“Omen nomen” dicevano i romani, e parrebbe che il cognome Settepani ben si addica al panificio-pasticceria di Williamsburg che in questi giorni sta sfornando centinaia di colombe. “In realtà vengo da una famiglia di origine contadina da Ventimiglia di Sicilia, e sono arrivato qua nel 1973” rettifica Nino Settepani, che abbiamo incontrato assieme alla figlia Bilena nel locale che aprì a Lorimer Street nel 1992.
Il nome proprio di lei ci aveva intrigato in questi giorni, scoperto tramite un contatto comune sui social, continuava a tornarmi a mente (forse per i miei studi di poesia e metrica perché è un settenario perfetto?). E infatti anche “Bilena” ha una storia che viene da lontano. “Mia mamma è etiope e le sue radici sono in Eritrea. Lì la parola bilen significa pupilla”. È stata lei a riprendere in mano le sorti della pasticceria una volta che la pandemia ha colpito New York City. Settepani è anche uno storico ristorante di Harlem, ma la location di Williamsburg, che aveva sempre lavorato molto all’ingrosso, avrebbe forse rischiato di essere chiusa, non fosse stato per la venticinquenne pupilla di famiglia che lo scorso anno ha deciso di lasciare il mondo della moda per dedicarsi a tempo pieno nel business di pane e paste, non solo lavorando full time di giorno, ma anche frequentando le lezioni del Culinary Institute la sera.
Lorimer Street, si sa, è nella parte italo-americana di Williamsburg, ma le influenze sui prodotti e sulla filosofia di Settepani sono più ramificate: ogni mese ad esempio si produce un panettone (il panettone qui si fa tutto l’anno, ed è pure alla base del french toast che il ristorante di Harlem serve per il brunch) con un gusto e una particolarità che lo rendono unico e colorato (quello di marzo, ispirato ai rainbow cookie italoamericani a grande richiesta rimane sul menù ancora qualche giorno). L’idea viene dalla Toscana, e in particolare da Cavriglia, dove Bilena e il fratello hanno sempre trascorso l’estate fin da bambini – lì c’è un forno che fa un’operazione analoga.
In questi mesi dunque Bilena ha “revamped” , rinnovato, il negozio di Williamsburg, ridecorando la facciata e occupandosi dei social con cui raggiungere follower nei cinque distretti e oltre: ieri ad esempio una cliente è arrivata da Long Island per acquistare 12 pezzi di pizza al taglio e due colombe “È la stessa che ho visto su Instagram?” – si è raccomandata – “quella decorata con le M&Ms e il ripieno di Nutella?”.
Sì, perché i gusti rivoluzionano i classici di sempre, ma non preoccupatevi: panettone e colomba ci sono anche tradizionali, così come la pastiera, i biscotti tricolore, gli sfincioni, i bomboloni, grissini, focaccia, cannoli, sfogliatelle.
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