La sala della Buttenweiser Hall è quasi piena. Giada De Laurentiis entra con passo sicuro, un sorriso abituato alla luce dei riflettori. Sul palco Melissa Ben-Ishay, fondatrice della catena Baked by Melissa. L’evento, organizzato dal The 92nd Street Y, celebra l’uscita di Super Italian, il suo nuovo libro. Più di 110 ricette per riscoprire l’Italia attraverso ingredienti essenziali e combinazioni leggere. Un’Italia senza eccessi, dove il sapore viene prima della quantità.
Nata e cresciuta a Roma in una famiglia profondamente legata al mondo del cinema, Giada è nipote di Dino De Laurentiis, celebre produttore di oltre seicento film in sessant’anni di carriera, e di Silvana Mangano, musa ispiratrice di Visconti e Pasolini, amata da De Sica, Monicelli e Lizzani. Racconta di quando, appena arrivata negli Stati Uniti, la cucina italiana era un’altra cosa: sughi densi, parmigiano ovunque, porzioni enormi. Il comfort food che ha sfamato generazioni di italo-americani, ma che si discostava da quello che lei conosceva. “Una volta sono andata a cena da un’amica e mi ha servito un piatto di pasta con panna, burro e un mare di formaggio. Ho chiesto cosa fosse e mi ha detto: ‘Fettuccine Alfredo, italianissime!’. Io non le avevo mai mangiate in vita mia”.
Nel tempo, ha imparato che non basta dire agli americani che la cucina italiana è un’altra cosa. Bisogna dimostrarlo. Così, nei suoi libri e nei suoi programmi, ha iniziato a proporre versioni più semplici dei grandi classici. Ha dovuto smontare certezze, adattarsi a nuovi contesti, liberarsi dai preconcetti. Niente panna nelle salse, niente aglio soffritto fino a bruciarsi nell’olio. Super Italian è un invito a guardare alla tradizione con occhi nuovi, senza nostalgia ma con consapevolezza.
A cinquantacinque anni, con una carriera solida tra libri, ristoranti e televisione, potrebbe fermarsi. Ma non lo fa. Negli ultimi anni ha trascorso più tempo in Italia, visitando produttori, studiando gli ingredienti, cercando di capire come il cibo incida sul benessere. Ha lanciato Jotzi, una piattaforma dedicata alla vendita di prodotti italiani di qualità. “L’olio d’oliva è un esempio perfetto”, dice. “Uno buono cambia un piatto. Eppure, negli Stati Uniti si usa spesso un olio scadente senza pensarci troppo”.

Nel libro, i condimenti hanno un ruolo centrale: non semplici salse, ma strumenti per dare profondità ai sapori senza appesantire. “Bastano tre ingredienti perfetti per fare qualcosa di straordinario”, spiega.
Tra le ricette simbolo, lo spaghettino al limone: niente panna né burro, solo succo di limone, aglio, olio d’oliva e acqua di cottura, per una crema naturale e leggera. Anche la lasagna si rinnova, sostituendo carne macinata e besciamella con salsiccia di pollo e verdure grigliate. “Non serve aggiungere troppo per ottenere gusto”, dice Giada. “L’Italia insegna che la qualità conta più della quantità”.
Ma non tutto cambia. Alcuni piatti restano esattamente come li ricordava da bambina. “La pastina al burro e parmigiano”, dice. “Il primo piatto di ogni bambino italiano. Ed è stato il primo che ho fatto assaggiare a mia figlia Jade”. Poi ci sono le sperimentazioni, come la pasta al cioccolato. L’idea nasce dai sapori dell’infanzia: il pane con la Nutella, il piacere di mescolare dolce e salato. La sua versione è più sofisticata: una crema di nocciole con poco zucchero, cioccolato fondente e un tocco di parmigiano. “Può sembrare strano, ma funziona”, sorride.
Un intero capitolo del libro è dedicato al benessere. Con l’età, Giada ha imparato ad ascoltare il suo corpo, a bilanciare i pasti, a scegliere ingredienti che la facciano sentire bene senza rinunciare al gusto. Il suo segreto? Routine semplici: yoga, passeggiate, integratori come vitamina D e magnesio. Ma soprattutto, il tempo dedicato ai pasti. “Negli Stati Uniti si mangia di fretta, davanti al computer. In Italia, il pasto è un momento sacro, un tempo per la famiglia, per la conversazione, per rallentare”. Mentre firma le copie del libro, qualcuno le chiede qual è la sua ricetta preferita. Ci pensa un attimo. Potrebbe dire la lasagna, la crostata della domenica, la pastina. Ma alla fine sorride. “Spaghetti aglio e olio,” dice. “Se sbagli quelli, hai sbagliato tutto”.