Si è aperta mercoledì a Parma “Cibus Connecting Italy“, una delle più importanti manifestazioni fieristiche dedicate all’agroalimentare italiano – in programma fino a oggi.
Il Salone internazionale dell’alimentazione è stato inaugurato nella mattinata dalla sottosegretaria agli Esteri Maria Tripodi e dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida (intervenuto in video messaggio).
Almeno 40 gli eventi programmati nelle due giornate di manifestazione, che daranno largo spazio all’innovazione – con circa 500 innovazioni di prodotti in esposizione in fiera – e ben quattro nuove aree tematiche: ortofrutta fresca Made in Italy, ingredienti e tecnologia per gelato e pasticceria, nutraceutica e prodotti funzionali a formulazione vegetale.
Questa edizione di Cibus, che nel 2023 si presenta al pubblico nella sua versione smart degli anni dispari, cade in un momento cruciale per il comparto agroalimentare: se da un lato resta l’incertezza per l’avanzare degli eventi inflattivi globali, dall’altro si stagliano profondi cambiamenti nei consumi e grandi opportunità per l’agrifood, tanto sui mercati interni quanto su quelli esteri.
L’intera filiera porta, quindi, a Parma esperienze, know-how e innovazioni per intrecciare sempre più le strategie di offerta con la mutevole domanda dei consumatori e adeguare strumenti e strategie al cambiamento. Un’attenzione particolare è rivolta all’export, che è in territorio positivo, grazie anche a un crescente appeal dei prodotti alimentari a denominazione d’origine, comparto nel quale l’Italia vanta un quarto dei prodotti europei.
“Cibus è un evento di grande importanza per la promozione della qualità che contraddistingue i prodotti alimentari italiani” – ha affermato il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida. “La nozione di qualità va sottolineata perché l’Italia non è un Paese che punta sulla quantità dei prodotti alimentari, anche nell’export. Anche per questo abbiamo stabilito l’obbligo di dichiarazione dell’eventuale utilizzo di farine da insetti e proibito la produzione e la importazione di carni sintetiche”.
“Nel 2022, l’export di prodotti agroalimentari italiani si è attestato al record di 60,7 miliardi di euro, in crescita del 15% rispetto ai 52,9 miliardi del 2021 – ha quindi sottolineato Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy. “Nel 2021 erano 315 i riconoscimenti tra Denominazione di origine protetta e nel 2022 il nostro primato europeo si è arricchito di quattro ulteriori denominazioni di prodotti meravigliosi che raccontano le peculiarità della Nazione, quella al mondo con il più alto tasso di biodiversità”.
Secondo la sottosegretaria Tripodi, intervenuta di persona, “Cibus è fonte di orgoglio per il nostro Paese, un esempio straordinario del nostro made in Italy e un modello per la internazionalizzazione del made in Italy. Siamo consapevoli dei problemi derivanti dall’aumento dell’inflazione e assicuriamo l’impegno della Farnesina per assistere in ogni modo le nostre imprese agroalimentari. Negli ultimi anni abbiamo sostenuto le imprese che hanno partecipato a fiere internazionali e organizzato in vari Paesi l’iniziativa ‘La Cucina italiana nel Mondo”.

Il Food&Beverage italiano è sempre più richiesto sui mercati esteri: l’export nel 2022 ha raggiunto i 50 miliardi di euro con un aumento del 19%, consolidando una tendenza degli ultimi venti anni, che ha visto un aumento dell’export del 300%.
Nel sostenere l’export è assai rilevante il lavoro svolto da Agenzia ICE, come ha sottolineato il suo Presidente Matteo Zoppas: “ICE-Agenzia ha favorito un’azione di incoming a Cibus Connecting Italy con più di 250 buyer specializzati provenienti da 46 Paesi. Agenzia ICE e Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale intendono così confermare il proprio sostegno all’agribusiness italiano anche nel 2023 per il consolidamento dei mercati tradizionali già presidiati e per l’espansione su quelli che esprimono rilevanti prospettive di crescita nel breve e medio periodo, riservando un’attenzione particolare al tema della sostenibilità con innovazione di processo e di prodotto tendente a ridurre il footprint ambientale dell’intera filiera”
Diversi i convegni tenutisi nel corso della prima giornata – dall’utilizzo della blockchain nel tracciamento della filiera produttiva al workshop su Proteine e Endurance, passando per una raccolta fondi per finanziare la ricerca e la cura in ambito pediatrico. Infine, spazio anche per un evento incentrato sul “futuro dell’Agrifood al femminile”.