Cavatelli, risate e tanto amore a Casa Italiana Zerilli-Marimò della NYU, dove la tradizione della Casa dei Piccoli si è rinnovata con le mani in pasta: letteralmente. Il Pasta Lab della chef Valentina Carbone mirava a trasmettere l’arte antica di questo formato di pasta ricurva tipicamente meridionale, così adatto a trattenere il sugo. Sono sempre meno gli italiani che imparano a fare la pasta nelle cucine della nonna; purtroppo, perché la cucina è amore e condividere l’arte dei fornelli è un crogiuolo di armonia. Aumentano però italiani e stranieri che da adulti riscoprono le gioie dell’impasto.

Il Pasta Lab in partnership con Allora – Creative Cultural Center, ha creato ricordi preziosi per i tanti bambini che hanno partecipato fra i 4 e i 12 anni (i posti dei workshop divisi in fasce d’età sono andati esauriti in poche ore).

I piccoli ospiti di Casa Italiana hanno ascoltato una lezione sulle tradizioni culturali, sulla preparazione del cibo e l’importanza del lavoro di squadra e della pazienza necessaria a raggiungere un risultato; hanno appreso la tecnica del cavatello, seguendo una ricetta, misurando gli ingredienti, impastando e tagliando e modellando l’impasto, imparando la scienza dietro l’arte culinaria. Un’esperienza che ha nutrito l’anima con la comprensione della cultura italiana, e con l’orgoglio di aver creato un piatto da zero. Dopo il Lab, i cavatelli dei giovanissimi chef sono stati cotti e assaggiati da tutti, conditi con burro, parmigiano e salvia.

Tutti i partecipanti hanno ricevuto un certificato di frequenza del corso, un cappello di carta personalizzato da colorare, e una bellissima scatola piena di cavatelli da portare a casa, cuocere e assaporare in famiglia.











