Il vino macerato è il nuovo trend del palato enoico, ma attenzione alla qualità: il buono si trova nelle imperfezioni volute, non nei difetti.
Shun dedica il nome del suo vino, “un mantra giapponese che significa ringraziamento ai maestri,” ai suoi guru enoici, dai quali ha appreso il metodo di vinificazione.
La macerazione nasce da una leggera pressatura dei grappoli; il tutto poi macera in vasca, colmata di CO₂ per evitare l’ossidazione, senza rimontaggi.
Se questo processo di due mesi viene svolto correttamente, tutte le sostanze di bucce, polpa, raspi e vinaccioli si fondono nel liquido, donando aromi, tannini e sapori. Dopo un anno di affinamento, il primo sorso non rivela profumi invadenti, ma un gusto complesso e persistente, che si espande in un’estuario di gusti e aromi. È questo approccio, unito a tannini importanti, a far apprezzare questo bianco macerato dall’anima di un rosso e dall’acidità avvolgente che resta impressa.