico in campo, una saracinesca umana. Due primi attori, due star del rettangolo di gioco, due eroi che incarnano all’unisono le ambizioni degli adolescenti e che contribuiscono con il loro straordinario talento a rendere il campionato di calcio meno noioso e più avvincente.
Uno veste la maglia azzurra numero nove del Napoli, l’altro veste la casacca verde ed è il portiere della Juventus. I loro nomi sono entrati di diritto nella storia di questo gioco del calcio che mai come ora ha dannatamente bisogno di idoli per rigenerarsi, per infondere nuove emozioni alle folle, per permettere a noi semplici scribacchini di appassionarci ancora alle scarne e deleterie vicende dell’arte della pedata e di poter annotare i loro nomi nel palmares della gloria.
I due modelli di perfezione, così diversi eppure straordinariamente simili. Queste icone viventi si chiamano Gonzalo Higuain e Gianluigi Buffon.Tutto il resto è desolatamente noia .
Trentesima giornata
La Juventus prende per quattro volte il Toro per le corna e lo stende senza pietà sull’erba dell’Olimpico di Torino. Una gara senza alcuna storia, troppo il divario tra le due squadre. Non basta neppure la Storia a giustificare un simile divario. E non servono nemmeno sterili polemiche per alimentare un fuoco che non brucia più. Il Derby è archiviato, ora sotto a chi tocca.
Il Napoli in sorprendente svantaggio contro il Genoa si richiama al suo condottiero più illustre che da solo sul campo di battaglia conta come mezza squadra. Higuain ha preso per mano gli azzurri nella loro rincorsa senza fine e li conduce alla vittoria mantenendo integro il distacco con la capolista. Il San Paolo è tutto un rullar di tamburi di guerra, la caccia alla Zebra è aperta da tempo, si concluderà ufficialmente tra 8 giornate. La Roma agguanta l’Inter all’ultimo respiro di una gara senza volto, scialba e poco divertente.
La Viola compie un passo falso a Frosinone, pareggia senza reti e rischia pure qualcosa nel finale.
Il Milan esce tra i fischi dopo l’uno a uno contro la Lazio. A tutte manca qualcosa per tenere il passo della Juventus e del Napoli. Nessuna di loro ha due miti in campo, e forse tra le squadre che si propongono per un posto in Champions non sono presenti neppure troppi fuoriclasse, solo buoni giocatori forse troppo decantati ed ormai bolliti. Non c’è da lamentarsi poi se in Europa facciamo ridere e non riusciamo ad inserire nemmeno una squadra nei quarti di finale delle competizioni europee, cosa che non accadeva da 15 anni.
Il Pallone di Cristallo
Carpi – Sassuolo: Derby del tortellino e della lasagna. Le premesse culinarie ci sono tutte, resta da vedere se ci saranno quelle calcistiche. Segno X
Juventus – Empoli: Ennesima vittima sacrificale sull’altare dello Stadium. Segno 1
Udinese – Napoli: La rincorsa continua. I friulani non si opporranno più di tanto. Segno 2
Atalanta – Milan: Altro schiaffo, altra corsa. Gli orobici però sapranno porgere l’altra guancia. Segno 2
Chievo – Palermo: I clivensi, corsari a Genova, contro i siciliani ormai senza anima. Segno 1
Fiorentina – Sampdoria: Se dovesse continuare a perdere Ferrero ha già in mente il titolo del prossimo film: Si salvi chi può. Segno 1
Genoa – Frosinone: Un punto a ciascuno… Segno X
Lazio – Roma: Dagli inizi del secolo alla “Rondinella” ai giorni nostri, le emozioni sono identiche. La Roma è più squadra, ma il Derby merita rispetto: Segno 1
Inter – Torino: I nerazzurri hanno la stoffa per vincere, ma si perdono quasi sempre nel classico bicchiere d’acqua. Ed annegano . Segno X
Bologna – H. Verona: Scontro salvezza, di anime e di punti. Segno 1
Serie A , 30 giornata
Atalanta – Bologna 2-0
Empoli – Palermo 0-0
Frosinone – Fiorentina 0-0
H.Verona – Carpi 1-2
Milan – Lazio 1-1
Napoli – Genoa 3-1
Roma – Inter 1-1
Sampdoria – Chievo 0-1
Sassuolo – Udinese 1-1
Torino – Juventus 1-4
Classifica della Serie A
Juventus punti 70
Napoli 67
Roma 60
Inter e Fiorentina 55
Milan 49
Sassuolo 45
Lazio 42
Chievo 38
Bologna ed Empoli 36
Genoa 34
Torino ed Atalanta 33
Sampdoria 32
Udinese 31
Carpi e Palermo 28
Frosinone 27
H-Verona 19