Lunedi 15 giugno attraccherà alla Cala di Palermo la Freedom Flotilla 3, che è partita da Goteborg dieci giorni fa. La Freedom Flotilla è una coalizione internazionale di attivisti di tante parti del mondo (Australia, Canada, Grecia, Italia, Norvegia, Spagna e Usa) che, dal 2010, con alcune flottiglie, tenta di forzare il blocco delle navi israeliane che impediscono l'accesso dal mare alla Striscia di Gaza. La Cala è il porto antico di Palermo, che viene utilizzato sin dai tempi dei Fenici.
La Freedom Flotilla 3 farà tappa a Palermo e a Messina. A riceverla, a Palermo, sarà il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta. Sarà presente una folta rappresentanza della cittadinanza palermitana. Le donne del Coordinamento cittadino di solidarietà con il popolo palestinese organizzeranno attività specifiche dedicate alle donne palestinesi della Striscia di Gaza. Al momento non si sa ancora se il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, farà gli onori di casa.
La Freedom Flotilla 3 non ha avuto e non ha vita facile. Ha già provato a forzare il blocco delle navi israeliane. Per tutta risposta la flottiglia è stata attaccata dalla flotta israeliana in acque internazionali. Nel 2010, oltre alla distruzione del naviglio, sono rimasti uccisi dieci attivisti. Questo non ha scoraggiato la Freedom, che proseguirà la propria battaglia fino a quando il blocco navale israeliano non sarà rimosso.
Freedom Flotilla si ispira ad alcuni semplici valori universali e non è affiliata a nessun governo, né a nessuna opzione politica. Essa si ispira ai “diritti umani universali nella libertà e nell'uguaglianza di tutti” e “si oppone a qualsiasi forma di razzismo e discriminazione, inclusi l'antisemitismo e l'islamofobia”
Quest'anno la Flotiglia è composta da tre imbarcazioni tra le quali è da segnalare il peschereccio Marianne av Goteborg a bordo del quale ci sarà Dror Feiler, un israeliano nato a Tel Aviv che ha servito il suo Paese come paracadutista nell'esercito israeliano. Nel 1970 rifiutò di essere impiegato nei territori occupati, in particolare contro la costruzione del muro, diventando un obiettore di coscienza. Per questa ragione non gli è permesso di entrare nel suo Paese a visitare la vecchia madre nel kibbuz. Si è trasferito in Svezia dove svolge l'attività di sassofonista nel gruppo jazz Lokomotiv Konret. La sua presenza è significativa perché è stato anche portavoce di un'organizzazione ebraica, European Jews for a Just Peace (Ebrei europei per una pace giusta). La sua presenza sul Marianne è in qualità di portavoce dell'organizzazione svedese “Ship to Gaza”.
La Flottiglia porterà a Gaza la sua ‘arma letale’: i disegni che gli scolari italiani hanno realizzato per i loro omologhi palestinesi.
Foto tratta da ipost.com