Le cicale non sono soltanto un richiamo all’estate, questo insetto è considerato sempre più una deliziosa specialità gastronomica. Seppure, negli USA, mangiare insetti sia stata spesso considerata una scelta bizzarra o banalizzata a mera fonte di proteine a basso costo in caso di scenari apocalittici, qualcosa è cambiato. Sono numerosi gli chef che le inseriscono nei loro menù.
D’altronde circa due miliardi di persone in tutto il mondo si nutrono abitualmente di “rincoti”, ritenuti uno degli alimenti più antichi e ordinari.
Secondo quanto riportato da Aristotele nella Historia Animalium, nell’antica Grecia le cicale venivano raccolte e considerate una prelibatezza. Anche le popolazioni indigene delle Americhe si cibavano di questi insetti, come riportato in una ricerca di Andrea M. Liceaga, pubblicata su Advances in Food Nutrition and Research nel 2002.
Anche la Food and Drug Administration, l’ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, ha dato il via libera al consumo delle cicale che, se cucinate in modo appropriato, grazie al loro guscio morbido possono essere gustate in un’infinità di modi: crude, grigliate, bollite, fritte.
Considerando la velocità con cui si riproducono, sono particolarmente convenienti e consumarle non danneggia il loro ecosistema. In Paesi come la Cina, la cattura e la vendita di cicadidi per uso alimentare è molto redditizia: i produttori locali quadagnano circa 1.400 dollari al mese.
Lo chef Joseph Yoon da tempo ha inserito le cicale nei suoi menù. Al New York Times ha raccontato che “tutto è iniziato quando ho cucinato alcuni insetti per un progetto artistico”. Collabora al Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo delle Nazioni Unite ed è anche uno dei fondatori di Brooklyn Bugs, che promuove il pensiero dell'”entomofagia”, un regime dietetico che alla sua base ha proprio gli insetti. “Mi piace pensare alle cicale come a un altro ingrediente, come l’aragosta o i gamberetti”.
Le cicale sono infatti biologicamente imparentate con alcuni crostacei e, come suggerito dalla Food and Drug Administration, chi ha intolleranze verso tali alimenti dovrebbe evitarle per non incorrere in allergie.
“Hanno vissuto sottoterra – ha aggiunto Yoon. – Hanno banchettato piano piano con xilemi di piante e alberi per decenni. Con il loro gusto di nocciola quando vengono fritte diventano estremamente gustose”.
Intanto si moltiplicano le esperienze culinarie a base di cicale: A New Orleans, Bug Appétit, il ristorante dell’Audubon Insectarium, propone insalate “infestate”. Il Bar Sótano a Chicago invece ha preso in considerazione l’idea di macinarle al posto delle formiche, per dare un nuovo gusto alla loro “salsa de chicatanas”.
Nel frattempo un trilione di cicale è pronto a emergere dalle cavità sotterranee in un evento rarissimo che si verifica ogni 221 anni. Due gruppi di cicale periodiche: quelle che si schiudono rispettivamente ogni 13 e 17 anni emergeranno per un breve periodo, a condizione però che la temperatura sulla Terra si sia scaldata a sufficienza.